Premio Green Book 2023: ecco la cinquina finalista - MEDIAKEY
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Premio Green Book 2023: ecco la cinquina finalista

Il Premio Green Book, alla sua prima edizione, è un riconoscimento che si propone di favorire le produzioni editoriali che raccontino e analizzino il mondo della green economy. Ha inoltre lo scopo di favorire la crescita culturale, promuovendo una moderna cultura della sostenibilità in grado di stimolare lo sviluppo del tessuto industriale italiano.

Si è riunita questa mattina in digitale (clicca qui per il video integrale) la Giuria del Premio che ha selezionato i 5 titoli che accederanno alla fase finale della selezione. I titoli scelti sono:

  • Fabio Ciconte, Chi possiede i frutti della terra (Editori Laterza)
  • Alberto Grandi, L’incredibile storia della neve e della sua scomparsa (Aboca)
  • Francesca Grazioli, Capitalismo carnivoro (Il saggiatore)
  • Luca Molinari, La meraviglia è di tutti (Einaudi)
  • Marco Stampa, Donato Calace, Nicoletta Ferro, La sostenibilità è un’impresa(Hoepli)

La giuria era composta da diverse personalità del mondo dell’impresa, della green economy, del giornalismo e dell’Università. In particolare sono intervenuti: Francesca Gambarini, giornalista L’Economia del Corriere della Sera, Elena Comelli, giornalista Corriere della Sera, Sonia Sandei, head of Electrification Enel Group, Andrea Condotta, public affairs & innovation manager Gruber Logistics, Alfredo Zordan, co-owner e chief commercial officer Zordan, Nadia Ragazzo, art director, docente di Green Packaging Design Scuola Internazionale di Grafica Venezia, Martha Friel, docente di Management del Turismo, Università IULM, Fulvia Bacchi, direttore generale UNIC Concerie Italiane ed Edoardo Vigna, responsabile Pianeta 2021, Corriere della Sera. A presiedere la giuria è Davide Bollati, presidente Davines.

Il Premio Green Book entra ora nella fase finale: le 5 opere saranno esaminate dalla Giuria dei Lettori, composta da imprenditori, docenti, rappresentanti delle associazioni di categoria e giovani laureandi, chiamati a partecipare alla votazione per decretare i vincitori del Premio il 6 maggio 2023 a Parma in occasione del Festival della Green Economy.

LA CINQUINA FINALISTA: OPERE E AUTORI

CHI POSSIEDE I FRUTTI DELLA TERRA di Fabio Ciconte (Editori Laterza)

Libro
Mangiamo poche specie vegetali e pochissime varietà, tutte uguali le une alle altre. Esteticamente perfette. È un fatto naturale? Assolutamente no. È un fatto neutro e senza conseguenze? Assolutamente no. Nel corso dell’ultimo secolo si è perso il 75% delle piante e dei frutti commestibili a favore di varietà esteticamente perfette. Le mele che acquistiamo al supermercato sono, infatti, il risultato di una selezione genetica che le ha rese identiche le une alle altre. Il kiwi giallo o l’uva senza semi che hanno invaso i mercati, sono gestiti da potenti club che oggi decidono chi e come può coltivare frutta sotto brevetto. Pochi e potenti gruppi industriali hanno estromesso dal mercato altre varietà, riducendo drammaticamente l’agrobiodiversità e imponendo un modello produttivo che ha radicalmente trasformato l’agricoltura, rendendo i coltivatori dei semplici licenziatari. Una inchiesta sul campo che, per la prima volta, mette in luce le nuove forme di controllo del cibo e i rischi per la biodiversità.

Autore
Fabio Ciconte è un ambientalista e saggista italiano. Nel 2008 fonda con un gruppo di amici e amiche l’associazione Terra!. L’associazione, di cui Ciconte diventa Presidente, afferma la propria natura ambientalista ed ecologista attraverso azioni e rapporti che condannano smog e deforestazione. È anche portavoce della campagna FilieraSporca contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo (Laterza, 2019) scritto con Stefano Liberti e Fragole d’inverno. Perché saper scegliere cosa mangiamo salverà il pianeta (e il clima) (Laterza 2020).

