IL FESTIVAL DI LUCE! APRE LE PORTE ALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL CONTO ALLA ROVESCIA È INIZIATO! - MEDIA KEY
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IL FESTIVAL DI LUCE! APRE LE PORTE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL CONTO ALLA ROVESCIA È INIZIATO!

Manca poco al 19 ottobre, quando il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze diventerà il cuore pulsante del Festival di Luce!, una giornata interamente dedicata a riflettere su come l’Intelligenza Artificiale possa cambiare le nostre vite, dalla scuola al lavoro, dai diritti umani alla coesione sociale, fino all’amore e alla comunicazione.

L’intento è chiaro: aprire un dialogo su opportunità e rischi dell’AI, con un focus particolare su come questa possa favorire l’integrazione, la cooperazione sociale e la tutela dei diritti. Un evento che vedrà la partecipazione di numerosi ospiti di spicco, pronti a confrontarsi e ad offrire al pubblico una giornata ricca di incontri e riflessioni.

Il Festival è diretto da Agnese Pini, Direttrice di Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce! e condotto da Monica Peruzzi, Journalist & reporter Sky TG24 e Vicepresidente di Imagine Foundation.

Tra i temi trattati durante la giornata spiccano:

L’insostituibilità del Poeta: l’eternità della poesia, un viaggio nell’unicità della creatività umana;

AI &Politica, opportunità o pericolo?

AI, scuola e lavoro: l’ottimismo è giustificato?, un’analisi critica su come l’AI sta già trasformando l’istruzione e il mondo del lavoro;

Libertà e Diritti, una riflessione su come la tecnologia possa rispettare e tutelare i diritti umani;

Erwin Schrödinger e la fisica quantistica che ci aspetta, una panoramica sulle sfide scientifiche future;

La tecnologia che costruisce il futuro, una discussione su come l’AI sta contribuendo allo sviluppo tecnologico;

Nessuno escluso: la tecnologia che ci unisce, dove si esaminerà il potenziale inclusivo dell’AI;

I confini della musica, un’innovativa esperienza tra musica e tecnologia;

Parole che uniscono: il potere della comunicazione inclusiva nel sociale e oltre, dedicato al ruolo del linguaggio nell’integrazione;

L’amore al tempo della AI, un dibattito su come l’intelligenza artificiale influenza le relazioni umane e i sentimenti;

Una vita non basta: attraversare il buio per trovare la Luce!, un incontro motivazionale che esplorerà le sfide della vita e la ricerca della luce interiore;

I doni della vita e della musica, un viaggio tra arte e suono che celebra la forza espressiva della musica;

Parla, parla, parla, parla con me, dedicato all’importanza del dialogo e della comunicazione umana in un’epoca tecnologica;

Intelligenza Artificiale: l’impatto sul lavoro e i nuovi scenari, una riflessione sulle trasformazioni del mondo del lavoro e sulle nuove opportunità generate dalla tecnologia;

GG meets Luce!, un incontro tra generazioni che dialogano sulla tecnologia;

Questione di talento, un approfondimento sull’importanza delle competenze umane in un mondo sempre più tecnologico.

Tanti gli ospiti che saliranno sul palco per condividere la loro esperienza e visione con la padrona di casa Agnese Pini e le firme di punta del Gruppo Monrif Piero Fachin e Raffaele Marmo, Condirettori QN Quotidiano Nazionale; Giancarlo Ricci, Vicedirettore QN Quotidiano Nazionale; Valerio Baroncini, Vicedirettore il Resto del Carlino, Cristina Privitera, Vicedirettrice La Nazione, Armando Stella, Vicedirettore Il Giorno e Teresa Scarcella, Responsabile Luce!:

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani;

La Sindaca del Comune di Firenze, Sara Funaro;

Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani;

Giovanni Allevi, pianista e compositore;

Davide Avolio, poeta e content creator;

Caterina Balivo, conduttrice televisiva;

