L’Innovazione nell’era dell’IA Generativa, il seminario organizzato ieri dall’Osservatorio TuttiMedia, con Roberto Viola (Direttore DG Connect Commissione Europea), Lucilla Sioli (Direttrice di Artificial Intelligence and Digital Industry presso la DG Connect), Derrick de Kerckhove (Direttore scientifico Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila), Guido Scorza (Componente Garante Privacy), Franco Siddi (Presidente Osservatorio TuttiMedia), Matteo Ciastellardi (Polimi) e Maria Pia Rossignaud (Direttrice Media Duemila e Vice presidente Osservatorio TuttiMedia), ha raccolto consensi, proposto percorsi, immaginato soluzioni per questo momento storico.
Franco Siddi ha portato l’attenzione sull’importanza dell’etica dell’informazione nell’era delle macchine che propone nuove sfide ai giornalisti. “Siamo alla fusione di diritti quali la privacy e il copyright – ha affermato Derrick de Kerckhove – perché la mente umana è uno spazio privato dove avviene la creazione”. Guido Scorza ha puntualizzato: “Non dormirò per qualche notte sul tema dell’opt-in/opt-out perché Roberto Viola, con il suo solito raffinato pragmatismo, mi ha imposto una riflessione che non avevo fatto sulla riapertura della copyright directive!”. Ed infine ha ringraziato l’Osservatorio TuttiMedia per sempre stimolanti occasioni di confronto”. “In Italia passiamo troppo tempo a discutere – ha sottolineato Lucilla Sioli – servono aziende giovani con giovani. L’Europa fa la sua parte ma abbiamo bisogno anche di politiche nazionali”.
Per Scorza: “il GDPR, regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, può essere una base giuridica seria alla quale guardare per un governo dell’intelligenza artificiale. Anche se sui piatti della bilancia vanno messi i diritti del singolo alla protezione della propria identità personale e il vantaggio per la comunità nel consentire un addestramento anche con dati individuali reali. Ma, ed è un mio limite, percepisco questo scenario ancora un pò lontano”.
Il dibattito si è spostato sul concetto di “lingua bene comune” dopo la provocazione di de Kerckhove che afferma: “Tutte le risposte di chat dovrebbero essere un bene comune”.
A Roberto Viola le conclusioni: “Il concetto è molto pertinente, in questo momento va molto di moda considerare alcuni elementi dell’universo digitale come beni pubblici, questo sicuramente sarà il tema centrale della nuova Presidenza brasiliana al G20. Dobbiamo trovare una grammatica condivisa fra i vari Paesi e in sede Nazione Unite sul concetto dell’intelligenza artificiale come bene comune”.