Efebo d’Oro Film Festival - 45a edizione, Palermo 11-19 novembre 2023 - MEDIAKEY
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Efebo d’Oro Film Festival – 45a edizione, Palermo 11-19 novembre 2023

Il Festival, giunto alla sua 45a edizione e in programma a Palermo dall’11 al 19 novembre 2023 presso il Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa) e il Cinema Rouge et Noir, presenta 5 lungometraggi in gara per l’Efebo d’Oro – concorso internazionale per film tratti da opere letterarie, e 5 in gara per l’Efebo Prospettive – competizione rivolta alle opere prime o seconde (senza alcun vincolo di collegamento con fonti letterarie). Impegno particolare di questa edizione è quello di garantire a tutti i film in concorso una seconda proiezione in replica, per consentire al pubblico una ulteriore opportunità di visione di opere cinematografiche particolarmente meritevoli e spesso penalizzate dalle logiche di mercato.

Ospite d’onore il cineasta tedesco WIM WENDERS, che giovedì 16 novembre (ore 20, Cinema Rouge et Noir) riceverà il “Premio alla Carriera – Banca Popolare Sant’Angelo” e sarà protagonista di un incontro con il pubblico, condotto dal direttore artistico Alessandro Rais, che culminerà nella proiezione in anteprima del suo ultimo film Perfect Days, girato a Tokyo e presentato all’ultimo Festival di Cannes. Nel corso del Festival saranno proiettati altri 4 suoi film (nelle copie restaurate dalla Wim Wenders Foundation), con un particolare accento sul dittico “giapponese”, composto da Tokyo-Ga (1985, dedicato al regista Yasujiro Ozu), e Appunti di viaggio su moda e città (1989, con la partecipazione dello stilista giapponese Yohji Yamamoto), a cui si aggiungono L’amico americano (1977), tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (Ripley’s Game) e Falso Movimento (1975), tratto dal Wilhelm Meister di Goethe.

Altra presenza di particolare rilievo quella del regista, filosofo, mediatore culturale e attivista sociale francese SYLVAIN GEORGE, i cui lavori coniugano una intensa ricerca formale all’impegno per i diritti civili, che sarà protagonista di una personale, e riceverà il “Premio Nuovi Linguaggi – Città di Palermo”. Mercoledì 15 novembre (ore 15, all’Accademia di Belle Arti di Palazzo Fernandez) Sylvain George terrà una masterclass, aperta al pubblico, in dialogo con il regista STEFANO SAVONA e con Éric Biagi (direttore dell’ Institut Français de Palerme et de Sicile).

Diversi poi gli appuntamenti collaterali che affiancheranno la programmazione dei film in sala, tra cui: – la presentazione del libro di LAURA DELLI COLLI, Monica. Vita di una donna irripetibile (Rai Libri, 2022) – accompagnata dalla proiezione in versione restaurata di uno dei film più cari alla stessa Vitti, Teresa la ladra (1973) di Carlo Di Palma, tratto dal romanzo di Dacia Maraini;

– l’assegnazione del “Premio Nicolò Lombardo – Miglior libro di cinema” a EMILIANO MORREALE (storico del cinema, critico e saggista) per il suo volume L’ultima innocenza (Sellerio, 2023), sabato 18, alle ore 18; – la masterclass, aperta al pubblico, con la regista EMMA DANTE e lo scrittore GIORGIO VASTA – cosceneggiatore dei tre film della regista: Via Castellana Bandiera (2013), Le sorelle Macaluso (2020) e Misericordia (2023) fissata per la mattina di domenica 19 al Cinema Rouge et Noir;

– e ancora, sempre domenica 19 e sempre al Cinema Rouge et Noir, la proiezione di “Sicilia!”, un film firmato dallo scomodo, radicale e geniale regista alsaziano Jean-Marie Straub – a un anno esatto dalla sua scomparsa (sino ad oggi pesantemente dimenticata e ignorata) – tratto dal romanzo Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, per ricordare l’imponente lavoro da lui svolto, anche in Italia e in Sicilia, a fianco della moglie Danièle Huillet.

