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La Settima Arte al settimo cielo

Crescono a ritmi elevatissimi gli introiti pubblicitari e aumenta il numero di spettatori: dopo la tempesta pandemica, il cinema italiano sembra aver intrapreso la strada della rinascita.

Capri e Pesaro, Spello e Taormina, Sondrio e Sulmona, Ravenna e Torino. Per ovvie ragioni di spazio non andiamo oltre ma se volessimo completare, con un ping pong interregionale, l’elenco delle città che nelle scorse o nelle prossime settimane hanno ospitato o ospiteranno festival, kermesse e rassegne dedicate al mondo del cinema, potremmo stilare qualcosa di molto simile al percorso del Giro d’Italia ciclistico!

Da un capo all’altro dello Stivale, infatti, una nutrita e prestigiosa serie di eventi ha voluto analizzare e omaggiare lo stato di salute del settore.

Si va dagli appuntamenti cult (è il caso dell’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia e svoltasi nel capoluogo veneto a inizio settembre, o della 19° Festa del Cinema, in programma a Roma nella seconda metà di ottobre) e da quelli dedicati ai giovanissimi (impossibile non citare Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno) a chi si è dato una forte impronta green (il Marateale, in Basilicata) e alle varie rassegne settoriali (ce n’è per tutti i gusti: animazione, horror, giallo, noir, fantascienza e “much much more”, come direbbero a Hollywood).

Eventi diversi, ma con un denominatore comune fondamentale: sostenere il rilancio della Settima Arte che, dopo essere uscita a pezzi dalla tempesta pandemica, ha dimostrato – dati alla mano – di conoscere benissimo il significato della parola ‘resilienza’. E lo ha fatto in ogni campo: numero di spettatori, boom degli introiti pubblicitari e valorizzazione delle sale.

Pubblicità a gonfie vele

Nel singolo mese di maggio +25,9%, nel periodo cumulato gennaio/maggio +43,3%. Sul versante della capacità di catalizzazione delle risorse stanziate dagli spender pubblicitari, la crescita registrata dal cinema italiano nel periodo 2024 vs 2023 ha assunto contorni dimensionali clamorosi.

I dati raccolti dall’Osservatorio FCP-Associnema quantificano il valore assoluto del settore in 4,3 milioni di euro (sempre riferiti ai primi cinque mesi dell’anno): la cifra è ovviamente imparagonabile a quella degli altri comparti del media mix, ma l’entità dei tassi d’incremento messi sul piatto negli ultimi tempi ribadisce la crescente convinzione, da parte dell’utenza, che anche questo medium possa offrire ai brand importanti occasioni di visibilità.

“La consistenza del dato di maggio era tutt’altro che scontata”, precisa Alessandro Maggioni, Presidente di FCP-Associnema, “perché molti big spender del mercato hanno preferito allocare i loro investimenti nel mese di giugno, che ha aperto una stagione tradizionalmente importante come quella estiva. Al di là del valore della crescita, l’aspetto più interessante da sottolineare in questo momento risiede nel fatto che numerosi investitori sono diventati fedelissimi e, di conseguenza, ci danno la possibilità di lavorare sempre meglio per sfruttare la potenza comunicativa del cinema, sia in sala sia nei foyer. Non si sta ampliando solo il numero dei singoli utenti ma anche quello delle categorie merceologiche che riconoscono nel cinema un veicolo di grande impatto, capace di incidere sulla memorizzazione dei brand e sull’attenzione ad essi rivolta dal consumatore finale. Possiamo, quindi, affermare che anche i due mesi teoricamente più difficili (aprile e maggio, immediatamente precedenti la stagione estiva) si sono chiusi con un bilancio molto positivo per le concessionarie aderenti a FCP-Associnema, creando le premesse per una seconda parte dell’anno all’insegna di un’ulteriore crescita e di un rafforzamento del mezzo all’interno del panorama mediatico nazionale”.

