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L’AI tra i temi principali al Festival del Management

Prima kermesse nel panorama italiano e internazionale a offrire un palinsesto di contenuti del tutto dedicati al trattamento e alla divulgazione delle competenze manageriali a tutto tondo, anche il tanto atteso Festival del Management, di scena all’Università Bocconi di Milano nella due giorni del 7 e 8 marzo, ha preso l’avvio con il contenuto più controverso e dibattuto del periodo: l’Intelligenza Artificiale.

Vediamo dunque, dopo l’apertura e le necessarie presentazioni previste, chi si seduto alla tavola rotonda della prima giornata e quali sono stati in sintesi i contributi più significativi.

In seguito al saluto iniziale del rettore Francesco Billari si è subito sottolineata l’importanza del Festival perché fondato sulla capacità di innovarsi delle tecnologie con una visione di lungo periodo che ne valorizzi le diversità.

Dunque a suo avviso sarebbe stato dovere dell’università “includere più donne nelle discipline in cui la loro presenza è ancora contenuta”, come verrà ampiamente dibattuto nei talk della seconda giornata.

Gli ha fatto seguito Stefano Caselli, della Sda Bocconi, che ha sottolineato come il management sia responsabilità e trasversalità di contenuti: di qui la necessità di lavorare sulle connessioni. 

La presidentessa della SIMA, Società Italiana di Management, Arabella Mocciaro Li Destri, ha detto invece che con “il Festival il management si vuole aprire alla società e radicare la sua cultura nel Paese”. Mentre Sandro Castaldo, presidente dell’IFSAM, ha precisato che “fondamentale è l’impatto della comunità accademica sulle imprese” e che “il Festival rappresenta un’iniziativa unica nel suo genere ed è significativo che affronti temi decisivi come l’impatto della AI sul management e l’inclusione a livello culturale complessivo e non solo di genere”.

L’ultimo intervento di saluto è stato quello di Roberto Vona, ideatore e delegato SIMA per il coordinamento scientifico del Festival, che ha sottolineato come “la presenza di circa 200 speaker testimoni la voglia di unione che anima il management, che è al tempo stesso rassicurazione e creatività”.

È quindi cominciata la prima tavola rotonda intitolata ‘Visionari d’ispirazione: Intelligenza Artificiale e processi di humanagement’, coordinata dall’editorialista del Corriere della Sera Francesco Verderami.  Il giornalista ha esordito ponendo l’accento sulla necessità di individuare regole per l’AI e su questo è ruotato il dibattito.

Nunzia Ciardi, Vicedirettrice dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha fugato le troppe paure esistenti riguardo l’AI, ricordando che le macchine non potranno mai sostituire l’uomo. L’AI è una tecnologia con grandi potenzialità e le maggiori inquietudini provengono dal serflearning, ossia il processo in base al quale l’AI diventa generativa apprendendo da sé stessa. Tuttavia non si torna indietro dal progresso: quel che occorre è una governance all’altezza delle nuove sfide, con attenzione a declinare in modo corretto, e non eccessivamente la giusta tutela della privacy.

Altro problema decisivo è l’autorialità, ossia la capacità di saper discernere tra ciò che è un prodotto umano a ciò che è frutto delle macchine. Solo così si può evitare il rischio di inquinamento delle fonti e distinguere tra ciò che è umano e ciò che è artificiale.

Il Vicedirettore generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, il prefetto Vittorio Rizzi, intervenuto a questo punto sempre nella prima giornata, ha invitato ad abbandonare fuorvianti allarmismi, favorendo una gestione responsabile all’inevitabile resilienza al cambiamento. Secondo Rizzi il punto nodale è allestire strumenti tecnologici in grado di individuare il confine tra le categorie di vero, verosimile, virtuale e illusorio, facendo propria anche a suo avviso la convinzione che fermare l’evoluzione scientifica non solo è sbagliato ma soprattutto impossibile.

L’ex ministro ed ex Presidente del CNR nonché attuale numero uno della Fondazione Cotec, Luigi Nicolais, ha messo in guardia dall’uso erroneo del termine ‘Intelligenza Artificiale’.

A suo avviso l’importante è capire in che modo si interrogano le macchine e dunque fondamentale è l’etica nell’uso della AI. In realtà il passaggio dall’analogico al digitale ha dato più valore all’uomo e non il contrario. A parere di Nicolais, infatti, esiste una grande responsabilità della politica che deve essere capace di governare il cambiamento usando lungimiranza e non interventi day by day.

Alessandra Poggiani, Direttore Generale di Cineca, ha messo in evidenza, invece, la necessità di garantire l’accesso al pubblico delle informazioni: anche per questo è giusto, secondo lei, valorizzare le startup e le piccole aziende.

Per il comandante regionale della Guardia di Finanza della Lombardia, Giuseppe Arbore, invece di preoccuparsi è giusto occuparsi dell’AI. Ci fa paura ciò che non conosciamo e le macchine producono questo effetto. Perciò è fondamentale investire nella conoscenza: saremmo obbligati a sviluppare l’AI per evitare il caos. 

Dopo Rita Tenan, per decenni impiegata in Microsoft Italia e ora Vicepresidente di Salesforce, è stata la volta di Ruggero Guidolin di Crédit Agricole Italia: “l’AI”, ha puntualizzato, “non è un meteorite arrivato all’improvviso, in realtà viene usata da anni. Il nodo è l’AI generativa, verso la quale esiste una regolamentazione ancora troppo vaga. Ciò che funzionerà da salvaguardia nel suo utilizzo è l’intelligenza collettiva”. 

La giornata si è comunque arricchita grazie ad approfondimenti ed esempi concreti, nonché con domande di livello.  Ma interessanti, oltre agli spunti di riflessione offerti al momento, le indagini successive comparse su giornali e riviste. Il Corriere della Sera, per esempio, si è focalizzato sul carattere aperto e divulgativo della kermesse, accessibile a tutti gli interessati e nato per creare un’occasione di incontro e di confronto su temi del management importanti per l’economia e la società contemporanea. Con temi alquanto eterogenei, puntualizza, in primis il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel management e nelle questioni etiche e di policy che questa tecnologia e i suoi usi sollevano. In particolare, il ruolo dell’AI nell’educazione manageriale. Ottimo l’obiettivo delineato nel corso del Festival, si rimarca, di indagare le potenzialità, alcune espresse, altre emergenti, che l’AI mostra per cambiare le modalità con con cui si disegna l’educazione manageriale. Mettendo a confronto più voci in materia, sono poi stati qui resi noti i primi risultati di alcune esperienze concrete di impiego dell’AI nella didattica.