OPENING & CLOSING NIGHT
sabato 11 novembre / Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa)
Anticipata alle ore 18.30 dalla proiezione pomeridiana della copia restaurata di Falso movimento di Wim Wenders (1975, ispirato al romanzo di Goethe Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister), l’INAUGURAZIONE – in programma alle ore 20.30 – è affidata “provocatoriamente” ad un documentario: lo splendido Orlando, ma biographie politique di Paul B. Preciado (Francia 2023), che apre il Concorso Efebo d’Oro, la sezione competitiva del Festival per lungometraggi ispirati ad opere letterarie: un’opera originalissima – premiata quest’anno al Festival di Berlino – che, più che essere “tratta” o “liberamente ispirata a” Orlando di Virginia Woolf, instaura un dialogo colto, serrato, divertente e molto incisivo con l’autrice e la sua opera.

domenica 19 novembre / Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa)
L’Efebo d’Oro Film Festival saluterà il suo pubblico domenica 19 novembre alle ore 21 con l’assegnazione dei premi ai film vincitori, e con la proiezione di Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où (2023) di Sylvain George – in anteprima nazionale in contemporanea con il FilmMakerFest (Milano). Dopo la premiazione, alle 22.30 il regista (e componente della Giuria) ALAIN PARRONI e il produttore esecutivo LUCA LUCCHESI presenteranno la proiezione fuori concorso di Una sterminata domenica, eccezionale opera prima italiana presentata quest’anno a Venezia, e coprodotta, fra gli altri, anche da Wim Wenders.

Concorso Efebo d’Oro (per film tratti da un’opera letteraria)
Sono 5 i film in concorso per la sezione storica dell’Efebo d’Oro Film Festival, dedicata ai film tratti da opere letterarie, due dei quali presentati in anteprima nazionale.
L’edizione di quest’anno sarà caratterizzata da una selezione di opere cinematografiche che dialogano in maniera libera, impavida ed esuberante con i testi letterari dai quali prendono le mosse, come avviene ad esempio nel caso – davvero singolare ed estremamente interessante – di due film tratti dal medesimo racconto (La bestia nella giungla di Henry James), ossia La bête di Bertrand Bonello e La bête dans la jungle di Patric Chiha, presentati in anteprima mondiale entrambi quest’anno rispettivamente alla Mostra del Cinema di Venezia e alla Berlinale. Gesti filmici che sembrano confermare che il più grande atto di fedeltà nei confronti di un testo letterario è il tradimento.

I film di questa sezione saranno valutati da una giuria composta da GIORGIO VASTA (scrittore e sceneggiatore), MARICA STOCCHI (produttrice cinematografica), e STEFANO SAVONA (regista), ai quali come ogni anno si aggiunge, in base al regolamento del Festival, il responsabile del “Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema” (che da 45 anni produce la manifestazione), ovvero la sua Presidente PAOLA CATANIA.

La bête dans la jungle
di Patric Chiha (Francia, Belgio, Austria 2023 – 103’) – anteprima nazionale –
Liberamente tratto dal racconto di Henry James, La bête dans la jungle racconta la vertiginosa storia di un uomo e una donna che, per venticinque anni, dal 1979 al 2004, frequentano un locale notturno in attesa di un evento misterioso. Un “Diskospiel” ipnotico, una storia d’amore e il racconto di un’ossessione per un “evento” che, quando finalmente si realizza, assume una forma più tragica di quanto ci si potesse aspettare. Un’avvincente esplorazione della storia sociale degli ultimi quarant’anni che àncora il suo sguardo a quello di una “sottocultura”: una narrazione struggente che si snoda attraverso le epoche, dagli anni della disco all’ascesa dell’acid house, fino al dilagare della techno. Un racconto di finzione che intreccia astrattamente questi cambiamenti culturali a momenti salienti della storia più recente, come la pandemia di AIDS, la caduta del Muro di Berlino e il crollo del World Trade Center.

La bête
di Bertrand Bonello (Francia, Canada 2023 – 145’)
In un futuro prossimo in cui regna suprema l’intelligenza artificiale, le emozioni umane sono ormai considerate una minaccia. Per liberarsene, Gabrielle deve purificare il suo DNA: si immerge quindi nelle sue vite precedenti, dove incontra di nuovo Louis, suo grande amore. Ma la donna è vinta dalla paura – la paura, forse più grande, di cedere all’amore – e un presagio sembra annunciare che la catastrofe è ormai vicina. Un viaggio mentale, fisico, sentimentale e sensoriale in molteplici universi e momenti storici (1914, 2014 e 2044), ognuno di essi caratterizzato da una catastrofe generale connessa a un’altra di carattere personale. Con La bête, Bonello si avvicina al melodramma e all’amore, senza tuttavia rinunciare alle incursioni a lui ben congeniali nel cinema di genere, creando così il ritratto singolarissimo di una donna che, sconfinando, quasi diventa una sorta di documentario su una delle più grandi attrici della contemporaneità: una straordinaria Léa Seydoux. Una narrazione che avvicina l’intimo allo spettacolare, il classicismo alla modernità, il noto all’ignoto, il visibile all’invisibile.