Primo semestre: presenze al +6%

All’intensità dell’aumento della raccolta pubblicitaria si affiancano le buone notizie (anche se una cattiva non manca, correlata a una parola ben nota in tutto lo scenario audiovisivo: ‘pirateria’) inerenti le presenze del pubblico in sala.

I dati dell’ultimo report CinExpert Italia, riferiti al primo semestre 2024 e resi noti a fine luglio da Cinetel sulla base del monitoraggio settimanale sulle caratteristiche socio-demografiche del pubblico realizzato da Ergo Research, evidenziano un incremento del numero di spettatori che sfiora il +6% (valore assoluto degli incassi: 234 milioni di euro) rispetto alla prima metà del 2023.

Siamo ancora lontani dai livelli pre-pandemici, ma aver intrapreso la strada della risalita in maniera energica e su entrambi i fronti (presenze in sala e introiti pubblicitari) ridà vigore a tutto il comparto e cancella buona parte dei motivati timori con cui esso aveva iniziato il 2024. Contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno solare, nel primo semestre il pubblico maschile ha prevalso su quello femminile (rispettivamente il 53% contro il 47% del totale). Per quanto concerne l’età degli spettatori, anche se il segmento più presente è quello dei 15/24enni, a spiccare è soprattutto la crescita registrata da due fasce anagraficamente ben lontane l’una dall’altra: gli over 60 (+25%) e gli under 14 (addirittura +39%). Sono, invece, in flessione, ampiamente compensata dai due incrementi testé citati, le cosiddette ‘fasce centrali’, ovvero i 25/34enni (–8%) e i 35/49enni (–17%).

A parere di Davide Novelli, Amministratore Delegato di Cinetel, “i dati del primo semestre confermano la resilienza del mercato cinematografico italiano, l’unico in Europa a crescere rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. La varietà dei titoli che compongono la Top Ten (tra animazione, film d’essai, produzioni nazionali e internazionali) e la distribuzione demografica del pubblico, con il forte contributo di quello più giovane e la conferma della ripresa di quello più adulto, ribadiscono che la qualità viene sempre premiata”.

Come accennato, a questa rilevazione se ne affianca un’altra, denominata Focus Piracy 2023/2024 e realizzata da Cinetel con il contributo di FAPAV (la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali).

La prima evidenza, in questo caso, è tutt’altro che rosea: per ogni persona che acquista un biglietto per vedere un film al cinema, ce n’è più di una che fruisce dello stesso contenuto in modo illecito.

Gli artefici dell’indagine hanno preso in esame poco meno di cinquanta film e hanno studiato per circa sei mesi il comportamento sia del pubblico che ha scelto di andare al cinema sia di chi ha preferito seguire la strada della pirateria. Gli atti di visione illegale sono stati ben 56 milioni, contro i 42 milioni di ingressi nelle sale; i film con il ‘piracy rate’ più elevato (oltre 2,5 visioni illegali per ogni singolo biglietto staccato in sala) appartengono quasi esclusivamente ai generi horror, action e family.

“Svolta grazie anche al supporto di ANICA, MPA e Univideo”, afferma Federico Bagnoli Rossi, Presidente di FAPAV, “la ricerca mette in evidenza un dato molto preoccupante: il fenomeno della pirateria incide anche sulle sale, primo luogo in cui il pubblico ‘incontra’ il film, penalizzando il settore audiovisivo nel suo complesso. Oltre alle necessarie azioni di enforcement e all’implementazione della nuova legge antipirateria, come Federazione continuiamo a promuovere attività di sensibilizzazione e campagne di educazione a sostegno della legalità. È il caso di ‘Il cinema siete voi’, iniziativa che, in collaborazione con altre Associazioni,  abbiamo dedicato proprio al pubblico in sala, con l’obiettivo di sensibilizzarlo sul tema dell’illecita registrazione dei film”.

