Torna dal 22 al 28 luglio 2024 presso il Forte Sangallo di Nettuno, il Guerre&Pace FilmFest, evento organizzato dall’Associazione Culturale Seven con la direzione artistica di Stefania Bianchi, la consulenza artistica di Filippo Soldi e la conduzione di Martina Riva, giunto alla sua XXII edizione, a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Come sempre la rassegna presenta film diversi tra loro per stili e ambientazioni, ma uniti da un unico filo conduttore. Tema di questa edizione è, infatti, “Le guerre in Medio Oriente” con un focus su “Il conflitto Israelo-Palestinese”, per raccontare una guerra infinita che dura da 75 anni.
I recenti attacchi portati da Hamas a Tel Aviv e la risposta militare da parte di Israele, sono solo l’ennesimo capitolo di un lungo racconto di odio e morte di cui non si vede la fine.
Questo conflitto, parte integrante della complessa trama geopolitica del Medio Oriente, ha visto l’esaurirsi di trattati, negoziati e tregue sotto la pesante mano delle armi. In questo contesto di perpetua violenza, la settima arte emerge come uno specchio che riflette la tragedia di questi due popoli.
È sulle vite umane coinvolte nel dramma della guerra che il Guerre & Pace FilmFest vuole porre l’attenzione, offrendo una selezione di sette film che, pur differendo per natura, estetica e ambientazione, concorrono a offrire al pubblico un’immagine più chiara di questa realtà o, quantomeno, invitano a cercare di capire il motivo per cui la pace sembra essere un termine proibito in quell’angolo di terra.
Il Guerre & Pace FilmFest prevede anche quest’anno la presentazione di libri, in collaborazione con le principali case editrici, per arricchire il contesto di intrattenimento e momenti di coinvolgimento e confronto tra i partecipanti. Uno spazio sarà dedicato alla proiezione dei 6 cortometraggi selezionati da quelli ricevuti per la quarta edizione del bando, per raccontare, con un linguaggio nuovo, gli scenari di guerra. Il miglior cortometraggio sarà premiato durante la serata finale.
Tutte le sere in collaborazione con l’Archivio Luce sono presentate anche le pillole “100 anni Luce” in occasione del centenario dell’Archivio.
Lunedì 22 luglio il festival apre con proiezione del cortometraggio OLTRE IL BUIO di Francesca Aprà e a seguire la proiezione del film I BAMBINI DI GAZA – SULLE ONDE DELLA LIBERTÀ di Loris Lai con Tom Rhys Harries e Lyna Khoudri.
Striscia di Gaza, 2003: è in corso la seconda intifada palestinese contro l’esercito israeliano. Mahmud, 11 anni, vive solo con la madre, dal momento che il padre è morto proprio in un’azione di rivolta contro Israele. La sua vita scorre tra coprifuoco, allarmi e bombardamenti. Mahmud vuole imparare a fare il surf e per questo si reca spesso a una spiaggia che sembra l’unico luogo dove la realtà della guerra è solo un rumore lontano. Qui, però, conosce Alon, un coetaneo israeliano. Niente li unirebbe se non l’amore per il surf e per il mare.
Tra gli altri titoli presentati: VALZER CON BASHIR di Ari Folman
Incontrando un ex commilitone, Ari Folman si rende conto di non ricordare praticamente niente della guerra a cui ha partecipato qualche anno prima, in particolare di quell’episodio noto come “massacro di Sabra e Shatila”. Il confronto con un amico psicologo lo induce a indagare incontrando altri ex commilitoni. Alla memoria di uno si aggiunge così quella dell’altro, fino ad arrivare a comporre il quadro che un insopportabile senso di colpa aveva rimosso.
IL TEMPO CHE CI RIMANE di Elia Suleiman.
Appena arrivato all’aeroporto, il regista Elia Suleiman prende un taxi per tornare a casa. Il tassista perde il senso dell’orientamento a causa di un temporale
fortissimo. In questa situazione di stallo, il regista si abbandona ai ricordi che compongono la storia della sua famiglia. Vengono così rievocati gli scontri della guerra arabo israeliana del 1948, i difficili rapporti con gli Israeliani e gli Americani negli anni a seguire e i momenti più significativi di una vita che scorre tra controlli militari, situazioni quotidiane, perdite e sorrisi.
PARADISE NOW di Hany Abu Assad
Said e Khaled sono due amici palestinesi che si sono offerti per farsi saltare in aria in territorio israeliano. La loro vita scorre in modo apparentemente normale fino al giorno in cui gli viene comunicato che, per loro, è giunto il momento del “martirio”. I due ragazzi si preparano registrando videomessaggi per le famiglie e, subito prima di partire verso Tel Aviv, indossando le micidiali cinture esplosive. Gli imprevisti, però, non mancheranno e il loro proposito sarà molto più difficile di quanto immaginato. Il film è stato candidato all’Oscar 2006 quale miglior film straniero.