Orlando, ma biographie politique
di Paul B. Preciado (Francia 2023 – 98’)
Orlando di Virginia Woolf racconta la storia di un giovane che cresce e diventa una donna di trentasei anni. Quasi un secolo dopo la sua pubblicazione, Paul B. Preciado (per la prima volta dietro a una macchina da presa) si rivolge a Virginia Woolf per confessarle che il suo personaggio immaginario è diventato reale. La transizione di Orlando è ora alla radice di tutti i corpi non binari e di Orlando ce ne sono tanti, in tutto il mondo. Attraverso le voci autentiche di altri giovani corpi in metamorfosi, Preciado ripercorre le tappe della propria trasformazione personale attraverso un viaggio poetico in cui vita, scrittura, teoria e immagine si fondono liberamente nella ricerca della verità. Ogni Orlando è una persona transgender che rischia quotidianamente la vita trovandosi costretta a confrontarsi con le leggi, la storia e la psichiatria, nonché con le nozioni tradizionali di famiglia e il potere delle multinazionali farmaceutiche.
Se le nozioni di “maschile” e “femminile” sono in definitiva finzioni politiche e sociali, Orlando, ma biographie politique mostra che il cambiamento non riguarda più solo il genere, ma anche la poesia, l’amore e il colore della pelle.

Un amor
di Isabel Coixet (Spagna 2023 – 140’)
Nat fa l’interprete e ogni giorno si trova a tradurre le storie tragiche e terribili delle donne immigrate. Stressata e in uno stato di vulnerabilità emotiva, molla tutto e va ad abitare a La Escapa, un paesino della Spagna rurale. La casa è malconcia e fa, letteralmente, acqua da tutte le parti. Il padrone di casa è aggressivo, il vicinato sospettoso, i maschi, in generale, corteggiatori e predatori. Come Andreas, il vicino grande e grosso che si offre di ripararle il tetto. In cambio di qualcosa. Nat, in compagnia di una cagna semi-randagia, resiste all’ambiente ostile ed entra nel gioco di una passione ossessiva. Tratto dall’omonimo romanzo di Sara Mesa, pubblicato in Italia da La Nuova Frontiera nel 2021.

Sorrows
di Derek Zheng (USA 2023 – 66’) – anteprima nazionale –
Da qualche parte nel Queens, una parte vibrante del tessuto urbano di New York, una giovane donna vive un amore non corrisposto per un uomo che ha conosciuto a un torneo di calcio ricreativo. Questa esperienza la condurrà a un’odissea emotiva che riecheggia il classico senza tempo di Johann Wolfgang von Goethe, I dolori del giovane Werther. Una versione cinematografica al femminile, molto libera e di ambientazione contemporanea, di un testo letterario denso e impetuoso, irradiato da una poetica concisione e da una aggraziata linearità. Un’opera prima di un autore che costruisce sapientemente le inquadrature, lavora con precisione sui tempi e imbastisce dialoghi capaci di suonare al contempo “estemporanei”, pregni e poetici.

Concorso Efebo Prospettive (per film opera prima o seconda)
Anche in questo caso sono 5 i film in concorso, due dei quali in anteprima nazionale. All’interno della selezione risaltano due titoli che, in questo momento storico, risuonano con una forza ancora maggiore, ossia l’israeliano The Vanishing Soldier, opera seconda di Dani Rosenberg, e il documentario palestinese Bye Bye Tibériade, in lizza agli Oscar 2024 per la Palestina, diretto dalla regista e attrice franco-palestinese-algerina Lina Soualem. Da richiamare anche la forza di un documentario come Seven Winters in Teheran, opera prima della giovane Steffi Niederzoll, che ripercorre l’inferno giudiziario di una ragazza iraniana abusata, diventata un simbolo della resistenza nel suo Paese. Altra peculiarità, condivisa con i film presentati nell’altra sezione concorsuale, è l’esplorazione audace, finanche sovversiva, delle nozioni di femminile e maschile, norma e insubordinazione.

