In Europa, una persona su cinque convive con sintomi di ansia o depressione, spesso in forme lievi o moderate. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’OCSE Mental Health Promotion and Prevention, che delinea un quadro preoccupante per il benessere psicologico della popolazione adulta.
I segnali d’allarme arrivano anche dai più giovani, che trascorrono online la maggior parte del loro tempo: secondo una recente ricerca dell’Università di Cambridge[1], gli adolescenti con disturbi del sonno, d’ansia o depressivi trascorrono in media quasi un’ora in più al giorno sui social network rispetto ai coetanei senza disagio psicologico. Un dato che mette in luce come la permanenza prolungata online possa accentuare fragilità già esistenti.
Sempre più creator decidono di utilizzare i propri canali per parlare di benessere psicologico e raccontare vissuti personali. Un impegno importante, che tuttavia impone attenzione e preparazione per garantire una comunicazione corretta e rispettosa, soprattutto verso un’audience giovane e vulnerabile. Sempre più spesso, infatti, i creator si trovano ad ascoltare i problemi dei propri follower, che si rivolgono a loro in cerca di consigli o conforto, ponendoli di fronte a richieste emotivamente complesse che non sempre sono in grado, né dovrebbero essere chiamati, a gestire senza un adeguato supporto professionale.
Per questo, parte questa settimana la terza edizione di Itaca Lab, l’iniziativa di Fondazione Progetto Itaca ETS – Fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie – nata dalla sinergia con One Shot Agency per fornire ai giovani comunicatori digitali gli strumenti necessari a trattare il tema della salute mentale in modo consapevole e responsabile, sensibilizzando al tempo stesso le proprie community. Claim dell’iniziativa è “Open minds, open hearts”: riconoscere l’importanza del benessere psichico ed emotivo significa imparare ad accogliere le fragilità altrui senza giudizio.
“Siamo entusiasti dell’avvio della prima giornata di incontri del Progetto Itaca Lab, giunto alla sua terza edizione. Pur essendo un programma di formazione relativamente giovane, Itaca Lab raccoglie una piena adesione tra i content creator vicini al tema della Salute Mentale per interesse personale o per rispondere alle domande della propria community”, commenta Floriana Fiore di Responsabile Relazioni Esterne, Comunicazione e Raccolta Fondi. “Quando si parla di contrasto allo stigma e di una corretta informazione in questo campo, l’effetto moltiplicatore è fondamentale. Il Progetto Itaca Lab è uno strumento chiave, perché, attraverso la formazione, i content creator possono diffondere messaggi chiari e corretti a milioni di follower, in particolare i più giovani -verso cui Progetto Itaca svolge un’ampia attività di informazione- amplificando così l’impatto del messaggio”.
Itaca Lab: quattro incontri per comprendere e comunicare la salute mentale
Il percorso di Itaca Lab si articola in quattro incontri, ognuno dedicato a un aspetto chiave del rapporto tra salute mentale e comunicazione digitale. Il primo, svoltosi questa settimana, ha segnato l’avvio della terza edizione del progetto, riunendo un gruppo di giovani creator impegnati a promuovere una comunicazione più consapevole sul tema del benessere psicologico.
Tra i partecipanti figurano Riccardo Pedicone, Eleonora Fincati, Jolanda Renga, Alice De Bortoli, Fiore Davoli, Chiara Marita, Valentina Pano, Michele Basile, Luca Gervasi e Costanza Orlando, che prenderanno parte al percorso formativo promosso da Fondazione Progetto Itaca ETS per approfondire come trattare temi sensibili e proteggere il proprio equilibrio personale nel mondo digitale.
Durante il primo incontro i creator hanno condiviso esperienze, riflessioni e aspettative, soffermandosi sul peso delle parole e sul rischio di burnout legato alla presenza costante online. Tutti hanno espresso la volontà di continuare a parlare di salute mentale sui propri canali social, contribuendo a diffondere messaggi autentici e rispettosi.
Il secondo incontro affronterà gli stigmi ancora legati alla salute mentale, con un focus su prevenzione, sensibilizzazione e falsi miti da superare. Il terzo esplorerà i disturbi della salute mentale con particolare attenzione al legame tra benessere psicologico e alimentazione. L’ultimo incontro sarà invece dedicato alle sfide della professione di content creator, alla gestione della relazione con la propria community, in particolare con chi manifesta richieste di aiuto, e al rapporto con il telefono, strumento di lavoro ma anche possibile fonte di stress.
Durante gli incontri, i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con esperti del settore, tra cui lo psichiatra Stefano Erzegovesi e la psicoterapeuta Chiara Maiuri.
“I social media non devono essere demonizzati: se utilizzati con consapevolezza, possono diventare uno strumento di crescita e affermazione per i giovani. È però fondamentale mantenere un equilibrio tra la vita digitale e quella reale. I creator hanno una grande responsabilità, perché i loro contenuti e le loro esperienze possono influenzare profondamente chi li segue. – commenta Benedetta Balestri, co-fondatrice di One Shot Group e volontaria di Fondazione Progetto Itaca. – Portare al centro il tema del benessere digitale significa anche aiutare i creator a riconoscere le proprie fragilità e a tutelare il proprio benessere psicologico, così come a sviluppare la capacità di accogliere e rispettare quelle degli altri. Questa consapevolezza mi ha spinto a riflettere sull’importanza di offrire loro strumenti concreti per affrontare i temi della salute mentale in modo responsabile. Proprio per questo, insieme a Fondazione Progetto Itaca, abbiamo dato vita a Itaca Lab, un progetto pensato per supportare i giovani creator nella formazione e nello sviluppo di una sensibilità adeguata nel veicolare messaggi consapevoli e positivi alle proprie community”.
Per maggiori informazioni su Itaca Lab e le sue attività, visita il sito ufficiale di Progetto Itaca: https://progettoitaca.org/projects/itaca-lab/
[1] Ricerca dell’Università di Cambridge pubblicata su «Nature Human Behaviour»