Dianora Bardi, Presidente dell’Associazione Centro Studi ImparaDigitale;

Michele Canova, produttore musicale;

Rebecca Cimbalo, Sustainability & Innovation Associate presso Mundys;

Gherardo Colombo, Presidente casa editrice Garzanti;

Gaia, cantautrice;

Enrico Galiano, professore e scrittore;

Gianluca Gazzoli, podcaster, conduttore radio e TV e creator;

Gabriella Greison, fisica e narratrice di meccanica quantistica;

Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL;

Valerio Mammone, Editor in chief ScuolaZoo;

Lucia Monaci, Head of People Attraction & Recruiting Italy, Development and DE&I Manager Italy UniCredit;

Pietro Morello, musicista, operatore umanitario e creator;

Noemi, cantautrice;

Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa;

Ernesto Pellecchia, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana;

Valentina Petrillo, atleta paralimpica;

Simona Piva, Diversity Officer & People Care di Findomestic;

Ruben Razzante, Docente di Diritto dell’informazione Università Cattolica di Milano;

Santi Francesi, duo musicale;

Mara Tanelli, Docente del Politecnico di Milano e delegata della rettrice a Diversità e inclusione;

Il Festival di Luce! è ispirato dai temi proposti dal Comitato Scientifico, composto da personalità del mondo accademico, associativo, manageriale, che hanno condiviso il progetto LUCE! sposandone tematiche, cause e obiettivi: la Presidente Scientific Tech House Luisa Bagnoli, lo scrittore, regista e sceneggiatore Ivan Cotroneo, la Professoressa ordinaria di Filosofia Politica e Preside della Classe Accademica di Scienze Sociali presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Anna Loretoni, il sondaggista e AD di IPSOS Nando Pagnoncelli, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico e pentatleta Luca Pancalli, la Presidente Global Thinking Foundation Claudia Segre, la docente del Politecnico di Milano e delegata della Rettrice a Diversità e Inclusione Mara Tanelli, l’Assessore al welfare del Comune di Napoli, volontario e imprenditore sociale Luca Trapanese, la Presidente Fondazione Diversity Francesca Vecchioni e la giornalista e scrittrice Monica Peruzzi, che ha affiancato Agnese Pini nella conduzione del Festival di Luce! fin dalla sua prima edizione.

Un’esperienza unica

Il Festival di Luce! sarà un evento ricco di spunti, riflessioni e momenti emozionanti. Il pubblico avrà l’opportunità di confrontarsi con esperti di diversi settori e scoprire come l’Intelligenza Artificiale sta plasmando il nostro futuro, senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’umanità, della creatività e dei diritti. Una giornata per aprire nuovi orizzonti e celebrare la potenza della luce, metafora del sapere e dell’innovazione.

Nel corso della giornata si terrà anche la seconda edizione del “Premio Luce! Startup Inclusiva”, realizzato in collaborazione con STARTUPITALIA – la media company fondata nel 2013 con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’innovazione per creare valore e generare un impatto positivo sul mondo del lavoro e dell’impresa in tutto il Paese – e REKEEP – il primo Gruppo in Italia nell’Integrated Facility Management. Il premio verrà consegnato da Eleonora Santoro,  Head of Innovation & ESG di Rekeep e Chiara Trombetta, Direttore Media e Eventi di Startup Italia.

Il Festival di Luce! è organizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e con la partnership istituzionale di Regione Toscana e dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. Main partner dell’evento è UniCredit. Il progetto è realizzato grazie a Ferrovie dello Stato Italiane, Findomestic, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Mundys. Award Partner è Rekeep. Hospitality by The Social Hub. Si ringrazia Edenpark Firenze. Event supporterè Roy Roger’s. Media Partnersono ScuolaZoo, media brand di riferimento delle nuove generazioni e SkyTg24.

La partecipazione al Festival di Luce! è completamente gratuita ed è sufficiente iscriversi sul sito ufficiale dell’evento luce.news/evento2024 anche per rimanere aggiornati sul programma.

