Per la prima volta la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta in Sicilia un nucleo di 53 opere delle sue collezioni, offrendo un percorso che attraversa cinquantacinque anni di arte italiana, dal 1970 a oggi. L’allestimento nel barocco Palazzo Valle instaura dialoghi inediti tra i capolavori della GNAMC e le opere della collezione permanente della Fondazione Puglisi Cosentino.
La mostra propone un viaggio nell’evoluzione dell’arte contemporanea, da Burri, Consagra, De Chirico, Guttuso e Melotti fino a Cattelan, includendo artisti come De Dominicis, Schifano, Spalletti, Isgrò, Paolini e Paladino, e nomi internazionali legati all’Italia, tra cui Calder, LeWitt, Kapoor, Kiki Smith. Nelle sale e nella corte del Palazzo compaiono anche opere di Accardi, Anselmo, Kounellis, Boetti, Dorazio, Fabelo, Jedlička, Lorenzo Marini e Pizzi Cannella, quest’ultimo gruppo a testimoniare la vitalità e la continuità della ricerca italiana fino alle più recenti espressioni visive.
Particolare rilievo assume la presenza di Lorenzo Marini, la cui poetica delle lettere e della luce introduce nel percorso una riflessione sulla comunicazione visiva contemporanea, ponendosi come ponte ideale tra linguaggio, segno e identità.
Il progetto documenta le principali correnti dell’arte italiana – dall’Arte Povera alla Transavanguardia, dall’Astrattismo rinnovato alla Pittura Analitica – riflettendo sulle trasformazioni artistiche e sociali del Paese. Coniugando rigore scientifico e vocazione divulgativa, la mostra si rivolge anche alle scuole e a un pubblico più vasto.
Renata Cristina Mazzantini sottolinea il ruolo della GNAMC come laboratorio di idee che diffonde cultura e creatività, mentre Gabriele Simongini evidenzia la continuità dell’arte italiana nel coniugare tradizione e innovazione. Alfio Puglisi Cosentino annuncia una collaborazione triennale con la GNAMC, destinata a portare a Catania nuove esposizioni di rilievo.
Il catalogo, edito da Il Cigno Arte, include testi di Mazzantini, Simongini e Puglisi Cosentino, biografie e immagini delle opere.
La Typeart di Marini tra Burri e Cattelan

