La Storia non è sempre solo quella che leggiamo nei libri, può essere molto più oscura e celare, tra le sue pagine, crimini violenti e spesso poco noti, che ci restituiscono un altro volto, più terribile e cruento, di quegli stessi avvenimenti.
Lo scrittore Carlo Lucarelli e il criminologo Massimo Picozzi tornano su Audible – società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio) – con il loro nuovo podcast “Nero come l’abisso”, quarta e ultima stagione della serie Audible Original dedicata ai crimini più efferati della storia che ancora oggi continuano a scioccare e appassionare gli ascoltatori.
La serie di Lucarelli e Picozzi è tra le più popolari su Audible.it: la prima stagione, “Nero come il sangue”, è l’Audible Original più ascoltato di sempre, mentre “Nero come l’anima” e “Nero come il terrore” si piazzano rispettivamente al quarto e al decimo posto della classifica. Dopo il grande successo delle altre stagioni, le due inconfondibili voci del true crime italiano completano su Audible il loro viaggio a ritroso nel tempo, attraversando la storia mondiale del crimine e degli omicidi e scandagliando così le radici del male che abitano nelle zone più oscure e inquietanti della mente umana.
20 nuovi episodi di circa 50 minuti dedicati alla storia antica, dalle origini fino alla caduta dell’Impero Romano. “Nero come l’abisso” inizia nel 453 d.C. con un episodio su Attila, prosegue con l’assassinio di Ipazia e Giulio Cesare, e attraversa momenti chiave della storia, dall’antica Grecia con Socrate ed Edipo, fino alle storie dell’Antico Testamento, tra cui quella di Caino e Abele, il primo omicidio della storia.
Tra vicende al limite dell’inverosimile, omicidi sanguinosi, intricati complotti e battaglie che hanno visto mietere vittime innocenti, Lucarelli e Picozzi dipingono per l’ascoltatore un quadro storico dove convivono storie d’amore, di tradimento, di morte e di follia. Un tempo che se misurato in anni potrebbe apparire distante, si rivela invece molto più simile al nostro presente di quanto si possa immaginare.
