Che esista un’automatica correlazione tra sostenibilità e crescita aziendale è un dato di fatto ormai noto, ma è comunque importante che il concetto venga periodicamente ribadito da un’indagine analitica.
Un contributo in tal senso è arrivato dalla quarta edizione dell’Osservatorio Clean Technology: realizzata da Eumetra per Haiki+ e Innovatec, la ricerca ha preso in esame il comportamento di 400 imprese italiane di piccole, medie e grandi dimensioni e ha ribadito che gli investimenti in sostenibilità rappresentano un fattore prioritario.
L’acquisita consapevolezza, da parte degli imprenditori, dell’equazione ricordata in apertura non è stata intaccata nemmeno dal persistere delle tensioni geopolitiche e dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia: per inciso, la metà degli interpellati ritiene che i reali riflessi dei dazi previsti dall’Amministrazione Trump saranno o poco significativi o addirittura irrilevanti.
Nel corso del 2025 il 72% delle imprese italiane ha già investito in sostenibilità, economia circolare o efficienza energetica e ha messo sul piatto, secondo l’Osservatorio Clean Technology, una visione imprenditoriale sempre più orientata al lungo periodo e in grado di guardare al di là delle contingenze economiche di breve termine.
La sostenibilità è riconosciuta come un imperativo strategico e una leva per l’innovazione dei processi produttivi: il numero di aziende che stanno affrontando il processo di trasformazione – o che si accingono a farlo – continua ad aumentare, coinvolgendo anche le strutture di dimensioni contenute in un’evoluzione graduale ma assolutamente concreta.
Il 55% delle imprese ha già ottenuto, nella prima parte dell’anno in corso, riscontri positivi in termini di business: i benefici principali sono indicati in una maggior efficienza, nella riduzione dei costi, nell’incremento della redditività, nel miglior accesso al credito e, ovviamente, in un consolidamento dell’immagine e della reputazione.
“Il nostro Osservatorio”, spiega Giovanni Rosti, CEO di Haiki+, “ribadisce anche che per liberare pienamente il potenziale della transizione è importante che le imprese strutturino maggiormente le proprie strategie interne. Dal canto suo, il Sistema Paese deve rendere più incisiva la politica industriale per la sostenibilità, agevolando l’accesso ai fondi, riducendo le barriere burocratiche e consentendo di operare in un quadro normativo semplice, snello e coerente con le reali esigenze delle aziende”.

