“A spicchi”, il podcast de Linkiesta Gastronomika in collaborazione con Petra Molino Quaglia - MEDIAKEY
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“A spicchi”, il podcast de Linkiesta Gastronomika in collaborazione con Petra Molino Quaglia

“A Spicchi” è il podcast prodotto e ideato da Linkiesta Gastronomika in collaborazione con Petra Molino Quaglia. Nel corso di sei puntate, la Direttrice della testata, Anna Prandoni, racconta l’evoluzione del gustoso e affascinante mondo della pizza insieme a ospiti provenienti dal mondo dell’arte e della cultura. Assaporando il piatto italiano per antonomasia, si indaga come due universi apparentemente lontani, condividano punti in comune, intorno al fil rouge della creatività. Protagonista del sesto e ultimo episodio, disponibile su Spreaker da martedì 16 luglio, è Laura Curino, autrice, attrice, regista e direttrice artistica del Teatro Giacosa di Ivrea, oltre che tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo.

Raccontare il territorio locale, le caratteristiche autoctone, andare alla ricerca di piccole storie personali che raccontano anche il collettivo: è questo il compito del teatro di narrazione, che è arte ma anche politica, approfondimento sociale, inchiesta. Laura Curino è tra le più famose interpreti di questo tipo così particolare di teatro, grazie al quale è riuscita a indagare iI tema del lavoro, il punto di vista femminile sulla contemporaneità, l’attenzione per le nuove generazioni, fra gli elementi fondanti della sua scrittura. La sua opera più celebre è forse quella dedicata alla famiglia Olivetti, che ha narrato attraverso la voce delle donne. Il punto di vista è il centro della sua ricerca, che diventa centrale anche nella drammaturgia e nella messa in scena. Ma che cosa hanno in comune teatro e pizza?

É intorno a questa domanda che si è sviluppata la conversazione con Laura Curino nel sesto e ultimo episodio di “A Spicchi”, che esplora i molteplici elementi dell’arte teatrale, dalla creatività alla tecnica al ruolo politico e sociale. Punto di partenza della puntata è una riflessione sul teatro di narrazione, un genere in cui l’attore diventa creatore di mondi e storie, interagendo direttamente con il pubblico. La discussione è stata inoltre l’occasione per parlare del processo creativo dietro le opere, ispirato spesso da suggerimenti esterni e dalla ricerca del giusto punto di vista per ogni storia, e per illustrare un approccio metodico alla scrittura che inizia dal suono e dall’ambiente della storia, creando così una connessione unica e immersiva con il pubblico.

«Senza pubblico il teatro non esiste. É io e te qui nello stesso tempo e nello stesso spazio […] Il teatro funziona solo quando in un momento tu riesci a far sentire il pubblico presente, non tanto per te, quanto per sé – ha dichiarato Laura CurinoCi vuole rispetto, ma non devi essere condiscendente. Nel mio lavoro puoi anche dire cose che si mandano giù con difficoltà, ma occorre trovare la maniera.»

Nel corso dell’intervista, avvenuta davanti a una pizza, l’attrice e regista ha anche rievocato ricordi personali e professionali legati al cibo, tra cui le tradizioni familiari legate alle nonne. Si è poi parlato delle sfide culinarie durante le tournée, dove emerge l’importanza di trovare strategie per mantenere una dieta sana e soddisfacente nonostante i continui spostamenti. La discussione ha inoltre toccato la capacità di organizzarsi e adattarsi, evidenziando il ruolo del cibo come elemento di comfort e sopravvivenza in un lavoro itinerante. Infine, si è affrontato il tema della presenza del cibo e dei prodotti locali negli spettacoli, sottolineando come la cultura gastronomica influenzi anche la narrazione teatrale.

I progetti in collaborazione tra Petra Molino Quaglia e Linkiesta Gastronomika continuano in La Dolce Via, una web serie disponibile prossimamente su Instagram, che racconta la cultura pasticciera italiana narrandone le origini, l’evoluzione, il linguaggio e le diverse tipologie attraverso la suddivisione in due correnti espressive, Classica e Contemporanea. Sarà un viaggio in quattro territori da un punto di vista prettamente “dolce”.