L’INCREDIBILE STORIA DELLA NEVE E DELLA SUA SCOMPARSA di Alberto Grandi (Aboca)

Libro
La storia della conservazione della neve è un’epopea mondiale che tocca tutte le aree geografiche e tutte le grandi civiltà: dagli assiri agli egizi, dalla Roma di Nerone alla Cina Imperiale, dalle raffinate corti dell’Italia rinascimentale alla Versailles del Re Sole. Fin dall’antichità il freddo è stato uno dei mezzi più semplici per conservare gli alimenti deperibili. Il ghiaccio e la neve venivano utilizzati anche per preparare specialità gastronomiche particolarmente ricercate o, più semplicemente, per rinfrescare pietanze e bevande. Una storia che fa emergere non solo elementi economici di grande interesse e attualità ma anche qualcosa di più sorprendente, vale a dire la dimensione culturale dell’uso del freddo. Oggi come nel passato, infatti, il livello dei consumi di ghiaccio non è mai stato solo legato alla sua disponibilità a basso costo, ma sembra essere strettamente connesso a particolari propensioni e ai gusti dei consumatori, a qualcosa, in altre parole, che potremmo definire come una simbologia sociale del freddo.

Autore
Alberto Grandi (Mantova, 1967) è professore associato all’Università di Parma. Insegna Storia delle imprese, Storia dell’integrazione europea e ha insegnato Storia economica e Storia dell’alimentazione. È autore di circa una quarantina di saggi e monografie in Italia e all’estero. Tra i suoi libri: Denominazione di origine inventata. Le bugie del marketing sui prodotti tipici italiani (Mondadori 2018) e Parla mentre mangi (Mondadori, 2019).

CAPITALISMO CARNIVORO di Francesca Grazioli (Il saggiatore)

Libro
Non è un manifesto animalista, ma il racconto di un viaggio nelle zone più oscure del “continente della carne”. Un sistema di “capitalismo carnivoro” che, con i numeri che continuano a crescere, non teme di essere la causa delle crisi ecologiche e finanziarie che stiamo attraversando. Un libro che non convincerà a smettere di acquistarla al supermercato. Non spingerà a stravolgere le vostre abitudini alimentari e diventare vegetariani o vegani. Tra queste pagine non troverete un manifesto animalista, ma un viaggio nelle zone più oscure del «continente della carne». L’autrice ha deciso di raccontare come il sistema che utilizza il 70% delle terre agricole coltivabili del pianeta esclusivamente per lo sfruttamento animale abbia reso la carne una delle principali cause di conflitto internazionale; e come sia sorto il regime di lobby che ogni anno consuma 55 miliardi di polli e ogni giorno permette al più grande mattatoio del mondo di macellare 36 000 maiali. Numeri che continuano a sostenere e accrescere i profitti alla base di un «capitalismo carnivoro» che non teme di essere causa delle crisi finanziarie ed ecologiche che stiamo attraversando. L’unica rivoluzione possibile comincia, allora, dai piatti che arrivano sulle nostre tavole: mangiare carne non è più una scelta innocente né tantomeno innocua. Smascherare i processi economici che si nascondono dietro al gesto più abituale e quotidiano dei nostri pasti significa ridefinire chi siamo e in quale società scegliamo di abitare.

Autrice
Dopo anni trascorsi in giro per il mondo per studiare l’industria alimentare, Francesca Grazioli, nata a Parma nel 1988 lavora oggi presso il Centro di Ricerca Bioversity International, dove si occupa di cambiamento climatico e sicurezza alimentare in diverse regioni del mondo. Capitalismo carnivoro è il suo primo libro.

LA MERAVIGLIA È DI TUTTI di Luca Molinari (Einaudi)

