Casa Ornella - L’interior si sveste - MEDIA KEY
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Casa Ornella – L’interior si sveste

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Appena si varca la porta della casa-galleria ci si accorda con una tessitura progettuale che, sotto la direzione creativa di Paggini, fa dialogare mondi differenti abilmente orchestrati seguendo questa mise en scene in ogni dettaglio. …entriamo e lasciamoci avvolgere da virtuosismi cromatici che vestono di tonalità bold interni dal sapore decò.
Le nuance accattivanti e decise, scelte per i pavimenti e le aperture, sono realizzate con specifiche vernici Molteni che lasciano captare, insieme ai colori delle pareti in pigmenti naturali di Paint Up, l’attitudine eclettica della padrona di casa negli abbinamenti, che sceglie di dare carattere anche al soffitto della lounge room con affreschi moderni eseguiti a mano da Gouache.

Un linguaggio nuovo e senza tempo pervade gli ambienti dove sono collocati oggetti di design contemporaneo, come i tavoli dalle superfici traslucide, Sandra e Raimondo, a firma di Paggini che presenta anche Lunari, la nuova capsule di placche per interruttori, realizzate da Officine Morelli.

Alcuni pezzi sorprendenti di lighting design sono invece presentati da nomi internazionali come Koen Van Guijze e Markus Biner per dare vita a suggestive scenografie di luce, mentre i divani e le poltrone di Tisettanta, con l’art direction di Alessio Bernardini, ammorbidiscono gli interni con le linee pulite ed essenziali. I preziosi pannelli di tessuto di Pierre Frey sono protagonisti in diverse zona della casa.

L’estetica contemporanea si mixa ad arredi reinterpretati e portati a nuova vita, spesso scovati nei flee market di tutta Europa, per generare nuove armonie visive che svelano complementi di arredo inaspettati, tra cui i candelabri di Aina Kari e i vasi a firma di Bevilacqua Architects e Pop Pot.

Anche la salle da bain è protagonista grazie ai nuovi arredi sinuosi della linea Girotondo realizzati da Mamoli Milano 1932 su disegno di MVP tra cui un sinuoso miscelatore che si integra armoniosamente in un lavabo di design di Gio Ponti.

Gli interni si vestono di nudità: un ossimoro progettuale che si dispiega nelle opere degli artisti coinvolti dalla designer toscana.
Il corpo maschile è protagonista della carta da parati creata ad hoc dall’artista Tatiana Brodatch realizzate da Glove, così come le tende della lounge room illustrate ad acquerello da Michele Chiocciolini che firma anche il decoro Kamasutra nella stanza guardaroba, riprodotto in scala da Gouache. Sebastien Notre, invece, interpreta il corpo femminile con il murales nella sala da pranzo, un espressionismo magnetico, il suo, che decora anche la lounge room mentre le tonalità si fanno accese nelle tele neorealiste di Michael Slusakowicz.

In una sola stanza è vietato entrare ma si può guardare al suo interno da un grande oblò, quasi per non interferire con la grande illustrazione dinamica a parete: è la zona notte, dove si staglia un murales a cui appoggia il letto, una scena tutta al maschile di Damiano Groppi che ripropone momenti di convivialità mediorientale.

Un progetto che accade, che si è sviluppato dal dialogo tra MVP e gli artisti partecipanti, una selezione che vede design, arte e artigianato mixarsi in una potente combinazione di attitudini e forme per creare le premesse di un nuovo stile.