“Let’s rock”: il nuovo numero di ICON tra miti indiscussi e nuovi ribelli - MEDIAKEY
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“Let’s rock”: il nuovo numero di ICON tra miti indiscussi e nuovi ribelli

Let it rock! Sono queste tre parole a sintetizzare il fil rouge del nuovo numero di ICON, il magazine del Gruppo Reworld Media diretto da Andrea Tenerani, in edicola da domani. Cinque cover story con cinque personaggi scelti dal brand per raccontare storie di ribellione e leggerezza, libertà e creatività, desideri e visioni. Elementi essenziali per rendere il mondo un posto migliore, più bello, più giusto o magari solo più divertente. 

La prima cover della rivista non poteva che ospitare l’attore britannico Sam Claflin. Suo il volto (e il corpo) della tormentata rockstar protagonista dell’attesissima serie Amazon Prime Daisy Jones & The Six che parla dell’ascesa verso il successo, e il misterioso scioglimento, di una rock band degli anni ‘70. Il suo ritratto è firmato da David Bailey, icona vivente della fotografia che è anche il protagonista della seconda cover, con un potentissimo autoscatto, accompagnato da un racconto in cui l’illustre collega Bruce Weber ci racconta perché lo considera un suo eroe. La terza copertina è invece dedicata al mondo della moda: in primo piano il modello belga Daan Duez, visto dai fotografi VanMossevelde + N. Star della quarta copertina Taron Egerton, l’attore britannico che in Rocketman ha interpretato uno dei simboli dell’anticonformismo e dello spirito rock, Sir Elton Hercules John, mentre nella quinta troviamo un altro attore: Micheal Ward, che in soli quattro anni è passato da una ricevitoria di scommesse al premio BAFTA come miglior star emergente del cinema inglese.  

Nelle digital cover di ICON troviamo infine due giovanissimi talenti italiani che hanno conquistato la platea sanremese alla loro prima esperienza: parliamo di Mr Rain, sul podio al terzo posto dell’edizione 2023 della kermesse, e gIANMARIA, talento cristallino emerso a X Factor 2021 e vincitore di Sanremo giovani 2022.

Nelle pagine del magazine, non poteva mancare un omaggio all’icona ribelle per eccellenza della moda, nonché madrina del punk, Vivienne Westwood, ricordata dalla penna di Mariuccia Casadio.Si passa poi all’intervista a un mito del cinema mondiale come Paul Schrader, autore della sceneggiatura di Taxi Driver e regista di American Gigolò, per poi proseguire con il gallerista James Birch che spiega come negli anni 80 riuscì a organizzare a Mosca la prima mostra del geniale e scandaloso Francis Bacon.

Con ICON parla anche Drast, membro del gruppo indie-rap Psicologi e punto di riferimento della Generazione Z, che sta per uscire con il suo primo album solista. E ancora musica con Cristobal Tapia De Veer, il compositore cileno scappato da bambino dalla dittatura di Pinochet, autore della colonna sonora della serie tv White Lotus.

Ad arricchire il numero la moda, sempre centrale nella narrazione di ICON. Pelle e denim sono i protagonisti delle pagine fashion, che si fondono in un tempo dove la bellezza si dichiara non-binary e abbatte la distinzione tra maschile e femminile, tra capi simbolo di generazioni diverse,  volumi rivisti, materiali nobili che si uniscono all’avanguardia di tessuti performanti, di capi e accessori che rielaborano le icone della musica degli anni ’80 e ’90 con l’obiettivo di ridisegnare l’immagine del rocker contemporaneo.

Nella sezione dedicata al beauty si trovano le fragranze della primavera e tutte le novità, raccontate da nasi profumieri e testimonial d’eccezione. Anche in questa special issue di ICON è presente la rubrica dedicata agli orologi, a cura del watch editor Paolo De Vecchi, nuova firma del magazine, con cui si rafforza la vicinanza del brand a uno dei settori chiave del lusso.

Di talento, coraggio, stile e libertà di espressione, ma anche di moda, bellezza, benessere e lifestyle si parla anche nel sito di ICON, con articoli, interviste, contenuti esclusivi e approfondimenti per essere sempre aggiornati sulle nuove tendenze.