I film saranno valutati da una giuria composta da SARA SERRAIOCCO (attrice), FRANCESCO COSTABILE (regista) e ALAIN PARRONI (regista).

Und dass man ohne Täuschung zu leben vermag / Of Living Without Illusion
di Katharina Lüdin (Germania, Svizzera 2023 – 108’) – opera prima –  anteprima nazionale –
Cronaca di un’estate afosa trascorsa nella periferia di una città che sembra trasformarsi in una fornace. Merit, Eva, Lion, Rose e David si muovono cautamente tra le loro relazioni conflittuali: parlano, si infuriano, si riavvicinano senza riuscire però a colmare le distanze. Le loro parole e i loro cuori faticano a reincontrarsi. Recitano a teatro e si cimentano nella prova generale delle loro vite. Il presente è tormentato dalla pressione inesorabile della paura del futuro e dalle tracce di violenza che, dal passato, continuano a turbare la loro quotidianità. Come “vedette malinconiche” che imparano a conoscere le zona d’ombra tra l’amore e l’odio – l’affetto e il disprezzo – essi vivono la triste gioia dell’essere stati traditi dall’amore senza per questo avere smesso di amare.
Una danza sull’orlo dell’abisso dei sentimenti, un racconto poetico e struggente sulla bellezza e la gravitas che sorgono dalla scoperta delle verità individuali.

Chien de la casse / Junkyard Dog
di Jean-Baptiste Durand (Francia 2023 – 93’) – opera prima – anteprima nazionale –
Dog e Mirales sono amici d’infanzia. Vivono in un piccolo villaggio nel sud della Francia e trascorrono gran parte delle loro giornate a zonzo. Come spesso capita crescendo i due si allontanano e il loro rapporto si incrina quando Mirales comincia a prendere giro Dog. L’arrivo in paese della giovane Elsa porterà ancora più scompiglio e Mirales, pieno di gelosia per le attenzioni che Dog riserva alla ragazza, dovrà lasciarsi alle spalle il passato per diventare adulto e trovare il suo posto nel mondo.
Chien de la casse è un’opera prima intrisa di poesia di strada che mostra una realtà di provincia in maniera rigorosa, aspra e spietata ma, al contempo, delicata e calorosa; un percorso di liberazione dalle catene di una virilità che impedisce agli uomini di mostrarsi nella loro vulnerabilità.

Sieben Winter in Teheran / Seven Winters in Tehran
di Steffi Niederzoll (Francia, Germania 2023 – 97’) – opera prima –
Teheran, 7 luglio 2007: la disegnatrice d’interni Reyhaneh Jabbari, 19 anni, ha un incontro di lavoro con un nuovo cliente. Per lei è un giorno di lavoro come tanti, ma la sua vita cambierà per sempre quando lui tenta di violentarla. Lei lo accoltella per autodifesa e fugge dall’appartamento. Viene così arrestata e presto accusata di omicidio. Nonostante le numerose prove che indicano la legittima difesa, Reyhaneh non ha alcuna possibilità in tribunale, poiché il suo aggressore era un uomo potente e ben spalleggiato che, anche dopo la sua morte, è protetto dalla società patriarcale. Reyhaneh è così condannata a morte.
Grazie a video registrati furtivamente dalla famiglia di Reyhaneh, alle loro testimonianze, alle lettere scritte da Reyhaneh in carcere e ad altro materiale d’archivio, questo efficace e tagliente documentario ripercorre il processo, la detenzione e il destino di una donna che è diventata un simbolo della resistenza nel Paese.

Bye Bye Tibériade / Bye Bye Tiberias
di Lina Soualem (Francia, Palestina, Belgio, Qatar 2023 – 82’) – opera prima –
A vent’anni Hiam Abbass lascia il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent’anni dopo, la figlia e regista Lina torna con lei al villaggio natio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita. Attraverso un gesto filmico intimo e aggraziato, Soualem combatte l’oblio e rivendica il patrimonio personale, storico e visivo da lei ereditato. Rielaborando la storia familiare diventa così possibile cogliere e conservare le immagini di un mondo che sta rapidamente scomparendo; immagini che sono la prova di un’esistenza negata. A cavallo tra passato e presente, Bye Bye Tibériade accosta immagini di oggi, filmati di famiglia degli anni Novanta e archivi storici per ritrarre quattro generazioni di donne palestinesi audaci che mantengono viva la loro storia e la loro eredità grazie alla forza dei legami, nonostante l’esilio, l’espropriazione e il dolore.

