Digital Realty (NYSE: DLR), il più grande fornitore globale di data center, colocation e soluzioni di interconnessione cloud e carrier-neutral, ha ricevuto la Tier IV Certification of Design Documents per il progetto del primo data center (ROM1) del campus di Roma, dimostrando la conformità ai più elevati standard di accessibilità e affidabilità per una struttura di questo tipo.
La certificazione è stata rilasciata dall’Uptime Institute, l’unico istituto autorizzato a valutare e certificare i progetti di data center secondo il Tier Classification System, dopo un’attenta verifica di tutti gli aspetti della progettazione e del data center rispetto ai requisiti di garanzia di continuità di servizio Tier IV stabiliti dallo stesso istituto.
“Questo riconoscimento rappresenta una gratificazione per il duro lavoro, la dedizione e l’impegno del nostro team. Ma è soprattutto un importante indicatore di qualità e sicurezza per tutti i nostri futuri clienti che, in questo modo, potranno contare su una struttura estremamente efficiente sotto ogni profilo”, ha commentato Alessandro Talotta, Managing Director di Digital Realty Italy. “Siamo onorati di aver ricevuto questa certificazione dall’Uptime Institute, l’autorità mondiale dei data center, che ringrazio a nome di tutti noi”.
“La Tier IV Design Certification è il primo passo di un processo che indica che il data center è in grado di affrontare le sfide del mondo reale e, come tale, Digital Realty ha dimostrato il suo impegno nel voler investire nella realizzazione di infrastrutture ad alta accessibilità in grado di soddisfare le esigenze attuali e future dei clienti”, ha dichiarato Ali Moinuddin, Managing Director Europe dell’Uptime Institute. “Ci congratuliamo con Digital Realty per la sua continua attenzione alla progettazione di infrastrutture di livello mondiale e per aver investito tempo nella certificazione indipendente dell’Uptime Institute, l’autorità mondiale dei data center”.
Digital Realty ha annunciato la realizzazione del suo primo data center a Roma alla fine dello scorso anno. Con una superficie di 22 ettari (circa 220.000 metri quadrati) e situato a 15 chilometri dalla costa, il sito scelto sarà un punto di interconnessione ideale per i futuri cavi sottomarini che arriveranno a Roma e renderà la Capitale un hub di connettività globale, al fianco di Milano, in grado di aumentare la resilienza dell’infrastruttura di rete nazionale e internazionale del Paese.
Qui il link alla certificazione.