Agnese Pini, Direttrice diQN Quotidiano Nazional, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno eLuce!

“L’intelligenza artificiale è ormai una realtà che tocca ogni aspetto della nostra vita, dalla scuola al lavoro, dai diritti umani alla coesione sociale. Il Festival di Luce! nasce con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo aperto e inclusivo, dove poter riflettere insieme su come l’AI possa rappresentare sia un’enorme opportunità, che una sfida complessa da gestire. Vogliamo approfondire soprattutto come questa tecnologia possa favorire l’integrazione, la cooperazione sociale e la tutela dei diritti di tutti, dando voce ad esperti e protagonisti che condivideranno idee e prospettive con il pubblico. È un’occasione unica per interrogarsi sul futuro che ci aspetta, esplorando nuovi scenari e possibilità.”

Sara Funaro, Sindaca Comune di Firenze

“Il Festival di Luce! torna a Palazzo Vecchio e accende letteralmente i riflettori su tematiche cruciali per la contemporaneità. In un mondo sempre più interconnesso e sempre più digitale dobbiamo interrogarci su come la tecnologia debba trasformarsi in una nostra alleata e non in una forza nemica. Il futuro di tante professioni passa anche da questo e la sfida vera è senza dubbio quella di fare leva sulle opportunità di questi strumenti senza farci sopraffare. Occorrono tanto studio e tanto impegno per capire come strutturare questa sinergia e vincere quindi questa sfida. Il supporto del digitale anche in termini inclusione sociale, può concretizzarsi in molti modi: penso ad esempio al tema della telemedicina che può dare risposte concrete a bisogni sociosanitari in crescita che richiedono un cambio di passo”.

Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana

Il nuovo non si può fermare, ma comprendere e governare sì. Questa è la sfida che abbiamo di fronte con opportunità e rischi legati alle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. La Toscana  intende fare da apripista in Italia e per questo abbiamo creato uno slogan: “l’intelligenza artificiale in Toscana è sempre più umana”. Decisi a dotarci di strumenti operativi di supporto per il territorio, per primi nel panorama nazionale abbiamo recepito le recentissime direttive europee in tema di cybersicurezza e di IA, costituendo un Csirt regionale, ovvero un centro di competenze dedicato alla cybersicurezza. A breve nascerà l’Osservatorio regionale sull’intelligenza artificiale, di cui faranno parte tecnici ed esperti. Intendiamo sfruttare infrastrutture digitali e nuove tecnologie anche per dare sostegno al progetto della Toscana Diffusa, dove territori, comunità, aree fragili o marginali, accolgono interventi strutturali e conquistano dignità di protagonisti.

Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna

“Un utilizzo etico e consapevole dell’intelligenza artificiale può rappresentare una svolta nella vita delle persone e nel benessere della popolazione. Per questo motivo la Scuola Superiore Sant’Anna sarà presente al Festival di LUCE! con alcune iniziative che vogliono testimoniare l’importanza della tecnologia nello sviluppo sociale: Proximity Care, il progetto che mira a costruire un nuovo modello socio-sanitario per garantire l’accesso alla salute anche nelle zone periferiche del nostro paese, e il progetto HAIREMI per la digitalizzazione delle scuole e lo sviluppo dell’inclusione attraverso l’attività sportiva”.

Luisa Bagnoli, Presidente Scientific Tech House

“Molte discussioni sull’Intelligenza Artificiale si focalizzano sui rischi per l’occupazione, ma non si tratterà di perdere posti di lavoro, semmai di farli evolvere: automatizzando alcuni passaggi le persone verranno spinte a sviluppare competenze più stimolanti e creative (come l’arte di fare le domande giuste, che sta alla base del Prompt Engineering). 

