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Porteremo in Italia i microchip Fujifilm

Dopo aver superato indenne l’avvento degli smartphone, la fotocamera non arresta il suo viaggio anche nel futuro. Per comprendere la strada intrapresa da FujiFilm abbiamo intervistato il Direttore Generale Guglielmo Allogisi.

Le radici del gruppo giapponese Fujifilm (nasce a Tokyo nel 1934) portano lontano, direttamente dentro il cinema e la pubblicità del Paese del Sol Levante. Ci piace pensare che Akira Kurosawa, uno dei maestri del cinema mondiale (I sette samurai, Rashõmon), abbia appoggiato il suo occhio in una cinepresa che imprimeva immagini su una pellicola Fujifilm. Il marchio ha attraversato indenne tutte le peripezie del mercato superando anche il cosiddetto ‘inverno delle fotocamere’, quando gli smartphone rubarono loro la scena. Oggi il gruppo spazia dal settore delle Life Science alle riprese professionali, dal business medical a quello della difesa con le sue sofisticate apparecchiature per la sorveglianza video. E ovviamente produce fotocamere di qualità.

Quale fotocamera può consigliare a un potenziale utente che per professione usa quella per still life pubblicitari, sfilate di moda, riprese di eventi, videoclip, interviste video, spot pubblicitari per Tv web e social media?

Guglielmo Allogisi: Senza dubbio punterei sulla X-T50 poiché ha un corpo compatto e leggero, possiede un sensore da 40,2 megapixel e il più recente motore di elaborazione delle immagini.

Penso che questa fotocamera sia adatta proprio alla mobilità, alla narrazione dei creativi che inseriscono i loro contenuti in una vasta gamma di media e social media. Dal cinema allo spot ai videoclip e a quella incredibile piattaforma chiamata TikTok che sta facendo numeri impressionanti, soprattutto sul target Millennial e Generazione Z. Ecco, non trascuriamo neppure Instagram e YouTube, che sono piattaforme media importantissime.

Dall’anno della fondazione, 1934, Fujifilm ha messo in scena cambiamenti profondi e soprattutto ha investito nella ricerca e nello sviluppo nei campi più disparati.

Guglielmo Allogisi: Dalle pellicole per il cinema siamo passati alle lastre per raggi X, ma questa è la nostra origine, il nostro Dna. Oggi l’azienda è in grado di rispondere a una vastissima gamma di esigenze tecnologiche, gestendo il mondo della fotografia e del video a 360°, una variegata proposta di lenti ad alta precisione (per broadcast, cinema, sicurezza ecc.), sistemi di sorveglianza, dispositivi per la memorizzazione dei dati, sistemi di stampa (per imballaggi, giornali, tessuti, serigrafia ecc.).

Fujifilm si è affermata come leader nell’innovazione tecnologica, le attività sono in costante crescita e si prevede uno sviluppo aggiuntivo di oltre il 10% del fatturato anno dopo anno.

Cosa c’è dietro l’angolo?

Guglielmo Allogisi: Potrebbe arrivare in Italia un’attività legata alla produzione di microchip, che con la diffusione di modelli di AI sono un prodotto la cui domanda supera ampiamente l’offerta.

Il prossimo lancio del nuovo Business DT – Device Technology (soluzioni integrate per la cattura, digitalizzazione e gestione dei documenti) permetterà l’apertura a nuovi mercati, rafforzando i piani di crescita. Sui numeri e sul costante sviluppo della sede italiana, del CdA, riporto le parole del Presidente Kai Fukuzawa: “Negli ultimi quattordici anni, Fujifilm in Italia è cresciuta fino a diventare una società da 200 milioni di euro di giro d’affari, grazie allo sforzo di ogni dipendente, a un buon lavoro di squadra e a una comunicazione trasparente con i clienti. Quando assistiamo a una gara di Moto GP, dobbiamo ricordarci che le ottiche ufficiali sono Fujifilm, così come vari programmi di Mediaset. Il centro televisivo del Vaticano ha scelto i prodotti dell’azienda giapponese. La Rai intanto sta sperimentando un prodotto molto leggero e performante come FUJION Duvo, dedicato al broadcast”.

Vediamo di capire, con una visione più larga, come si sta muovendo il Gruppo nello sviluppo di mercati tradizionali e sperimentali.

Guglielmo Allogisi: Con la riorganizzazione della società assume un ruolo sempre più importante la Business Innovation. La sua mission è sviluppare tutta quella gamma di prodotti a tecnologia toner: tutto ciò che rappresenta la stampa multifunzione, chiamatela pure Office Automation.

In questo campo abbiamo le competenze e i brevetti che ci posizionano sempre più tra le aziende leader del mercato.

Altra area di grande interesse per Fujifilm è quella che va sotto il nome di Industrial Product. Qui abbiamo deciso di espanderci con linee di nuovi prodotti che oggi più che altro, in Italia, sono legati alle attività di storage: l’immagazzinamento dei dati che sono diventati una straordinaria risorsa per le imprese anche con l’avvento di modelli di Intelligenza Artificiale generativa. E poi, come detto poco prima, la produzione di microchip la cui domanda sul mercato è decuplicata. Nel prossimo futuro apriremo questa preziosa attività anche nel mercato italiano.

