La sostenibilità allo stato dei fatti. A Roma il bilancio si conferma come strumento essenziale, ma ci si interroga su quanto si possa fare di più - Media Key
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La sostenibilità allo stato dei fatti. A Roma il bilancio si conferma come strumento essenziale, ma ci si interroga su quanto si possa fare di più

Una tappa che si chiude con una domanda di senso quella del Roadshow della 61ma edizione dell’Oscar di Bilancio – promosso da FERPIBorsa Italiana e Università Bocconi –, che si è tenuta mercoledì scorso, 15 ottobre, nell’Auditorium Deloitte di Via Molise a Roma: cos’altro possiamo fare, da questo punto in poi, come promotori del Premio e insieme a tutti i nostri Partner di viaggio, per rendicontare la trasformazione  sostenibile e per valorizzare l’effetto testimonianza di un’azienda, un’impresa, un’organizzazione davvero buona, non solo percepita come tale?  Una domanda aperta, naturalmente, gettata come un dado, a conclusione dell’evento, dalla Segretaria generale di FERPI, Daniela Bianchi, ad un tavolo variegato di esperti e professionisti.

L’incontro, dal titolo “IL TEMPO NON SI FERMA. Il reporting nella transizione”, moderato da Fabio Carducci, Caporedattore redazione di Roma de Il Sole 24 Ore, è stato organizzato dal team della Delegazione Lazio della FERPI con la sua delegata Serena Bianchini, insieme ad Anna Forciniti ed Elisabetta Marchesini. Si è aperto con i saluti istituzionali di Filippo Nani, Presidente FERPI, che ha ribadito come un’informazione e una comunicazione corrette della rendicontazione, e con essa quella di sostenibilità, siano comportamenti di grande responsabilità nei confronti della collettività e, per i valori che incarna, delle generazioni future. A seguire Valeria Brambilla, AD di Deloitte & Touche, si è espressa con convinzione sull’estrema attualità di uno strumento come quello del bilancio, più che mai oggi, in un’era dove l’incertezza domina i nostri tempi. Il bilancio è infatti normato, ha valore legale, offre certezze e il report di sostenibilità è un importantissimo strumento comunicativo. Il confronto ha indagato il ruolo della rendicontazione, evidentemente non più solo un adempimento tecnico con caratteri di obbligatorietà o meno per i diversi soggetti, ma asset strategico di credibilità e competitività per le imprese, e di attrattività per i nuovi giovani talenti sempre più attenti ai temi degli impatti sociali ed ambientali. L’ultima ricerca realizzata proprio da Deloitte evidenzia come i Millennial cerchino occupazione solo in aziende sostenibili e gli stessi consumatori si dimostrano in gran parte disposti a pagare qualcosa di più per i prodotti di un brand sostenibile.

Alessandra Bucci, President & Partner Join Group, ha ricordato come il bilancio di sostenibilità, soprattutto se sostenuto da un piano e all’interno di un processo che coinvolga tutta l’azienda, sia lo strumento principe della promozione della solidarietà. Soprattutto in un momento delicato come l’attuale, di generale quasi negazione degli effetti del cambiamento climatico, in cui l’Italia assume un ruolo timido di fronte al problema, spetta alle aziende portare avanti la sostenibilità come leva di governance, di posizionamento strategico e anche di opportunità finanziaria.

Ha parlato di metriche invece Alessandra Bonfanti, Segretaria Generale Human Fondation: esiste ormai una correlazione provata tra sostenibilità e reputazione, credibilità e solidità delle aziende. La sfida è umanizzare l’economia attraverso nuove metriche inclusive, concentrandosi soprattutto sui linguaggi dei social, invitando l’economia e la finanza a concentrarsi su quello che l’impatto sociale delle scelte sulla società. Ne nasce un’economia generativa che avrà un risultato misurabile reale.

Tra gli strumenti di una sempre maggiore diffusione di una cultura della sostenibilità in generale e della rendicontazione di sostenibilità in particolare ci sono anche le reti all’interno della società civile. Una di queste è la Rete dei Comuni Sostenibili, dei quali è stata appena pubblicata la seconda edizione della Guida, raccontata durante l’evento da Valerio Lucciarini De Vincenzi che ne è il Presidente. La Rete – in 4 anni diventata la più grande d’Europa, allo stato con 150 Comuni e tantissime manifestazioni d’interesse – agevola una contaminazione diffusa nella comunità degli obiettivi dell’Agenda 2030 e non solo. Una piattaforma messa a disposizione con 100 indicatori permette di misurare le politiche di sostenibilità in tutti i paesi italiani, ogni Comune può misurare facilmente la propria crescita rispetto alle tematiche di sostenibilità. Nel confronto, ecco che l’azione dei Comuni viene ad essere più incisiva, non predicata, ma praticata.

Più nel merito del ruolo della comunicazione istituzionale per la trasparenza del reporting è entrato Domenico Tarantino, Responsabile Statistiche e Analisi Evoluta del Dato di InfoCamere. Infocamere è un buon esempio di accessibilità ai dati ESG, con azioni concrete e misurabili all’interno delle aziende. Bilancio di esercizio e bilancio di sostenibilità sono assolutamente due facce della stessa medaglia. La loro pubblicazione nel Registro delle Imprese rende i dati scaricabili e accessibili a tutti, assicurando massima trasparenza. Tuttavia, ne vengono presentati ancora pochi, mentre lo strumento andrebbe utilizzato senza attendere l’obbligatorietà o l’ultima normativa approvata. Tra gli auspici espressi, anche quello del varo di una normativa che dia un certo numero di indicatori validi per tutti anche per il bilancio di sostenibilità così come previsti per il bilancio d’esercizio.

L’impegno delle Università, anche, nell’intervento di Federica Ricceri, Delegata Sostenibilità e Social Responsability IULM. Il reporting di sostenibilità è sicuramente un primo ecosistema efficace, rallentato oggi solo dalla normazione e, da qualche parte, da un calo di fiducia in essa, come se rappresentasse un freno alla competitività. Ne siamo sicuri? Si è chiesta. Invitandoci a guardare alla Cina, nostro maggior competitor, che invece porta avanti con determinazione la diffusione della cultura e della comunicazione della sostenibilità. Il Bilancio di sostenibilità ha un ruolo fondamentale, entra nel pacchetto del bilancio di esercizio cui regala una funzione non più solo di rendicontazione, ma di offerta di materiali utili a realizzare le migliori strategie d’impresa.

L’incontro si è concluso con l’elencazione di alcuni esempi di aziende originarie del Lazio, poi diventate in qualche caso anche delle multinazionali, che confermano Roma come uno snodo attivo e proattivo di pratiche inclusive e digitali

La tappa romana del Roadshow Nazionale ha raccontato una volta di più l’Oscar di Bilancio FERPI come occasione di dibattito e discussione aperta tra mondo accademico, istituzionale, economico e professionale nel comune obiettivo della diffusione di una cultura della sostenibilità e ai fini della promozione del bene comune, dello sviluppo sostenibile condiviso, nell’alveo di una innovazione profondamente umana. Lo chiedono i tempi, lo chiedono le persone. È dimostrato che può non essere incompatibile con le esigenze del mercato, e anzi che può trasformarsi in elemento di rappresentatività e crescita.