L’AI sta avendo un grande impatto nell’Agritech, dove ottimizza la produzione e riduce gli sprechi e soprattutto farà la differenza per le persone con disabilità a cui esoscheletri e protesi di ultima generazione stanno restituendo la possibilità di essere di nuovo indipendenti. Per esprimere il suo potenziale però occorre che ci svegliamo e pretendiamo che venga gestita in modo etico. Aziende, decisori politici e tutti i cittadini devono collaborare per garantire un utilizzo dell’AI che sia davvero a beneficio di tutti.”

Caterina Balivo, Conduttrice

“Per me, l’intelligenza artificiale rappresenta un’ottima alleata per il futuro e una straordinaria opportunità per migliorare la nostra vita quotidiana in molti settori, dalla medicina all’educazione e alla comunicazione. Penso sia però essenziale utilizzarla con una visione chiara e responsabile, senza mai dimenticare che al centro di tutto ci sono le persone, con il loro valore e i rapporti umani fatti di empatia, comprensione e vicinanza reale. Se impiegata con “intelligenza”, può davvero aiutarci a connetterci meglio, a promuovere i diritti civili, la sostenibilità, a supportare le persone con disabilità e favorire la parità di genere, migliorando le nostre capacità senza mai sostituire il pensiero critico o la creatività. Non dobbiamo però mai perdere di vista l’importanza del contatto umano. L’IA potrebbe rischiare di rendere le nostre interazioni meno autentiche, e proprio per questo dobbiamo impegnarci affinché venga usata in modo etico e consapevole.”

Rebecca Cimbalo, Sustainability & Innovation Associate Mundys

“LUCE è un’iniziativa che sentiamo vicina ai valori di Mundys, leader internazionale nel settore delle infrastrutture. La Capogruppo ha infatti deciso di partecipare al progetto LUCE per contribuire attivamente alla costruzione della comunità del futuro, basata su principi di inclusione, sostenibilità e innovazione. Mundys, infatti, promuove e divulga una cultura pronta a risponde alle nuove esigenze della società, cogliendo le crescenti opportunità dell’ecosistema della mobilità per creare – attraverso i pilastri della sostenibilità e l’innovazione tecnologica – un’esperienza di viaggio unica, che tiene al centro chi viaggia.” L’intelligenza artificiale rappresenta una delle sfide più affascinanti e complesse del nostro tempo. Se da una parte permette di automatizzare attività ripetitive, liberando tempo per l’innovazione e l’esplorazione di nuove idee, dall’altra, se non governata con criteri etici e di inclusione, rischia di aggravare le disuguaglianze esistenti. Tuttavia, credo fermamente che l’intelligenza artificiale debba essere vista come un elemento che crei valore e un completamento del talento umano, non un sostituto. Immaginiamo un futuro dove la tecnologia abbatta le barriere offrendo strumenti per bilanciare disparità, indipendentemente dal genere, dall’etnia o dal background economico. Un alleato chiave nella democratizzazione delle risorse e delle conoscenze.

In un mondo sempre più dominato dall’innovazione tecnologica, è fondamentale garantire un progresso equo, inclusivo ed etico in cui l’AI sia uno strumento al servizio di tutti”.

Gherardo Colombo, Presidente Casa Editrice Garzanti

“La tecnologia – per le nostre conoscenze attuali, è sostanzialmente neutra. La sua valenza dipende da come la si usa. La fissione nucleare può essere usata per illuminare e riscaldare, oppure per distruggere. È la scelta dell’uomo ciò che ne stabilisce volta per volta il senso. Questo vale per qualsiasi altra tecnologia: Internet può essere utilizzato per aiutare, può essere utilizzato per creare danno. Ciò che qualifica, al di là degli errori di utilizzo che possono tuttavia accadere, è lo scopo. Cosa voglio dalla tecnologia, che fine mi pongo? Essendo l’AI una tecnica, anch’essa risponde allo stesso principio. Qual è il mio fine quando la uso? Posso valermene per alterare dati di fatto, circostanze, immagini, video e via dicendo ed ingannare chi mi sta intorno e indurli a fare ciò che non avrebbero fatto se non avessi falsificato la realtà, così come posso usarla perché svolga per me una serie di compiti assolutamente legali.  Fin qui siamo all’oggi: c’è chi teme che attraverso l’autoapprendimento l‘Ai potrebbe in futuro rendersi autonoma dall’umano. Se succedesse scomparirebbe la sua neutralità e noi ne saremmo completamente dominati.”

