Occhialini da saldatore, scimmie con lo smartphone e giganti sospesi tra cielo e cemento. Dopo il successo di Mr. Arbitrium, Emanuele Giannelli torna protagonista a Milano con la mostra Il caos e l’uomo. Contemporanea tensione, visitabile alla Fabbrica del Vapore fino al 29 settembre.
In esposizione oltre cinquanta opere tra installazioni monumentali e sculture più intime, distribuite tra la piazza pubblica e la suggestiva Sala Bianca. L’artista romano, residente in Toscana, continua a interrogare il rapporto fra umano e tecnologia, fra corpo e macchina sociale. Le sue figure ibride – I Sospesi, I Korf, le provocatorie Monkey Tribù – parlano di alienazione e iperconnessione, tra ironia e inquietudine.
Giannelli non si limita a mettere in scena il presente: lo scava, lo deforma, lo riflette. Come nel Mr. Arbitrium Mirrored, colosso che restituisce l’immagine (e l’indifferenza) dello spettatore. “Abbiamo grandi capacità, ma rischiamo di autodistruggerci”, avverte l’artista. Il suo è un allestimento che sfida la nostra attenzione, dove la luce – curata da Nava+Arosio e Wave Light Studio – non illumina soltanto, ma scolpisce e suggerisce.
In un tempo sospeso tra evoluzione e simulazione, Giannelli ci invita a fermarci e chiederci: quanto siamo ancora umani? E cosa ci sta trasformando?

