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Lo stile è più importante del prodotto

Parola di Ferzan Özpetek. È così quando non parliamo di spot ma di film d’impresa, un mondo che il Premio Film Impresa, organizzato da Unindustria, ci racconta molto bene.

“Lo stile è più importante del prodotto”, spiega chiaramente Ferzan Özpetek, uno dei grandi autori del nostro cinema. E, in quelle parole, coglie il senso di quello che vuol dire girare un film d’impresa, che è qualcosa di diverso dal girare uno spot, un messaggio commerciale. “Si tratta di raccontare un prodotto in un modo che sia artistico, che diventi un oggetto d’arte, che crei emozione. Il che non vuol dire nasconderlo”. Ferzan Özpetek ha ricevuto il ‘Premio Speciale’ in occasione della seconda edizione del Premio Film Impresa con questa motivazione: “Autore di un cinema attento all’inclusione e alla complessità, capace di raccontare con lo stesso rispetto personalità e visione delle imprese”. Özpetek ha girato film per Ferrovie dello Stato, UniCredit, Maserati, per una bevanda turca, il Raki, per cui ha dato vita a tre corti, La Trilogia di Istanbul. Dai film che abbiamo visto è chiaro come un autore possa portare il suo stile in quello che è un film su commissione. Nel corto girato per UniCredit c’è tutto il cinema di Özpetek: il suo senso per il melodramma e per la lirica, il lavoro quotidiano delle persone comuni, come quello degli operai di una sartoria e quello degli operatori di un’azienda agricola. Anche nel corto di FS, nato dieci anni fa per il lancio dell’Alta Velocità e di Frecciarossa, c’è il suo mondo: gli incontri che cambiano la vita, il gioco di sguardi, il partire e il ritornare.

Quello tra cinema e imprese è un connubio che in questi anni si è andato rafforzando, ed è sempre più intrigante. Per raccontare come questi due mondi dialogano tra loro è nato il premio Film Impresa, giunto alla seconda edizione, organizzato da Unindustria, con il supporto di Confindustria, con la direzione artistica di Mario Sesti e un premio Oscar, Gabriele Salvatores, come Presidente di giuria (che, a sua volta, ha ricevuto un ‘Premio Speciale’). Sempre più spesso le aziende realizzano non solo gli spot pubblicitari, ma anche film, corti o lungometraggi, documentari o di finzione, in cui raccontano loro stesse, la visione degli imprenditori che le hanno create, il rapporto con il territorio. Tutti quei valori d’impresa che spesso, nella comunicazione commerciale, non vengono messi in luce nella giusta maniera. Film Impresa nasce proprio per raccontare questo mondo. E ci fa capire bene come oggi, per le imprese, per comunicare non basta uno spot. A vincere i tre premi principali sono stati i film di Stellantis, Buccellati ed Edi.Cer, che vi racconteremo tra poco. Film Impresa è stato possibile anche grazie alle aziende partner. Come lo scorso anno sono Almaviva, Edison, Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale ETS, Gruppo FS, Umana, e UniCredit. A questi si sono aggiunti Università Campus Bio-Medico di Roma, Fondazione Policinico Universitario Campus Bio-Medico e Würth. Adnkronos è media partner.

Nel segno di Ermanno Olmi

Il gioiello di questa seconda edizione di Film Impresa è stato un film di Ermanno Olmi, L’eroe e il mito, prodotto da Dainese nel 2012, una conversazione con Valentino Rossi. È l’esempio di come un film d’impresa possa diventare film d’autore a tutti gli effetti. Ermanno Olmi non si accontenta di raccontare il campione Valentino Rossi, ma vuole andare oltre, parlare dell’uomo e del suo rapporto con il mondo, la natura, l’economia. Il film, che nasce per far comprendere il lavoro maniacale di Dainese sulle tute da gara, si presta a metafore e parallelismi. Si apre con l’immagine di una tartaruga, e del suo guscio che ne protegge il corpo, per passare a un racconto in cui la tuta da gara è assimilabile alle corazze dei guerrieri medievali o alle divise dei supereroi che al cinema hanno tanto successo. È stata un’edizione nel nome del grande maestro, visto anche il ‘Premio Ermanno Olmi Edison e Fondazione EOS 2024’, che è stato consegnato a Francesca Archibugi, che di Olmi è stata allieva. “Ermanno era un grandissimo scrittore”, ha raccontato. “Ho avuto la fortuna di leggere i suoi soggetti. Era un grandissimo artigiano, faceva tutto: è stato un gigantesco direttore della fotografia e un grande montatore. Non è stato utile solo a me, è stato utile all’Italia: ha lavorato sulla coscienza di tutti”.