Ivan Cotroneo, Scrittore e Regista

“Dal mio punto di vista, l’IA è prima di tutto una scatola di contenuti, una scatola da riempire, ed è proprio per questo che è importante  che ce ne occupiamo ora, e vigiliamo, affinché tutti i contenuti, a cominciare da quelli del linguaggio, siano inclusivi e garantiscano un futuro di inclusione.”

“Il progresso tecnologico può essere inclusivo e non esclusivo solo se ne garantiamo l’accesso a tutt*, altrimenti diventa privilegio. La questione dell’accesso, la questione economica è fondamentale. Solo accesso universale e indipendenza economica portano libertà e inclusione.”

Gianluca Gazzoli, Podcaster, conduttore radio e TV e creator

«Credo fortemente che l’intelligenza artificiale, come tutte le grandi novità, vada semplicemente capita e utilizzata per fare cose grandiose che altrimenti non avremmo potuto fare prima. E così sarà. Anzi, in realtà l’intelligenza artificiale sta già facendo cose da tempo di cui noi magari non ci accorgiamo. Oltre a contribuire a una rivoluzione tecnologica, potrà sicuramente aiutare anche la promozione di temi molto più importanti, facilitando la vita di tante persone. La tecnologia può contribuire eccome a costruire un futuro più equo e giusto per tutti, ma tutto questo lo potrà fare solo se verranno create delle regole ad hoc e quindi verranno regolamentate tante cose che ancora oggi sono selvagge. Dobbiamo affrontare adesso questa rivoluzione digitale nella quale siamo già dentro, ma iniziando ad applicare regole che seguano un’etica dell’informatica e del digitale che sia corretta per tutti.»

Gabriella Greison, Fisica e narratrice di meccanica quantistica

“La fisica quantistica ci accompagnerà nelle novità che vivremo nei prossimi anni. Grazie ai progressi che stiamo facendo nelle arti, nella musica, nella letteratura, luoghi da sempre squarciatori di futuro, anche la scienza sarà finalmente meritocratica, e le diseguaglianze di trattamento, tra uomo e donna, sarà roba del passato. Ed ad emergere, anche nella fisica, sarà solo la capacità di adattarsi alle novità tecnologiche.”

Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL

“L’intelligenza artificiale apre sicuramente nuovi scenari: incide sul lavoro, sulla sua qualità e quantità, sugli stili di vita, sulla cultura, sulla comunicazione, sulle forme stesse della democrazia.

Come tutte le trasformazioni tecnologiche può, però, diventare anche una straordinaria occasione per costruire un futuro più equo e giusto per tutti.

Per questo la IA non può essere lasciata ai soli valori del mercato e del profitto. Se così fosse, si creerebbero nuove fratture e divisioni nel mondo del lavoro.

C’è, invece, bisogno di un diverso modello di sviluppo e di un autorevole indirizzo pubblico che orienti le nuove tecnologie verso la qualità del lavoro, la crescita di nuove professioni, il diritto alla formazione permanente per consentire a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori di non subire le nuove forme di organizzazione del lavoro ma di esserne, invece, protagonisti consapevoli”.

Anna Loretoni, Docente ordinaria di Filosofia politica e Preside della Classe Accademica di Scienze Sociali presso la Scuola Superiore Sant’Anna

“L’Intelligenza Artificiale e più in generale le tecnologie sono ottimi strumenti per superare stereotipi, discriminazioni e diseguaglianze, a partire da quelle di genere. Credo però che la collaborazione tra scienze sperimentali e scienze sociali debba essere impostata sin dall’inizio, by design, al fine di interpretare al meglio opportunità e storture, usi appropriati o al contrario distorsivi dell’innovazione tecnico-scientifica.”

