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VIVI L’EMOZIONE DELLE OLIMPIADI!

In occasione dell’inaugurazione dei giochi tra pochi giorni, ZedComm ha selezionato alcuni prodotti unici e imperdibili, ispirati alla bandiera italiana 🇮🇹, in onore dei nostri campioni! Perfetti per celebrare l’evento sportivo dell’anno e per portare un pezzo dello spirito olimpico nella vita quotidiana.

ATELIER.C
Camelia: riporta il caratteristico logo di Atelier.C ed una pratica catenella che la rende un elegante accessorio da giorno. La dimensione (17x12x5) le consente di essere compatta e versatile, ma altrettanto capiente. Prezzo a partire da 650€. 

Budri Capsule Collection Intarsio della linea Eyewear disegnata da Valerio Cometti.
Dopo il debutto di Budri nel mondo dell’Eyewear – nel 2016, con la presentazione di 30 inedite montature in marmo – l’Azienda, grazie a tecnologie sempre piĂą all’avanguardia, a un sapere unico nel settore della lavorazione del marmo e a una grande maestria artigianale, ha voluto stupire ancora una volta con nuove proposte che coniugano magistralmente la bellezza e la preziositĂ  dei marmi piĂą pregiati, con il design e la moda, ispirandosi all’armonia dei fasti architettonici.

Questo occhiale rende proprio omaggio all’Italia e alla bellezza dei prestigiosi marmi del Belpaese “Concordia”, ispirato al modello Donatello del brand, in Rosso LevantoVerde Alpi Bianco Carrara.

La nuova Capsule Collection Intarsio,composta da 9 nuovi design, trae spunto dal mondo dell’architetturaun nuovo linguaggio creato da  pattern ricchi  di significato che  portano, per la prima volta al mondo, l’intarsio artistico nell’occhialeria.  

IMMAGINE98
NOME MODELLO: AQUILA
BRAND: MIC (Made in Cadore)
DESCRIZIONE: Realizzati in acetato bold di alta qualitĂ , sfoggiano una allure contemporanea grazie anche alla nuance verde sottobosco che conferisce loro un aspetto naturale e alla moda. Un design unico che li rende un must-have per chi cerca stile e funzionalitĂ .

ELEMENTO INDIGENO – Drink Wines Not Labels
Alessandro Salvano, con il suo progetto Drink Wines Not Labels, ha segnato un punto di non ritorno, l’inizio di un’epoca in cui possiamo riconsiderare i vini tradizionali delle Langhe con una prospettiva contemporanea e con una mente aperta a nuove interpretazioni enologiche. A Montelupo Albese (CN), si trovano i 5 ettari di vigne da cui nascono i vini DWNL. Nonostante la vicinanza a Barolo, il Nebbiolo di Alessandro non può essere chiamato così a causa dei 50 metri che lo separano dal confine stabilito dal disciplinare di produzione. Alessandro abbraccia la sfida e sceglie di valorizzare i vini “di confine”, e ci sprona a imparare a giudicare il vino al di lĂ  delle denominazioni che lo accompagnano. “Oggi DWNL è un progetto che racconta una storia dirompente […] lo dice l’etichetta stessa, imparare a giudicare il vino per la sua essenza. Bevi ciò che sta nel bicchiere senza condizionamenti esterni.”

Trovando sollievo dalla sua febbre dopo aver masticato un pezzo di corteccia, l’eroe scopre il potere miracoloso della pianta. La storia proveniente dalle fitte foreste dell’Amazzonia si intreccia con gli usi popolari del Piemonte nel XIX secolo e l’invenzione di un elisir chiamato Chinato, fatto mescolando erbe, spezie, zucchero e alcol nel vino rosso o bianco, il suo nome deriva dal chinino, una sostanza ottenuta dalla corteccia di Cinchona, che veniva aggiunta per donare un sapore amaro e tonico al vino. Il vino chinato. sempre stato pensato come un dopo pasto, servito a temperatura ambiente, DWNL lo ha reinterpretato stando al passo con i tempi e prestando attenzione alle tendenze dei palati contemporanei che richiedono sapiditĂ . e freschezza. Alessandro Salvano resta fedele alla sua missione, rompere gli schemi ed andare oltre confine, portando un chinato simbolo della sua visione e del suo gusto, sui tavolini di un cocktail bar, servito con tonica all’ora dell’aperitivo.

ELEMENTO INDIGENO – Séléné BEAUJOLAIS ROSE GAMAY 
Il vino da aprire per celebrare l’estate. Grande beva, delizia il palato grazie al rincorrersi di note quali lampone e amarena, poi erbe e fiori rossi, per finire con un delicato accenno di spezie. Invitante già dal colore, il palato vi convincerà a restare.

100% Gamay da una parcella fresca di riconversione al biologico, su terreni di granito e argilla sabbiosa. Raccolta manuale a cui segue pressatura, fatta direttamente in vetroresina, dove avverranno sia la fermentazione che l’affinamento; imbottigliato in primavera.
Séléné
Poco più a sud di quelli che sono considerati i migliori cru del Beaujolais, si affaccia un paesino di 1421 anime.  Percorrendo la strada che da nord porta a Blacé, questo il nome, vi troverete a seguire il corso della Saona, immersi nel cuore del Beaujolais; premessa fondamentale, questa del viaggio, per immergersi nei vini di Sylvère. Giovane vignaiolo, nel 2012 Sylvère Trichard rileva 4 ettari di vigne precedentemente appartenuti allo zio; lo fa grazie alla consapevolezza acquisita durante l’esperienza presso Domaine Belluard, in Savoia, dove ha imparato l’ideologia del vignaiolo artigiano insieme ai principi fondanti della biodinamica. Nel 2018, Sylvère e Mathilde Sotier, la sua compagna, riescono ad applicare questi principi ai loro ettari, facendo ritorno alla biodinamica, già applicata su quei suoli dal loro predecessore. Le vigne hanno le radici in terreni di argilla sabbiosa su granito, una combinazione destinata a manifestarsi sottoforma di vini eterei e filigranati; e questi vini diventeranno sì eterei, ma anche vibranti. Sarà mica l’influenza della musica che Sylvère ascolta in cantina, tipo il punk dei “the Distillers”? Certo è che il risultato finale parla del Beaujolais usando un linguaggio comune, ma non banale, frutto di un’identità chiara; vini puliti, energetici, profondi, che vengono sottoposti a macerazioni semi-carboniche e lasciati maturare principalmente in vasche di cemento o grandi botti di legno.

LUNGAROTTI
Trespo Il Pometo – Umbria IGT 
Trespo nasce da uno dei vitigni umbri a bacca bianca più iconici, il Trebbiano Spoletino che per motivi burocratici non si può citare in etichetta al di fuori della sua DOC di origine. Il nome del vino però lo rievoca. E’ un bianco divertente e facile da bere grazie alla sua vibrante freschezza.

C’è un gatto che brinda sulle nuove etichette de Il Pometo di Lungarotti. La storica  azienda  umbra ha scelto per il restyling della linea un’immagine divertente deldesigner e illustratore polacco Andrzej Kot, tratta da un ex libris esposto al Museo del Vino di Torgiano che quest’anno festeggia 50 anni.

VISTORTA
BIANCA

  • 100% Tocai Friulano
  • IGT Venezia Giulia
  • Vino biologico

Colore dorato brillante, ha un profumo attraente di camomilla, fiori di campo, miele d’acacia e ortica, un tocco tannico al gusto con sapore di mela golden ed erbe aromatiche.