Fiore Mio: il nuovo docufilm di Paolo Cognetti - MEDIA KEY
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Fiore Mio: il nuovo docufilm di Paolo Cognetti

Dopo il successo de Le otto montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022 – Paolo Cognetti arriverà nelle sale cinematografiche il 25, 26 e 27 novembre con il nuovo titolo, prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste e in collaborazione con Montura e Jeep, technical partner Sony, service di produzione L’Eubage, media partner Radio Deejay e MYMovies.it. Al fianco di Cognetti con una piccola fornitura di capi di abbigliamento ne Le otto montagne, ora con Fiore Mio Montura ha compiuto una sorta di upgrade nella collaborazione con il prestigioso scrittore, fornendo all’opera un sostegno economico in qualità di sponsor e una fornitura di abbigliamento al protagonista e alla troupe impegnata per alcune settimane in alta quota sui diversi versanti del Monte Rosa.

Dopo aver superato i cento film sostenuti nell’arco di meno di vent’anni, ora Montura sta per raggiungere nel corso del 2024 un altro risultato quantomeno singolare: il film diretto da Cognetti segue infatti, in ordine di tempo, quello sceneggiato e interpretato da Erri De Luca – L’età sperimentale – presentato con grande successo al Trento Filmfestival a maggio; e anticipa di alcuni mesi quello interpretato da Mauro Corona – La mia vita finché capita – che sarà presentato in anteprima in uno dei più importanti festival autunnali. De Luca, Cognetti, Corona: tre film con tre grandi scrittori, ai quali Montura si è affiancata con stima e rispetto.

Un caso fortuito? Non solo. Perché la vicinanza al mondo della cultura e dei grandi scrittori è un must per Montura da più di vent’anni, da quando “Montura Editing” ha pubblicato o sostenuto oltre cento opere, distribuendo più di 200 mila volumi, sempre a fronte di donazioni a progetti di solidarietà, principalmente in Nepal, Perù e Mongolia. Protagonista di Fiore Mio, che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it), è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocella. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno.

Nel suo viaggio sul Monte Rosa Cognetti non è solo. Con lui ci sono il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set de Le otto montagne e che firma anche la fotografia di Fiore Mio, e le persone incontrate durante questo viaggio. Come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in Val d’Ayas. Ci sono Arturo Squinobal, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. E ancora ci sono Corinne e Mia. C’è il silenzioso eppure tagliente Sete, sherpa d’alta quota che ha scalato tre Ottomila. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate.

A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Fiore mio, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese, primo italiano ad aggiudicarsi il Premio Cesar.