Waste di Tobia Passigato è il ‘Miglior Film d’Impresa Area Narrativa’

Wasted, di Tobia Passigato, prodotto da Giffoni Innovation Hub per Stellantis, è il ‘Miglior Film d’Impresa Area Narrativa’, assegnato da Umana, “per la maturità della messa in scena e della direzione degli attori e per l’efficacia di un apologo, paradossale, che ha il merito di attivare l’allarme per l’ambiente e l’urgenza di fonti alternative d’energia”. Wasted è la storia di un naufrago, un moderno Robinson Crusoe che capita su un’isola fatta completamente di rifiuti. È il posto dove arriva chi non serve più? E in quell’isola le cose devono essere chiamate per forza con il loro nome, o possono essere anche altro? In questo concetto c’è tutto il senso del riciclo. E anche quello dei film di cui stiamo parlando: Wasted è prodotto da una grande casa automobilistica e non si vede per un attimo una macchina. Conta, in questo caso, trasmettere dei valori.

Si vede, eccome, la macchina, in un altro film, girato sempre da Tobia Passigato, perché in questo caso l’obiettivo dell’operazione è diverso. Maserati Grecale: The Every Night Exceptional, prodotto da Indiana Production, è stato girato per il lancio del suv Grecale. E l’auto è spesso in scena: illuminata, levigata, lucida, nelle sue linee sinuose ed essenziali, e nei suoi tecnologici interni. Ma il film è speciale perché non si vede solo la macchina. Si vedono Alessandro Borghi e Matilda De Angelis, non solo testimonial ma veri attori che si calano dentro la storia e rendono tutto credibile. I due, in giro in auto per Roma, si sfidano a chi conosce meglio la città.

Tra i film dell’area narrativa la ‘Menzione Speciale’ è andata a Così fa il silenzio, di Sami Schinaia, prodotto da Giffoni Innovation Hub per Enel X, “per l’avvolgente intrigo con il quale lo stile ibrida tecnologia della luce e racconto della diversità”. Il film segue il viaggio di una ragazza che sta per incontrare una persona molto importante. È un viaggio che passa in silenzio. Ma un finale a sorpresa, un momento di grande cinema, ci fa capire il perché. Il silenzio, inoltre, enfatizza tutte le azioni che l’elettricità rende possibile.

Gli Amigos, girato da Paolo Genovese, prodotto da Akita Film per Parmigiano Reggiano, è un mediometraggio di 25 minuti: è puro cinema, tanto che è stato anche proiettato in alcune sale. Una vera e propria commedia che vede un gruppo di cinque ragazzi andare a un concorso di cucina guidati dal loro maestro, interpretato da Stefano Fresi. Gli ‘amigos’ non sono solo i cinque amici: sono anche dei batteri che rendono il foraggio dato alle mucche unico, senza il bisogno di conservanti. Ed è a loro che è dedicato il film.

L’essenziale è invisibile agli occhi è un corto molto particolare diretto Gian Luca Elasti, realizzato da Social Content Factory per Sapio Gruppo. Sapio produce ossigeno e azoto, un prodotto che non si vede. E così, in occasione dei 100 anni dell’azienda, si è cercato di tradurre la sua storia in immagini, con un linguaggio emotivo. I protagonisti dell’azienda diventano spettatori di un film nel film: in un teatro guardano la loro stessa storia. Il che permette al regista di giocare con i supporti, dai vecchi documentari dell’istituto Luce ai contenuti girati con i mezzi di oggi.

Ceramics Of Italy. Un viaggio nella sostenibilità di Esmeralda Calabria è il ‘Miglior Film d’Impresa Area Documentaria’

Ceramics of Italy. Un viaggio nella sostenibilità, di Esmeralda Calabria, prodotto da Aki Film per Edi.Cer., è il ‘Miglior Film d’Impresa Area Documentaria’, assegnato da UniCredit, “per la gremita raccolta di testimonianze, gesti e location con le quali mostra allo spettatore come tecnica e artigianato, creatività e lavoro di origine millenaria, sappiano felicemente abitare il contemporaneo”. Il film ha vinto anche il ‘Premio Ente dello Spettacolo – Rivista del Cinematografo’, con questa motivazione: “Il viaggio di Esmeralda Calabria è insieme un itinerario produttivo, sociale ed estetico. Un lavoro di montaggio fluido, arioso, modellato sui volti e le passioni di chi porta avanti una tradizione di saperi, di comunità e di vissuti che contribuiscono al PIL materiale e immateriale di un Paese. Quell’attenzione a saperi, comunità e vissuti che Fondazione Ente dello Spettacolo con Confindustria Lecco e Sondrio perseguono nella realizzazione del Lecco Film Fest, iniziativa nella quale il lavoro della Calabria trova spazio e accoglienza”. La forza del documentario, ancora una volta, è di raccontare non il prodotto ma l’umanità delle persone.

