La pubblicità "woke" del Grand Tour Italia di Oscar Farinetti, con Patrizio Roversi e un africano che parla stentato in italiano, è una somma di stereotipi razzisti? - MEDIAKEY
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La pubblicità “woke” del Grand Tour Italia di Oscar Farinetti, con Patrizio Roversi e un africano che parla stentato in italiano, è una somma di stereotipi razzisti?

«Che fortuna vivere in Italia. E chi ha avuto tanta fortuna deve farsela perdonare», dichiara Patrizio Roversi nello spot  forzatamente “woke” per promuovere l’apertura, lo scorso 5 settembre 2024, di “Grand Tour Italia”, il rinato ex parco alimentare “Fico” dell’imprenditore Oscar Farinetti nei pressi di Bologna. Ma il lancio mediatico che cavalca l’ideologia alla moda, non rischia di risultare molto razzista? Questa è la domanda che rivolge ai propri lettori il magazine MOW (mowmag.com) in un’analisi del campo visivo e del campo verbale dello spot pubblicitario, disponibile in diversi formati su Youtube. La pubblicità del nuovo “mall” per vendere cibi e pietanze si chiude infatti con un brindisi tra il pasciuto, italiano e bianco, Patrizio Roversi e un ragazzo nero, probabilmente africano, che è vestito con una semplice maglietta senza alcun logo o altro elemento caratterizzante o personalizzante: è un ragazzo nero e volutamente anonimo. Secondo quanto riporta l’analisi della testata lifestyle del gruppo AM Network: Patrizio Roversi invita il commensale al brindisi e afferma la frase della sceneggiatura dello spot: «che fortuna vivere in Italia, e chi ha avuto tanta fortuna deve farsela perdonare». A quel punto l’uomo di colore brinda col calice, in cui si vede però un liquido giallo che si suppone essere succo di frutta, nonché afferma, con uno smaccato accento africano in lingua italiana: «andhiamo a manghiare i dordelini», con tono nasale e molto entusiasmo. Già è presente nel campo visivo dello spot del nuovo centro commerciale di Oscar Farinetti lo stereotipo dell’africano povero, tant’è che è appositamente ritratto con una semplice e anonima t-shirt, ma in più il personaggio della pubblicità brinda appositamente con un bicchiere pieno di vistoso liquido giallo, che ricorda appunto il succo d’arancia, proprio per alimentare un altro stereotipo agli occhi dello spettatore: egli è africano e musulmano, pertanto non deve brindare con il vino come può invece fare Patrizio Roversi, italiano e bianco. La pubblicità risulta quindi molto distante dall’attuale sentire della società italiana, dove è invece diventata trascinante e coinvolgente la dichiarazione: «Che je dico ar popolo», pronunciata dalla medaglia d’oro e romanesca, Rigivan Ganeshamoorhty, alle concluse Paralimpiadi di Parigi 2024. L’analisi completa dello spot di “Grando Tour Italia”, su: https://mowmag.com/attualita/grand-tour-italia-di-farinetti-apre-a-bologna-ma-la-pubblicita-pro-ius-soli-e-ius-scholae-con-patrizio-roversi-e-un-africano-che-mangia-i-tortellini-non-e-razzista