‘Revolution’ estiva

“Da giugno a settembre c’è stato un motivo in più per vivere l’esperienza unica della visione di un film su grande schermo: il ritorno di ‘Cinema Revolution – Che spettacolo l’estate’, un’iniziativa mirata alla piena ripartenza delle sale e a ribadirne il ruolo cruciale sia per lo sviluppo dell’intera filiera sia per la crescita delle nostre comunità”.

Nelle parole di Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura, c’è tutta la soddisfazione per la riproposta del progetto citato, che nel 2023 aveva ottenuto un grande successo. Promosso dal MIC (Ministero della Cultura), Cinema Revolution ha fissato a 3,50 euro il prezzo speciale dei film italiani ed europei visibili nelle sale aderenti ed è stato caratterizzato anche dalla sinergia con le due edizioni di quest’anno di ‘Cinema in Festa’, evento quinquennale (2022/2026) lanciato da ANICA e ANEC, con il supporto dello stesso MIC e la collaborazione del David di Donatello–Accademia del Cinema Italiano. Nelle suddette edizioni, di cinque giorni ciascuna (9/13 giugno e 15/19 settembre), il prezzo ridotto è stato applicato alla visione di tutti i film.

“Siamo felici di essere tra i protagonisti di questo evento”, sottolinea Mario Lorini, Presidente di ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), “una straordinaria avventura che promuove la voglia di godersi un film in sala. ‘Cinema Revolution’ è un fenomeno collettivo di spettacolo e di aggregazione, arricchito da iniziative speciali, rassegne ed eventi e accompagnato da una grande promozione su tutti i principali media”.

Una squadra vincente

Altri interessanti spunti sono giunti dal convegno ‘La centralità del mercato Theatrical – Progetti virtuosi a sostegno della filiera’, promosso da ANICA (l’Associazione nazionale delle industrie cinematografiche audiovisive digitali) e svoltosi a luglio a Riccione all’interno dell’evento

‘Ciné – Giornate di Cinema’.

Francesco Rutelli, Presidente di ANICA,  ribadisce che il settore “è in continua trasformazione: trova conferma la centralità della sala, fondamentale nel percorso di integrazione di tutta la filiera. Solo andando a vedere un film in sala si può condividere un’esperienza collettiva, che riguarda milioni di persone: giovani, famiglie e appassionati dell’innovazione culturale. Un’esperienza che porta risultati spesso imprevedibili per gli stessi attori della filiera industriale e creativa: il pubblico sa sorprendere, almeno quanto desidera essere a sua volta sorpreso da nuovi prodotti. È necessario continuare a sostenere l’innovazione e la sperimentazione; il Governo ha dato una stabilità positiva sia alla distribuzione sia all’esercizio, anche nei momenti difficili, e ora deve accelerare anche per il Tax Credit sulla produzione, per consentirci di essere sempre competitivi a fronte della crescente concorrenza internazionale”.

Anche Luigi Lonigro, Presidente dell’Unione Editori e Distributori Cinematografici che fa capo alla stessa ANICA, sottolinea che “la filiera Theatrical vive un momento positivo, dopo anni difficili e incerti che sono stati superati anche grazie al sostegno ricevuto dal Ministero della Cultura e a un grande lavoro di squadra. Ora i numeri sono favorevoli e dicono che nel 2023 l’Italia, a livello continentale, è stata seconda solo alla Francia in termini di produzione nazionale”.

“Ci troviamo davanti a una serie di cambiamenti”, conclude Lucia Borgonzoni, “dettati dal fatto che quello del cinema e dell’audiovisivo è un settore produttivo e, dunque, per sua stessa natura, in continua evoluzione. Ormai giunte in dirittura d’arrivo, le modifiche alla Legge Cinema a cui abbiamo lavorato in questi mesi per rendere gli strumenti a nostra disposizione ancora più efficaci, in un’ottica di sviluppo della filiera, sono il frutto di un percorso condiviso con tutti gli operatori e le Associazioni. Il lavoro da fare non è ancora concluso: grandi sfide ci attendono all’orizzonte, ma sono certa che continuando a fare squadra sapremo vincerle e conquistare insieme nuovi importanti traguardi”.