Valerio Mammone, Editor in chief ScuolaZoo

“L’impatto che l’IA avrà sulle nostre vite dipenderà in larga misura dall’etica delle aziende che lavorano e lavoreranno in questo settore e dalle risposte che riceveranno dai decisori politici. Quanto a noi utenti, l’unica strada percorribile per affrontare consapevolmente questa rivoluzione porta all’education: è fondamentale che le istituzioni formative di ogni grado e le aziende abbiano fondi per investire sulla formazione continua creando quindi consapevolezza sui limiti e le opportunità offerte dai nuovi tool e competenza nel saperli usare. Nel mondo della scuola, questo significa incoraggiare l’aggiornamento professionale dei docenti e investire seriamente sulla preparazione degli studenti, per evitare che il progresso tecnologico generi ulteriori disparità fra chi ha i mezzi per formarsi e chi non li ha.”

Lucia Monaci, Head of People Attraction & Recruiting Italy, Development and DE&I Manager Italy – UniCredit

“Supportiamo con molto piacere Luce! Il primo newsbrand italiano dedicato ai temi dell’unicità, inclusione e coesione, valori che ci appartengono e che sono parte integrante del nostro piano industriale. L’intelligenza artificiale e la digitalizzazione ci stanno traghettando verso nuove opportunità evolutive che comportano l’acquisizione di nuove competenze e nuove opportunità professionali. La vera sfida è quella di continuare a valorizzare le unicità individuali che caratterizzano l’essere umano; il pensiero critico, la curiosità, l’empatia. La nostra Banca risponde a questa sfida inserendola come tema caratterizzante continuando a investire sul talento di ogni persona attraverso programmi di formazione e sviluppo. Nel 2023 abbiamo lanciato l’iniziativa “Talento Diffuso”, che ha coinvolto sino ad oggi circa 10.000 persone in tutta Italia, certi che tutti abbiamo almeno un talento che ci rende unici.”

Pietro Morello, Musicista, operatore umanitario e creator

“L’intelligenza artificiale ha un potenziale immenso per promuovere i diritti civili e la giustizia sociale, ma dipende molto da come viene usata e da chi la gestisce. Ad esempio, in contesti di guerra o crisi umanitaria, l’IA potrebbe migliorare la distribuzione degli aiuti umanitari, rendendo più efficienti i processi di localizzazione delle persone in difficoltà o ottimizzando la gestione delle risorse scarse. Ma può anche aiutare a monitorare e documentare le violazioni dei diritti umani, rendendo più difficile per i governi o gruppi armati nascondere gli abusi.

Per le persone con disabilità, l’IA può essere un vero cambio di gioco. Penso a tecnologie che aiutano nella comunicazione o nella mobilità, ma anche all’accessibilità digitale, che apre nuovi mondi per chi prima era tagliato fuori. Inclusione fa sempre rima con Opportunità, e nel caso dell’avvento dell’AI, le Opportunità sempre crescenti che si aprono nel campo della comunicazione possono segnare un vero stravolgimento nella vita di molte persone.

Quando parliamo di parità di genere e sostenibilità, l’IA può aiutarci a identificare e ridurre i pregiudizi nei sistemi che selezionano il personale o che distribuiscono risorse, e migliorare la trasparenza dei processi decisionali. Però, dobbiamo essere consapevoli che l’IA, se non progettata correttamente, può perpetuare le disuguaglianze esistenti. Bisogna lavorare per garantire che i dati e gli algoritmi non siano distorti e che i benefici dell’innovazione tecnologica siano distribuiti equamente.

In breve, l’IA può diventare un vero alleato per la giustizia e l’inclusione, ma solo se la usiamo con coscienza, coinvolgendo attivamente le comunità che vogliamo sostenere e mantenendo sempre l’Umanità al centro delle soluzioni.

