IMPRESE, LA TECH COMPANY QUESTIT VINCE LA 2° EDIZIONE DEL PREMIO LUCE! STARTUP INCLUSIVA GRAZIE AL PROPRIO AVATAR AVVENIRISTICO - MEDIA KEY
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IMPRESE, LA TECH COMPANY QUESTIT VINCE LA 2° EDIZIONE DEL PREMIO LUCE! STARTUP INCLUSIVA GRAZIE AL PROPRIO AVATAR AVVENIRISTICO

Dopo essere entrata a far parte della short list del premio ideato dal Gruppo Monrif in collaborazione con StartupItalia e Rekeep, che ha coinvolto ben 17 realtà finaliste, l’organizzazione originaria di Siena conquista l’ambito premio. L’innovazione risultata decisiva? Il virtual human capace di comprendere e dialogare utilizzando la Lingua dei Segni Italiana. “Dietro all’ottenimento di questo risultato prestigioso ci sono elementi imprescindibili che stanno alla base di ogni tipologia di successo, ovvero ricerca e duro lavoro”, afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT

Accendere un faro sul mondo delle startup e creare un contesto favorevole alla nascita d’imprese solide e competitive: questo è l’obiettivo del Premio Luce! Startup Inclusiva, manifestazione ideata dal Gruppo Monrif – editore di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce! – e realizzata all’interno del Festival di Luce! in collaborazione con Startup Italia e REKEEP. La startup vincitrice della seconda edizione del Premio Luce! Startup Inclusiva è QuestIT, tech company senese specializzata nella realizzazione di tecnologie proprietarie d’intelligenza artificiale, che ottiene il primo posto della graduatoria grazie al lancio dell’avatar capace di comprendere e dialogare alla perfezione utilizzando la LIS, ovvero la Lingua dei Segni Italiana. “Dietro all’ottenimento di questo risultato prestigioso ci sono elementi imprescindibili per ogni tipologia di successo, ovvero ricerca e lavoro – afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT – Ma non è tutto, ci tengo a precisare che sicuramente la tecnologia, vale a dire l’intelligenza artificiale, ha e avrà un ruolo sempre più importante all’interno della nostra società per rendere scalabili ed efficienti i servizi digitali. Inoltre, sarà sempre un supporto aggiuntivo che mai sostituirà l’ingegno e l’impegno dei professionisti in carne ed ossa”.

Tornando al Premio Luce!, questo riconoscimento intende riservare particolare attenzione a tutte quelle aziende italiane che si sono distinte per progetti altamente innovativi e di ricerca nei campi dell’inclusione sociale, della battaglia contro il gender gap, della sostenibilità ambientale e dei diritti civili. Sotto questo punto di vista, l’avatar della LIS di QuestIT rispecchia alla perfezione i canoni della manifestazione perché nasce con l’obiettivo di fornire un valido aiutante a supporto della comunità sorda. “Grazie a questo avveniristico virtual human diamo l’opportunità ai cittadini
sordi di accedere a informazioni e servizi offerti da enti e realtà del territorio
come la Pubblica Amministrazione e le banche, utilizzando la loro prima lingua, ovvero la LIS – aggiunge Di Iorio – Ma i potenziali campi di applicazione sono innumerevoli: dall’organizzazione degli appuntamenti negli ospedali alla spiegazione di mostre o eventi culturali nei musei fino al chiarimento di materie o concetti nelle scuole o nelle aule universitarie”.

Attualmente la tecnologia, in qualità di virtual assistant, può essere inserita all’interno di siti web, applicazioni, sistemi proprietari e persino totem interattivi. Una volta che la persona in questione si presenta dinanzi allo schermo e inizia a segnare, l’avatar analizza le espressioni facciali, oltre ai suoi segni, comprende il significato di ciò che l’utente ha segnato, identifica la risposta più pertinente nella sua base di dati ed elabora un riscontro utilizzando la LIS. In questo modo è in grado di offrire consulenze mirate ed efficaci, a seconda del contesto di riferimento, ai clienti sordi. “Per l’organizzazione di quest’iniziativa così ambiziosa non potevamo che coinvolgere il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena, ovvero il Santa Chiara Fab Lab, oltre a un ente di primaria importanza come il Consiglio Nazionale delle Ricerche e al Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana”, conclude Di Iorio.