Capitolo a parte è quello della Life Science che potrebbe risultare ‘sorprendente’ in un gruppo come il nostro. Qui apro una parentesi per fare i complimenti ai nostri addetti che, in un mercato considerato di nicchia, quest’anno sono riusciti a fatturare oltre 4 milioni di euro.

Un’attività legata a doppio filo con il mondo della sanità, ospedali, istituti di ricerca. In questo settore a forte sviluppo abbiamo acquisito delle realtà molto promettenti e continueremo su questa linea. Qui parliamo di terreni coltura e oli che sono fondamentali nello sviluppo di prodotti come i vaccini. Un esempio per tutti, lo sviluppo dei vaccini anti-Covid, messi a punto con una tempistica da record, è stato fatto con i nostri terreni di coltura. I nostri prodotti vedono un largo impiego nella gravidanza assistita, nell’inseminazione in vitro che ha dei passaggi molto delicati e che con le nostre tecnologie aumenta in maniera sostanziale le possibilità di successo. La sintesi della nostra vision per il futuro è una decisa crescita. Uno sviluppo che nasce entrando in nuovi mercati e relativi business ma anche consolidando e spingendo la crescita di settori tradizionali.

L’incremento tra l’anno fiscale 2024 vs 2023 è del 13%, che non è poco in un contesto di congiuntura economica. Nei prossimi tre anni prevediamo una crescita del +40%.

Siamo qui soprattutto per annunciare nuovi prodotti nel settore della fotografia digitale che rimane uno dei focus centrali di Fujifilm. Puntiamo a un raddoppio di questo business con una serie di investimenti corposi in termini di ricerca e sviluppo, marketing, comunicazione.

Questo percorso di crescita rientra nella filosofia di base del gruppo: facilitare la vita delle persone attraverso prodotti, servizi e tecnologie che le vedono al centro di tutto il nostro ecosistema. In piena filosofia giapponese, contano i numeri ma contano, soprattutto gli individui. Senza la passione e senza il gioco di squadra non si raggiungono questi risultati.

Possiamo riassumere le linee guida per i prossimi tre anni?

Guglielmo Allogisi: Nel mercato della fotografia digitale vogliamo esser stabilmente tra i primi tre brand mondiali. E qui l’obiettivo è di raggiungere il secondo posto.

Per conseguire questo risultato puntiamo ad avere un focus sul trade marketing, un giusto bilanciamento per quanto riguarda i canali distributivi, consolidare ed espandere la serie X che per noi è stato un flagship. Abbiamo delle idee che vedrete nei prossimi mesi per ampliare le possibilità di business.

Uno dei progetti è quello di essere sinergici – nel mondo del video – con prodotti amatoriali che poi si estendono agli utenti semiprofessionali e al mondo professionale. Nel settore delle stampanti, la filiale italiana ha una quota di mercato superiore alla media europea. Il mercato color paper: in Italia si vendono ancora poco meno di 5 milioni di metri quadri, che non è uno scherzo, con un fatturato di circa 12 milioni di euro.

Per noi è motivo di vanto l’impianto produttivo localizzato in Olanda, che è stato deputato alla produzione per il mercato mondiale: produciamo sia per il mercato nordamericano sia per quello asiatico. La ragione di questo successo è presto detta. La qualità che abbiamo raggiunto in questo tipo di carta non ha paragoni. Qui si parla di prodotti a base chimica, ma stiamo lavorando per trasformare questi processi in attività ecosostenibili. La parte posteriore di questa carta verrà realizzata in bioplastica e sono in corso implementazioni di nuove tecnologie per spostare la produzione da base chimica a base acquosa.

Nel settore delle ottiche, il broadcast ci vede competere con una sola altra società.

E con il moltiplicarsi dei canali streaming che assorbono una quantità importante di produzioni, siamo confidenti che questo settore sia destinato a una crescita sostanziale.

Chiudiamo il cerchio con la sicurezza: nella videosorveglianza Fujifilm può vantare delle tecnologie d’avanguardia che ci permettono di avere clienti come Leonardo, oltre alle Forze Armate e al settore pubblico.

Una novità di cui abbiamo parlato poco, finora, sono i nostri servizi on demand, grazie alla possibilità di lavorare su soluzioni a 360°. Esempio: gestire un documento con la fase della digitale fino allo storage. Resta da raccontare il mercato del b2b che oggi sembra la panacea di tutti i mali, ma per noi di fatto è una routine che facciamo da anni.

Cosa fa nelle poche ore in cui non si occupa di fotocamere?

Guglielmo Allogisi: Premetto che sono contro la violenza e contro ogni tipo di guerra. Sono soltanto appassionato di tiro dinamico sportivo con la pistola. Lo pratico da anni, permette di fare del movimento senza la noia del tapis roulant correndo dietro a sagome e bersagli. Mi serve per una sorta di disciplina mentale che nel tempo sono riuscito a praticare.

Visto che il mercato ha dinamiche sempre più veloci e cangianti, questo sport è da consigliare ai manager che sono ogni giorno in trincea per raggiungere gli obiettivi di business. Sulla passione sportiva nessun dubbio, per Allogisi il nerazzurro, la parola è Inter!