Libro
La meraviglia è un’emozione capace di farci rallentare il passo, di far incespicare i nostri pensieri distratti per stimolarci a capire i luoghi che abitiamo. È il motore per costruire narrazioni comuni e forme di cura in un mondo che sta cambiando. L’architettura e il paesaggio sono stati da sempre affiancati a questo sentimento. I grandi monumenti erano realizzati per destare stupore e incutere timore, per sfidare il divino oppure per costruire un’eternità che immortalasse i suoi committenti; ma anche per contribuire alla sedimentazione di una memoria condivisa. Tuttavia l’architettura vive oggi una profonda crisi di contenuto. Il significato «pieno», tridimensionale, di meraviglia è stato soppiantato da una sua versione piatta e scolorita, dalla ricerca di uno stupore immediato. È nata cosí la città dei grandi centri commerciali, delle torri che bucano il cielo, dove il cittadino-consumatore vive senza alcuna consapevolezza. Molinari ci invita invece a immaginare opere con una qualità formale radicale e spiazzante, capaci di dare identità agli spazi in cui viviamo senza assecondare il narcisismo dell’archistar di turno. Un invito a tornare a osservare i luoghi con nuova attenzione, e a guardare al progetto come forma collettiva di cura delle città e del paesaggio, per affrontare le sfide di cambiamento che questo tempo sta proponendo.

Autore
Luca Molinari è critico, curatore e professore ordinario di Teoria e Progettazione dell’Architettura presso l’Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli». Direttore editoriale della rivista «Platform Architecture and Design », collabora come autore indipendente con quotidiani e periodici italiani e stranieri, tra cui «Corriere della Sera», «La Stampa», «L’Espresso», «Lotus». Nell’ottobre 2020 è stato nominato direttore scientifico di M9 Museo del ‘900, Mestre. Responsabile per l’Architettura e la Città alla Triennale di Milano (2001-2004), nel 2010 ha curato il Padiglione Italiano in occasione della 12a Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, e dal 2012 al 2018 è stato membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici. Tra le sue ultime pubblicazioni Dismisura. La teoria e il progetto nell’architettura italiana (Skira 2019) e Le case che siamo (nottetempo 2016 e 2020). Per Einaudi ha pubblicato La meraviglia è di tutti. Corpi, città, architetture (2023).

LA SOSTENIBILITA’ È UN’IMPRESA di Marco Stampa, Donato Calace e Nicoletta Ferro (Hoepli)

Libro
Una bussola per orientare le realtà imprenditoriali, divise tra i rumori di fondo della comunicazione “green”, spesso concepita come fine e non mezzo, e le complessità di norme, standard e buone pratiche. La finanza e movimenti d’opinione come “Friday for future”, i 17 obiettivi fissati dall’ONU e la crisi pandemica hanno messo in cima alle agende di tutti il tema della sostenibilità. Ma cosa significa davvero parlare, nelle sue varie accezioni, di “sviluppo sostenibile” e come tutto questo ha a che fare con le aziende e le loro prospettive strategiche? In questo libro gli autori guidano il lettore in un percorso che dalle origini della sostenibilità giunge ai fenomeni finanziari contemporanei e ai processi in cui tutte le imprese sono ormai coinvolte, dovendo fronteggiare sfide globali come il cambiamento climatico e l’impatto sulla biodiversità, oltre che le richieste sempre più pressanti da parte della società civile. Arricchito dagli interventi di esperti europei in tema di sostenibilità e completato da un capitolo dedicato alla Cina, è un’utile mappa per chi oggi è impegnato a svolgere un nuovo mestiere in azienda, affinché non si perda la rotta che porta verso un futuro migliore per tutti.

Autori
Marco Stampa, pioniere della sostenibilità d’impresa dagli anni Novanta, è Sustainability Governance Manager di Saipem, membro del Direttivo dei Sustainability Makers e del Comitato Scientifico del Centro per la Sostenibilità della Fondazione Ca’ Foscari.

Donato Calace, cresciuto a pane e sostenibilità, ha conseguito un PhD ed è Vice President of Innovation and Accounts di Datamaran. Esperto di analisi di materialità, collabora con diversi gruppi di lavoro istituzionali, tra cui EFRAG, ACCA, UK FRC e OIBR. Non ha mai realmente abbandonato l’accademia, continuando a contribuire alla ricerca e come guest lecturer presso Audencia Business School, London Business School e altre università.

Nicoletta Ferro si è occupata di sostenibilità come consulente, in azienda e per organizzazioni no profit in Italia e all’estero. Ha lavorato in Cina diversi anni sperimentando il complesso percorso del Paese verso una maggiore consapevolezza degli effetti del proprio modello di sviluppo. Oggi gestisce il portfolio di clienti di Datamaran.