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HBI, la start-up insediata al NOI, viene premiata al Quirinale

HBI, azienda innovativa insediata al NOI Techpark che ha sviluppato e brevettato la prima tecnologia poligenerativa che trasforma i fanghi di depurazione da rifiuto in risorsa, ha ricevuto il premio ‘Eni Joule for Entrepreneurship’ alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni Giuseppe Zafarana e dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, nell’ambito di ENI Award 2024.

ENI Award è stato istituito nel 2008 ed è diventato un punto di riferimento nel campo dell’innovazione e della ricerca scientifica in tutto il mondo. L’obiettivo del premio è di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche, promuovere la scienza e la tecnologia applicate all’ambiente e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori e leader di impresa, in linea con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Nell’ambito degli ENI award, Il premio Eni Joule for Entrepreneurship ha lo scopo di promuovere l’imprenditorialità innovativa e sostenibile al fine di contribuire allo sviluppo socio-economico del Paese per la decarbonizzazione di processi e prodotti, la lotta al cambiamento climatico e l’economia circolare.

La Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” di questa edizione è stata assegnata a HBI – Human Bio Innovation, azienda che nasce nel 2016 dalla vision di Daniele Basso, con l’obiettivo di sviluppare una tecnologia innovativa in gradi di recuperare acqua, produrre energia rinnovabile e valorizzare i nutrienti (tra cui alcune CRM) come fertilizzanti a partire dai fanghi di depurazione. Dopo qualche anno di R&D e brevettazione, in cui HBI è stata affiancata dalla Tech Transfer Green del NOI Techpark per sviluppare la tecnologia e dal team EU Opportunities del NOI per avere accesso a opportunità di finanziamento provinciali ed europee, nel 2021 HBI ha realizzato il suo primo impianto che ha dimostrato di ridurre di oltre il 90% il rifiuto comunemente prodotto. Un risultato dall’impatto importante considerato che in Italia si producono annualmente circa 3,2 milioni di tonnellate di fanghi di depurazione che vengono per lo più smaltiti in discarica, inviati a incenerimento o usati in agricoltura senza effettuare attività di decontaminazione da materiali pericolosi e inquinanti, quali microplastiche e PFAS, tanto che l’UE ha aperto diverse procedure di infrazione per l’Italia.

Trattare i fanghi da depurazione in maniera circolare può generare un risparmio tra i 120 e i 150 milioni di euro annui e ridurre la forte dipendenza dell’Unione Europea dalle importazioni di fertilizzanti NPK (azoto, fosforo e potassio) da Paesi terzi, recuperando queste materie prime essenziali dai fanghi di depurazione. Un progetto la cui scalabilità è rafforzata dalla possibilità di applicare la tecnologia su scala industriale. Anche per questo, la soluzione ideata e brevettata da HBI si è aggiudicata un round di Serie A da 15 milioni di euro da investitori istituzionali e private equity. Il 2024 rappresenta ufficialmente l’anno della go-to-market per HBI.

«Siamo estremamente onorati di ricevere questo riconoscimento, il più prestigioso tra quelli ottenuti in questi anni. Per HBI, questo premio rappresenta non solo il culmine di un percorso iniziato come start-up, un successo reso possibile dal supporto della Provincia Autonoma di Bolzano, dalla stretta collaborazione con NOI Techpark e con la Libera Università di Bolzano, ma anche l’inizio di una nuova fase. Grazie al lavoro fatto insieme, la nostra tecnologia poligenerativa è ora matura per affermarsi sul mercato, avendone dimostrato l’applicabilità e l’autorizzabilità. Ricevere questo premio così prestigioso, è l’occasione per confermare la nostra volontà di sviluppare e sfruttare l’innovazione tecnologica come strumento di transizione ecologica, nel rispetto degli SDG individuati dall’ONU, dei sistemi naturali e degli esseri umani, entro i limiti fisici e biologici della Terra» – ha dichiarato Daniele Basso, Founder e CEO di HBI.

«Complimenti a Daniele Basso e a tutto il team di HBI per il premio ricevuto e per il percorso intrapreso fino a qui. È un progetto ad alto livello di innovazione e con un notevole potenziale di scalabilità che siamo orgogliosi di aver sostenuto fin dai primi passi: dallo sviluppo e dal test del primo prototipo presso l’impianto di depurazione di Bolzano gestito da Ecocenter alla collaborazione con unibz all’interno di un progetto FESR, che consente di mettere a punto la tecnologia per estrarre l’aggregato fertilizzante dalle ceneri. Questo premio segna un ulteriore riconoscimento per il lavoro fatto fino a qui, un impegno che continueremo a rafforzare in futuro per i prossimi sviluppi» – commenta Stefano Dal Savio, Head of Tech Transfer Green al NOI Techpark.