È partita da qualche settimana la seconda edizione di #RigeneraBoschi, il progetto interamente ideato da Sorgenia per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta al cambiamento climatico. Da sempre attenta ai territori in cui fa impresa e ai temi della transizione ecologica, nel 2024 l’azienda ha intrapreso un percorso dedicato alle foreste italiane dopo essersi dedicata alla cura del Mediterraneo.
Il bosco rappresenta un bene comune per il nostro Paese: oggi l’Italia vanta oltre 11 milioni di ettari di superficie boschiva, aumentata in dieci anni fino a ricoprire il 36,7% del territorio nazionale. Alla crescita dei boschi si associa una maggiore capacità di immagazzinare la CO2, passata dai 490 milioni di tonnellate di 16 anni fa ai 569 milioni di tonnellate del 2021 (+16%) [dati desunti da “Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio” realizzato dall’Arma dei Carabinieri con il supporto scientifico del CREA, 2021].

Le foreste sono dunque importanti alleate per mitigare il cambiamento climatico e proteggere dal dissesto idrogeologico. Per far sì che questo bene comune continui a regalare benefici ambientali, economici e sociali resistendo alle pressioni della crisi climatica, occorre gestirlo con cura: è necessario conoscerne lo stato di salute, capire come risponde agli stress climatici e come si possa aumentarne resilienza e stabilità. Questo è lo scopo di #RigeneraBoschi, un progetto con il quale Sorgenia promuove la difesa dell’ecosistema e continua a dar vita a iniziative di tutela del territorio.
L’iniziativasi compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico coordinato da Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l’Università degli Studi di Milano, e attività di educazione ambientale rivolte ai ragazzi, lungo un itinerario che coinvolge sei regioni italiane: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata e Calabria.

Il progetto scientifico prevede la raccolta quotidiana di dai attraverso i tree-talkers, sensori applicati agli alberi che monitoreranno per due anni in tempo reale lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l’intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi. All’interno dei boschi scelti, i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l’altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un’attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire. L’obiettivo è analizzare la differenza che intercorre tra i due approcci.
Il progetto scientifico è accompagnato da una campagna educativa che coinvolge diverse scuole situate nei pressi dei cinque boschi in cui sono collocati i tree-talkers. Bambini e ragazzi sono accolti nelle foreste protagoniste del progetto per una lezione su ruolo e importanza del bosco, biodiversità e caratteristiche peculiari che contraddistinguono il luogo. A conclusione della formazione i ragazzi sono coinvolti nel plogging, attività sportiva che unisce una corsa leggera alla raccolta di eventuali rifiuti, per condividere con loro buone pratiche di cura dell’ambiente.

A settembre saranno presentati i dati del primo anno di osservazione scientifica: forniranno indicazioni utili per valutare lo stato dell’arte dei boschi studiati e concorreranno alle indagini condotte dalla comunità scientifica sul tema.
Tutte le informazioni sulle attività svolte sono reperibili al link: www.sorgenia.it/rigeneraboschi
Il progetto, per l’edizione 2025, ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