Mosaico di Yuri Ancarani è il ‘Miglior Film d’Impresa Area II&S Innovation, Image & Sound’

Mosaico, di Yuri Ancarani, prodotto da Dugong Films per Buccellati Holding Italia è il ‘Miglior Film d’Impresa Area II&S Innovation, Image & Sound’, assegnato da Almaviva, “per il gioco sensuale con il quale l’elegante stilizzazione di pietre e metalli che riempiono l’inquadratura di luci e riflessi scintillanti e mobili si fonde con la ricca e densa tessitura del suono”. Ancarani è un artista poliedrico, che si muove tra videoarte, cinema d’impresa e film di finzione. In questa categoria ha ricevuto la ‘Menzione Speciale’ The Betterfly Effect di Federico Caponera e Riccardo Perazza, prodotto da Save the Cut per Key to Energy, “per l’abilità del montaggio e dello split screen cui deve concentrazione di racconto e comunicazione”. La ‘Menzione Speciale’ per il ‘Miglior Film Inedito’ è andata a Cerca di Tornare di Nicolò Donnantuoni, prodotto da Donnantuoni per Autotrasporti Pigliacelli, “per l’interessante sinergia tra il lavoro d’impresa, documentato dal vivo, e la produzione del documentario che fornisce allo spettatore un resoconto quasi quotidiano”. ‘Menzione Speciale’ anche per Il Messaggero#condivisodal1878 di Alvaro Moretti, Dario Carrarini, Giancarlo Carlini, prodotto da Il Messaggero, Q10 Media, StudioKowalsky, documentario nato dalla mostra che esponeva 45 storiche prime pagine del quotidiano.  La Menzione Speciale ‘Premio Platea Competente’ è andata a Nessuna formula magica di Ermanno Menini, prodotto da Social Content Factory per Granarolo, con questa motivazione: “Coinvolgente, concreto, innovativo. Uno stile di comunicazione che arriva a tutti anche grazie all’ironia espressa dal narratore”.

I premi a Renzo Rosso e Caterina Caselli

Uno dei grandi protagonisti di questa edizione, testimoniato dal ‘Premio Speciale alla Creatività – Unindustria’, è stato Renzo Rosso, l’anima di un brand come Diesel. Al premio Film Impresa abbiamo visto anche un episodio della docuserie M.A.D.E. Made in Italy. Made with Bravery di Francesco di Giorgio, prodotto da Frame by Frame per OTB. Rosso ha detto una cosa molto importante per chi dirige un’azienda: “L’80% del lusso mondiale viene prodotto in Italia e sono proprio i piccoli produttori, le piccole imprese artigiane i veri artisti che danno vita ai prodotti che vediamo nelle sfilate e nelle boutique di tutto il mondo. Credo fortemente che nella moda il 50% del prodotto lo faccia il Direttore Creativo, e il restante 50% gli artigiani. Con questa campagna abbiamo voluto mostrare le competenze uniche di chi sta dietro le quinte del Made in Italy, eppure lo crea tutti i giorni”. Il ‘Premio Speciale Ferrovie dello Stato Italiane’ è andato a Caterina Caselli per la sua arte e la sua capacità di fare impresa. Caselli è diventata imprenditrice grazie al marito, il quale aveva una grande casa discografica che ha deciso di prendere in mano e rilanciare, provando una grande felicità nel valorizzare il talento di artisti emergenti.

L’importanza delle webseries: Philadelphia, Eni e ATM

Quante volte abbiamo detto “c’è tanto cinema anche se è una serie”? Film Impresa ce lo conferma, raccontandoci il mondo delle webseries brandizzate. Una di queste è Yolo, prodotta da QMI per Mondelez Italia – Philadelphia. Si tratta di una commedia romantica di quelle che guarderemmo volentieri su qualsiasi piattaforma, con una scrittura vivace, un montaggio veloce e ottimi attori come Ludovica Martino, la star di SKAM Italia e Vita da Carlo, e Alberto Paradossi, il protagonista di Zamora, il nuovo film di Neri Marcorè. Gli episodi si gustano con piacere: la regia di Michele Bertini Malgarini punta a valorizzare gli attori e i dialoghi. Il prodotto si vede per un attimo in cucina, mentre è usato per preparare il sushi, e viene nominato per la ricetta più tardi.

The Yellow Sofa, realizzato da Adnkronos/Traipler per ENI, è invece divulgazione scientifica declinata in chiave pop. È un genere amatissimo, soprattutto dai ragazzi, come è evidente dal successo di fenomeni come GeoPop. Il giallo, il colore di ENI, è il filo conduttore, simboleggiato dalla poltrona su cui si siede il divulgatore scientifico. Con la macchina da presa su di lui, e brevi montaggi e inserti grafici, The Yellow Sofa diventa un prodotto piacevole da vedere. La prima stagione è disponibile su YouTube ed è andata in onda su Sky; nella stagione 2 si parla di una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia. La serie riesce a coniugare accessibilità e approfondimento scientifico. ATM Uncovered, prodotta da Social Content Factory per ATM, è una classica docuserie che ha la lunghezza giusta e il giusto respiro per raccontare il lavoro delle persone, e allo stesso tempo riesce a creare l’emozione di entrare in un’officina e vedere i corpi di mezzi storici come i vecchi tram. È un documentario che nasce da un’iniziativa, il Porte aperte ATM, che durante il Covid era stata impossibile da organizzare: così il cinema ha fornito ad ATM un modo per raccontarsi in maniera diversa. E, essendo la serie disponibile su YouTube, anche di andare oltre i confini di Milano. Il cinema, a volte, permette di andare dove altri non riescono ad arrivare. Il senso del premio Film Impresa è proprio raccontarci questo.