SOGNARE È VIVERE di e con Natalie Portman
Il film è basato sul romanzo autobiografico di Amos Oz. Una storia d’amore e di tenebra. L’infanzia del piccolo Amos, infatti, è quella di un bambino la cui famiglia si trasferisce in Palestina per sfuggire alle persecuzioni naziste. Lo stato di Israele, però, non esiste ancora. In più, all’incertezza storico politica si aggiunge l’instabilità emotiva della madre che, da un lato affascina il figlio con i suoi racconti fantastici, dall’altro scivola in una depressione sempre più grave che le impedisce di essere realmente accanto al suo bambino. Insieme al neonato stato di Israele, così anche il piccolo Amos dovrà costruirsi un proprio cammino.
SARAH & SALEEM – LÀ DOVE NULLA È POSSIBILE di Muayad Alayan
Apparentemente si tratta della storia di un tradimento coniugale, solo che i protagonisti di questo tradimento sono Sarah, israeliana moglie di un colonnello dell’esercito, e Saleem, palestinese la cui moglie è in dolce attesa. Come se non bastassero le dinamiche familiari, così, qui si aggiungono quelle di due stati che sono in perenne conflitto. Da sentimentale, la vicenda diventa un problema di politica internazionale.
GOOD MORNING TEL AVIV di Giovanna Gagliardo – In collaborazione con Cinecittà
Il documentario è un viaggio di 24 ore nella città di Tel Aviv, nella sua modernità, nel suo proiettarsi verso il futuro (è la città al mondo con il maggior numero di start up), nel suo aprirsi alla vita e alle innovazioni di ogni tipo. Giovanna Gagliardo incontra politici, artisti, professionisti che raccontano la loro città e, con essa, la loro vita. Tel Aviv è il centro di una vita notturna vivacissima, è la città che ha fatto del suo essere gay friendly un tratto distintivo, la città che è cosciente di vivere in una situazione di equilibrio assolutamente instabile, in bilico su un magma di contraddizioni internazionali irrisolte e apparentemente irrisolvibili
Come sempre ricche e variegate anche le presentazioni di libri, moderate da Filippo Soldi, storico consulente del festival.
I BAMBINI DI GAZA. SULLE ONDE DELLA LIBERTÀ di Nicoletta Bortolotti, Mondadori,
Estate 2003. Mahmud e Samir vivono a Gaza City, una città colpita ogni giorno dai bombardamenti. Non potrebbero essere più diversi, ma hanno una grande passione in comune: il surf. Appena possono, corrono al mare ad aspettare un’onda da cavalcare, quell’attimo sospeso in cui sentirsi liberi, l’unico modo per scappare, anche solo per un momento, dalle difficoltà della guerra. I due ragazzi si incontrano spesso sulla spiaggia, ma si guardano a distanza con curiosità mista a sospetto: uno è palestinese, l’altro israeliano, e le loro famiglie non vogliono neanche che si rivolgano la parola. Ma l’incontro con Bill, un maestro di surf, cambierà ogni cosa. Perché nel surf, come nell’amicizia, non esistono barriere…
Un racconto di libertà e coraggio, ispirato a fatti realmente accaduti, già conosciuto come Sulle onde della libertà. Una storia di amicizia a Gaza City torna in libreria in una nuova veste cinematografica.
MEDITERRANEAN INSECURITY VOL. 5 di Laura Quadarella, Sanfelice di Monteforte
In un Mediterraneo sempre più turbolento, il nostro fine è di approfondire le problematiche della Regione da un punto di vista storico, strategico, geopolitico e securitario, guardando alle ricchezze storico-culturali e naturali di un’Area da cui provengono anche insidiose minacce e rischi che meritano di essere studiati.
In un periodo storico caratterizzato dal proliferare di crisi in tutto il mondo ed ancora dagli effetti della pandemia, e, vicino a noi, tanto dalla guerra russo-ucraina quanto dal conflitto tra Israele ed Hamas, abbiamo continuato ad analizzare gli eventi alla luce del confronto tra Stati, del nuovo ruolo di alcune organizzazioni internazionali, del radicalismo sciita e sunnita, del jihadismo, e dell’estremismo violento che sta portando in Occidente parte dei giovani verso tesi xenofobe e antisemite vicine al c.d. suprematismo bianco. Abbiamo altresì continuato ad analizzare le crisi economiche e quelle sociali, così come le minacce provenienti dalle organizzazioni criminali transnazionali e dagli attacchi cyber, nonché quelle al traffico marittimo internazionale, che rischiano di mettere in ginocchio il commercio nel nostro Mar Mediterraneo.
