Supernaturale: “Rendiamo Desiderabili consumi inevitabili” - MEDIA KEY
Salta al contenuto
Aziende e carriereEcosostenibiltàEsterne

Supernaturale: “Rendiamo Desiderabili consumi inevitabili”

Supernaturale, l’azienda nata nel 2021 e già attiva nell’importazione, distribuzione e produzione di prodotti orientati alla sostenibilità e la rigenerazione, inaugura la sua divisione servizi. Dopo due anni di ricerca negli oltre 100 osservatori distribuiti su tutto il territorio nazionale, il Team R&D di SuperNaturale ha finalmente messo a punto un impianto di Consulenza e Design destinato al mondo dell’impresa impegnata nella transizione ecologica.

Parliamo in via prioritaria dei settori impattati dall’agenda Parigi 2030; il comparto auto con la transizione all’elettrico, la moda e il riuso dei materiali, il sistema del design italiano e la gestione della sua filiera, le large corporation con la responsabilità sociale d’impresa insita nelle loro dimensioni. Pensiamo all’energia, l’acqua, la logistica, i trasporti e le infrastrutture.

Un’attenzione speciale la poniamo nell’agrifood. Un settore che impiega oltre 400.000 addetti ed è responsabile ancora del 7% di emissioni nazionali di gas serra.  

(Un’anticipazione: La Unit Food&beverage di SuperNaturale che si occupa di Agrifood e Futuro della nutrizione inaugura le operazioni con il più importante lancio ‘made in Italy’ di sempre in ambito ‘Novel food’. Un lancio previsto per l’estate che farà molto discutere).

Dietro SuperNaturale c’e’Riccardo Zamurri, già fondatore di xister, ora acquisita dal gruppo Reply.

Zamurri ci dice le ragioni di questa scelta di campo:
“Con il ripiegamento della globalizzazione in aree di influenza regionale, la Cina e gli Stati uniti impegnati in una sfida competitiva molto aggressiva dove il degrado climatico viene lasciato sullo sfondo, l’Europa sceglie – coraggiosamente aggiungo – di siglare un patto con i propri cittadini: diventare il primo continente Climate-neutral entro il 2050. Il Green new deal – così si chiama – è una poderosa dotazione di 1.8 trillioni di euro finanziati attraverso NextGenerationEU, Recovery Plan e Il budget del settennato appena approvato. SuperNaturale come azienda si colloca operativamente in questo quadro. Prendiamo per esempio il comparto Food&beverage italiano, attraverso i nostri progetti cerchiamo di alimentare il dibattito pubblico sulla necessità di aggiornare il patrimonio eno-gastronomico (prima ricchezza del paese con 25 punti di PIL) – e le consuetudini produttive ad esso legate – ai cambiamenti necessari nella gestione delle risorse naturali; per il benessere della collettività e la difesa del territorio; e che soprattutto questo non significa decrescita e minaccia delle tradizioni ma innovazione, impresa e lavoro. Un ex-ministro delle finanze danese Kristian Jensen – sostenne molto efficacemente che – un investimento è sostenibile solo quando è economicamente sostenibile. Questo è anche quello che pensiamo noi, di qui l’attenzione al conto economico di imprese e aziende che si avviano in questo percorso”.

Come?

‘Rendendo desiderabili consumi inevitabili’
Eppoi disegnando prodotti e servizi ‘ambasciatori del cambiamento’.

In primis ‘istigando’ cambiamenti nelle abitudini al consumo. Aiutando le imprese a comunicare con trasparenza e creatività i propri prodotti e a prendere posizioni chiare sui temi ambientali; I cittadini a esprimere scelte di acquisto consapevoli e informate.

Grazie al nostro sistema proprietario T.o.T (taste of tomorrow) addestrato su oltre due anni di consumi, in centinaia di punti vendita, riusciamo a predire e guidare il design di prodotti e servizi e come introdurli sul mercato.

Disegnando i processi di trasformazione tecnologica di cui le imprese necessitano per convertire il proprio impatto sul sistema in cui operano da negativo a positivo; ‘Nature positive’ diremmo.

Guidando le imprese nella conduzione operativa del business, secondo principi di circolarità produttiva e maturità tecnologica nella gestione di materie prime e rifiuti. Un passo alla volta certamente.

Insomma cercheremo – nel nostro piccolo – di incidere positivamente nei settori produttivi di cui ci occupiamo, perché, conclude Zamurri:

“In un mondo dalle risorse finite, solo chi – come individuo o organizzazione – contribuirà a sviluppare un’immediata e equilibrata coabitazione tra il pianeta e i suoi ospiti, non condannerà la propria esistenza all’irrilevanza”.