IL MONDO DELLA RIASSICURAZIONE VISTO DA DENTRO: MUNICH RE ITALIA LANCIA #TOGETHERWELEAD - MEDIA KEY
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IL MONDO DELLA RIASSICURAZIONE VISTO DA DENTRO: MUNICH RE ITALIA LANCIA #TOGETHERWELEAD

Da poco nominata Great Place to Work, Munich Re Italia promuove #TogetherWeLead, iniziativa di employer branding e comunicazione su LinkedIn, nata per dare volto e voce, attraverso delle interviste, alle persone dell’azienda e raccontarne le storie personali.

Foto e conversazioni informali per far emergere pensieri e valori dei dipendenti, la passione per il proprio lavoro e il clima interno, per comporre un ritratto emozionale e non solo razionale. Una raccolta che valorizza anche le attività extra lavorative, come il volontariato, la famiglia, lo sport, per mostrare come le persone interpretano i valori aziendali anche nella sfera privata.

“I colleghi coinvolti sono in grande parte «millennial» ma abbiamo voluto ascoltare anche le testimonianze di colleghi più senior, per conoscere il loro punto di vista e mostrare l’importanza del loro ruolo nel supportare la crescita professionale dei nuovi talenti”, spiega Francesca Rolando, Communication Manager di Munich Re Italia. “Con questa campagna, abbiamo voluto dare voce alle persone che sono al centro del successo del nostro business e fare emergere gli aspetti che ci hanno portato alla certificazione Great Place to Work, riconoscimento che valorizza l’appartenenza a una comunità di eccellenza e di innovatori”.

Cosa raccontano i dipendenti di Munich Re

“È una campagna dedicata alle nostre persone per dargli modo di condividere esperienze e aspettative, offrire una finestra verso l’esterno che possa spiegare come si vive e lavora nella nostra realtà aziendale, quali valori condividiamo, quali opportunità di carriera e crescita può aspettarsi chi decide di affacciarsi nel nostro settore ed entrare nel nostro contesto lavorativo”, afferma Paola Merlini, HR manager di Munich Re Italia.

Come Cristina Trudu, tra le dipendenti più giovani di Munich Re Italia, entrata a giugno dello scorso anno e ora Casualty Underwriter: “In Munich Re si viene subito messi alla prova, attraverso tanta pratica e lavoro sul campo. Nel mio percorso non sono però mai lasciata da sola, i colleghi mi hanno aiutata a diventare autonoma, mettendo a disposizione le loro conoscenze. L’azienda offre continue occasioni di crescita e sono certa che la mia professionalità ne trarrà beneficio”.

Sulle opportunità di crescita, le fa eco Pierguido Bortoli, Client and Business Development Manager in Munich Re Italia, da otto anni in azienda: “Ho iniziato da quasi neolaureato, pensavo di restare tre mesi per un’esperienza formativa, invece eccomi qui. Ho ricoperto cinque ruoli diversi, ho lavorato in Australia, ho visitato i nostri uffici in UK, Spagna, Francia e negli Stati Uniti. Considero Monaco di Baviera la mia seconda casa. Quando ho iniziato, erano previste due job rotation, una in sottoscrizioni rischi e cauzioni, l’altra in direzione commerciale come Financial Analyst. Poi sono passato nel team Finance come Controller, quindi in Business Development e ora sono anche Client Manager”.

Le aziende certificate Great Place to Work sono attente alla qualità della cultura organizzativa e dell’ambiente di lavoro e hanno un modello relazionale basato sulla fiducia. Munich Re Italia ha un Trust Index generale del 81%, benchmark superiore alla media del mercato, che dimostra come le persone siano al centro della filosofia e della cultura aziendale. Le persone da meno di 2 anni in azienda e la fascia di popolazione tra 26 e 34 anni hanno riportato gli indici di fiducia più elevati, a garantire la validità delle politiche HR verso le nuove generazioni.

Il riconoscimento Great Place to Work è anche il riflesso di giudizi elevati che permettono ai dipendenti di conciliare lavoro e vita privata, con il 96% che valuta positivamente le politiche di smart working implementate in azienda. Molto alto anche il senso di appartenenza e condivisione dei valori aziendali con il 96% delle persone orgoglioso di affermare di lavorare in Munich Re e praticamente totale (99%) il senso di inclusione, con le persone che si sentono trattate in modo imparziale indipendentemente dall’origine etnica.