Nel volume di quest’anno è centrale da ottobre il conflitto tra Israele ed Hamas, analizzato da un punto di vista storico e strategico, soffermandoci anche sulle reazioni dei gruppi jihadisti e sulle ripercussioni sul traffico marittimo internazionale.
GOLDA. STORIA DELLA DONNA CHE FONDÒ ISRAELE di Elisabetta Fiorito, Giuntina,
Protagonista emblematica della storia d’Israele, ricordata da alcuni con affetto e da altri con biasimo, amata o detestata, ma sempre e comunque considerata iconica e quasi leggendaria, Golda Meir è stata la prima premier donna, e finora l’unica, alla guida dello Stato d’Israele, segnandone per sempre, con la sua forte personalità e le sue scelte politiche, l’identità e il destino. Nata a Kiev in epoca zarista, seguì prima la famiglia negli Stati Uniti per poi trasferirsi da adulta in Palestina, territorio all’epoca sotto il protettorato britannico.
Animata da spirito pionieristico e dal sogno socialista sionista, Golda ha scalato pian piano tutti i gradini del Mapai, il partito laburista, prima come membro di un kibbutz, poi come segretaria e impiegata del sindacato dei lavoratori, fino ad arrivare alla carica di ministro del Welfare, degli Esteri e infine ad assumere il ruolo di primo ministro dal 1969 al 1974. Famosa per i suoi aforismi, le sue frasi tranchant e la sua schiettezza, Golda ha rappresentato un’epoca, quella dei padri – e grazie a lei anche delle madri – fondatori dello Stato ebraico. Questa biografia di Elisabetta Fiorito ne ripercorre le tappe essenziali, personali e politiche, con un’attenzione particolare ai rapporti con l’Italia, all’incontro con Aldo Moro e all’amicizia con Pietro Nenni.
VIENI TU GIORNO NELLA NOTTE di Cinzia Leone, Mondadori
Un kamikaze si fa esplodere in un locale a Tel Aviv. Nella strage muore un giovane, si chiama Arièl Anav, è italiano e indossa la divisa dell’esercito israeliano. All’arrivo all’aeroporto Ben Gurion ai genitori, Micòl e Daniel, viene comunicato che per riavere il corpo del figlio dovranno attendere: lui e il terrorista suicida erano così vicini che la deflagrazione ne ha mischiato i resti.
Come si chiama chi è orfano di un figlio? La parola non esiste.
I figli ci crescono accanto ma di loro non conosciamo che una minima parte, il resto è mistero. Con i figli non si fanno calcoli, i figli si perdono e si ritrovano, ma Micòl il suo non può più ritrovarlo. Alla ricerca degli ultimi giorni di Arièl, la madre scopre i suoi segreti: un amore che scavalca muri e un’amicizia che può rovesciare il destino. Passioni inaspettate e fragilità misteriose, ferite che si rimarginano solo affondando la lama. Insieme a lei, con rimpianto e rabbia, con orgoglio e atroce nostalgia, anche il padre, la nonna, l’amante e l’amica affrontano il lutto. Ciascuno ha in testa il suo Arièl e ciascuno vuole inseguirlo dove non può più raggiungerlo. Tutti riusciranno a ricucire il passato e ritrovare se stessi.
La morte chiama la morte, ma la vita pretende la vita e allo spartito scritto dal destino Micòl scoprirà di poter cambiare il finale. Le persone non si perdono, siamo noi che pensiamo di averle perdute.
In uno scenario intriso di rivalse, dove ogni pietra, ogni proiettile e ogni missile, grida vendetta per un figlio, un fratello, un padre, o un amante perduto, Cinzia Leone intreccia con ritmo incalzante i destini di personaggi indimenticabili in bilico tra le utopie e l’incanto dei corpi, tra il desiderio di appartenere a una comunità e le febbri collettive che portano alla violenza.
Il Guerre&Pace FilmFest 2024 è un progetto di Seven Associazione Culturale, con il Patrocinio e contributo di Direzione Generale CINEMA e AUDIOVISIVO del Mic; Lazio Terra di Cinema; Regione Lazio; Città di Nettuno e con la partnership di 100 Anni Luce e del Comitato Atlantico Italiano. Media partner: Sentieri Selvaggi e Report Difesa. Partner tecnici: Luna Piena Productions; Ciprari Legnami & Prefrabbricati srl.