Da sempre le tecnologie in evoluzione hanno contribuito al miglioramento della vita, a partire dall’invenzione dell’aratro, per arrivare alle nuove intelligenze artificiali, il che ci porta facilmente a pensare che qualsiasi tecnologia è e sempre sarà strumento utile alla costruzione un futuro equo e più inclusivo.

Non si può però non imparare dalla Storia, abbiamo infatti un’infinità di esempi per cui le tecnologie, se mal governate e se in mano di pochi, possono essere facilmente adoperate al fine di controllare e sottomettere le masse; di conseguenza la tecnologia in sé si può definire come uno strumento altamente democratico, ma al contempo pericolosamente tirannico.

Se non viene garantito un accesso realmente inclusivo alla cultura, la conseguenza sarà sempre che i nuovi strumenti tecnologici a nostra disposizione non saranno inclusivi, ma nuovamente divisivi.”

Noemi, Cantautrice

“La tecnologia, se usata con buon senso, ha sicuramente un ruolo indispensabile nella costruzione di un futuro equo e giusto; abbatte le barriere, rendendo l’informazione sempre più accessibile. Inoltre, può promuovere una maggiore inclusività, dando voce e opportunità a chi storicamente è stato emarginato; per un mondo dove equità e giustizia non siano solo degli ideali, ma realtà per tutti.”

Ernesto Pellecchia, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana

“Ogni generazione, seppur in modo diverso, è protagonista del cambiamento in atto. I giovani di oggi non sono da meno. Più istruzione, più informazione, più consapevolezze vuol dire per le nuove generazioni maggiori opportunità e scelte. Ma questa condizione privilegiata non è priva di aspetti negativi. Perché per gli stessi motivi essi sono più esposti a pressioni e aspettative. Stesso discorso vale per le nuove tecnologie. Da una parte il loro utilizzo rende i giovani più attenti osservatori del mondo che li circonda e quindi stimolati nel trovare soluzioni. Sono aperti, globali, inclusivi, costantemente connessi e per questo creatori di una nuova comunità. Dall’altra sono sovraesposti alle trappole e agli inganni delle nuove tecnologie, bombardati da una comunicazione troppo veloce e per questo superficiale, da informazioni scorrette che mettono a dura prova il loro spirito critico nonché la loro capacità di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è, messaggi e modelli non sempre positivi, e poi ancora una quotidianità digitale che rompe di prepotenza i muri della sfera privata, di fatto svuotando il concetto di privacy.
Tutti motivi per cui è necessario intensificare e qualificare le azioni di educazione digitale, attraverso cui fornire loro i giusti strumenti per riuscire a navigare in sicurezza in questo mare magnum che è il web, senza lasciare nessuno indietro”.

Valentina Petrillo, Atleta paralimpica

“Anche se facciamo fatica ad ammetterlo, l’IA è già parte integrante delle nostre vite. Si pensi ad es. all’uso del riconoscimento vocale: tecnologia che ci permette di leggere e scrivere testi. L’accostamento dei due termini, uno astratto l’altro concreto, non giova alla sua fidelizzazione perché impone un paragone: uomo-macchina. Non è la tecnologia, in sé per sé, a doverci spaventare ma la costruzione di essa. Il vero rischio sta nell’interpretazione dei nostri pensieri. Ognuno di noi è unico ed irripetibile, pertanto, alcune attività, come la scrittura di un libro autobiografico ad es. non potranno mai essere sostituite da una macchina sebbene sia consapevole che con 3 parole chiave l’IA potrebbe generarmi un libro in pochi minuti. Perché possa davvero essere uno strumento utile ed efficace deve essere pensato e realizzato evitando stereotipi che potrebbero generare uniformismi.”

Simona Piva, Diversity Officer & People Care Findomestic

“I timori verso l’eventuale sopravvento delle macchine sull’uomo sono antichi come il mondo, ancestrali direi. Tuttavia, la storia ci insegna che lo sviluppo tecnologico è sempre portatore di progresso e nuove opportunità e che le uniche minacce sono quelle che si insidiano nell’incapacità di adattarsi e di rispondere positivamente ai cambiamenti che giocoforza continueranno a manifestarsi. Relativamente all’Intelligenza Artificiale, bisogna concentrarsi sulle enormi potenzialità di questi strumenti e riconoscere i vantaggi che l’adozione di queste nuove tecnologie apporteranno, tenendo conto degli eventuali rischi, senza dimenticare che siamo noi a guidare la trasformazione e mai viceversa. Per creare un futuro digitale più equo e inclusivo per tutti sarà fondamentale che l’AI, imparziale per natura e scevra dei pregiudizi e degli stereotipi che permeano la società, sia progettata e implementata in una prospettiva di diversità e inclusione, nel pieno rispetto dei diritti umani e della rappresentatività. Non solo, molte di queste tecnologie come i generatori vocali basati su sistemi di AI, solo per citare un esempio, si stanno rilevando particolarmente efficaci nell’abbattere le barriere di accessibilità: sono i primi effetti positivi che dimostrano come il progresso tecnologico possa favorire equità ed inclusione per tutti.”

Ruben Razzante, Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano

“Occorre democratizzare il dibattito sull’Intelligenza Artificiale, affinché le cittadine e i cittadini non la vivano come un argomento per addetti ai lavori, bensì come un tema cruciale per il benessere individuale e collettivo. L’algoritmo, se addestrato correttamente, può dare un contributo prezioso alle azioni di contrasto delle disuguaglianze e delle discriminazioni e rivelarsi un formidabile volano di inclusività, sostenibilità, accessibilità. Ecco perché è necessario che il pur doveroso rispetto delle regole in materia di Intelligenza Artificiale non si riveli un freno allo sviluppo e all’adozione, da parte delle imprese, di soluzioni tecnologiche innovative, in grado di tutelare efficacemente i diritti di tutti, in particolare dei soggetti più deboli, che legittimamente ripongono forti speranze in questa trasformazione digitale che stiamo vivendo”.

Mara Tanelli, Docente del Politecnico di Milano e Delegata della Rettrice a Diversità e Inclusione

“L’intelligenza artificiale è un “aumentatore” di abilità di grande potenzialità ed efficacia, che può avere un ruolo chiave nel progetto e nello sviluppo di tecnologie per l’inclusione e di tecnologie inclusive. Queste possono offrire grandi supporti a chi ha diverse forme di disabilità, motoria o cognitiva, e consentire il progetto di tecnologia “per tutti” che prenda in considerazione anche gli aspetti socio-culturali dell’impatto stesso della tecnologia sulle persone che la utilizzano. E’ importante infatti ricordare che l’intelligenza artificiale e le soluzioni tecnologiche in generale non sono “giuste” in modo innato, ma non possono che riflettere i pregiudizi, le contraddizioni e le ingiustizie che ci sono nella società che ha generato i dati e in chi ne progetta gli algoritmi. E’ quindi fondamentale esserne consapevoli e prendere le precauzioni tecniche e sociali del caso.”


Chiara Trombetta, Direttore Media e Eventi @StartupItalia

“L’intelligenza artificiale è una forza potente, capace di trasformare la società, ma tutto dipende da come la usiamo e la useremo sempre di più. Può promuovere i diritti civili, migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità, sostenere la parità di genere e favorire la sostenibilità. La tecnologia è lo “strumento” che, se guidato con responsabilità, può ridurre le disuguaglianze e creare nuove opportunità di occupazione. Ma il suo impatto dipende da scelte umane, dalla capacità di metterla al servizio di un futuro più equo, dove l’innovazione sia sinonimo di progresso per tutti, non solo per pochi privilegiati. Abbiamo bisogno di rimettere al centro l’essere umano per un nuovo umanesimo digitale”.