The Vanishing Soldier
di Dani Rosenberg (Israele 2023 – 98’) – opera seconda –
Shlomi, un soldato di diciotto anni, fugge dal campo di battaglia di Gaza e torna dalla sua ragazza Shiri. Quando Shlomi scopre che l’élite militare è convinta che sia stato rapito nel caos frastornante della guerra, decide di non nascondersi più dai soldati che credeva lo stessero inseguendo, ma rifugge invece dalla sua stessa identità, diventata ormai una trappola sempre più asfissiante. Nonostante i genitori gli chiedano di tornare alla sua unità militare prima che la situazione degeneri, Shlomi compie una scelta disperata, decidendo di inseguire il suo sogno d’amore.
Un irrefrenabile cronaca dello scontro fra amore e legge, speculare a «quello fra il correre a perdifiato e la paralisi». L’uno spinge Shlomi a fuggire dalla guerra di Gaza verso Tel Aviv, tra le braccia dell’amata, l’altra minaccia la sua esistenza e il mondo che lo circonda.

WIM WENDERS
Premio “Efebo d’Oro alla Carriera – Banca Popolare Sant’Angelo”

giovedì 16 novembre, ore 19.45 / Cinema Rouge et Noir
Talk con il cineasta tedesco, condotto da Alessandro Rais, cui seguirà la consegna del Premio “Efebo d’Oro alla Carriera – Banca Popolare Sant’Angelo”, e la proiezione in anteprima del suo ultimo film Perfect Days, premiato all’ultimo Festival di Cannes  da parte di Ines Curella (AD della Banca Popolare Sant’Angelo), e la proiezione in anteprima del suo ultimo film Perfect Days, girato a Tokyo, premiato quest’anno al Festival di Cannes e candidato ai prossimi Oscar dal Giappone come miglior film straniero .

Wim Wenders ha raggiunto il successo internazionale con Paris, Texas, Palma d’oro a Cannes nel 1984 e Il cielo sopra Berlino, migliore regia a Cannes nel 1987. Nel 2015 ha ricevuto l’Orso d’Oro alla carriera alla Berlinale. Nel corso del Festival saranno proiettati alcuni dei suoi film (nelle copie restaurate dalla “Wim Wenders Foundation” con la supervisione dello stesso regista e di Donata Wenders), con un particolare accento sul dittico “giapponese”, composto da Tokyo-Ga, dedicato al regista Yasujiro Ozu, e Appunti di viaggio su moda e città che, con la partecipazione dello stilista Yohji Yamamoto, scandaglia il rapporto tra moda e cinema, a partire dal concetto di asimmetria caro alla cultura nipponica. Gli altri titoli dell’omaggio a Wenders saranno Falso movimento e L’amico americano, tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (Ripley’s Game), in cui figura un cast di grandissimo rilievo, da Bruno Ganz a Dennis Hopper, da Samuel Fuller a Jean Eustache, da Nicholas Ray a Lou Castel; cui si aggiunge uno dei film più amati dal regista tedesco: Viaggio a Tokyo (1953), il capolavoro del cineasta giapponese Yasujirō Ozu.

I FILM DELL’OMAGGIO A WIM WENDERS
Appunti di viaggio su moda e città / Aufzeichnungen zu Kleidern und Städten
(Germania Ovest, Francia 1989 – 81’)
Questo “film diario”, come lo definisce Wenders, indaga sulle somiglianze tra il suo mestiere, il cinema, e quello del fashion designer Yohji Yamamoto. Nei primi anni ’80, Yamamoto sconvolse e rivoluzionò il mondo della moda. Wenders girò il film in gran parte da solo. Durante le riprese, che si svolsero nel corso di un anno, Yamamoto e Wenders divennero amici. Recita la voce narrante di Wenders: «Moda. Non c’entra niente con me e con il mio mondo. Almeno, questa è stata la mia reazione quando il Centre Georges Pompidou di Parigi mi chiese se avrei voluto realizzare un breve film su un fashion designer. Il mondo della moda… Sono interessato al mondo, non alla moda. Ma forse il mio giudizio è stato prematuro. Perché non dovrei cercare di affrontare l’argomento senza pregiudizi? Perché non guardare alla moda come a qualsiasi altra industria, ad esempio l’industria cinematografica?».

L’amico americano / Der amerikanische Freund
(Germania Ovest, Francia 1977 – 126’)
Jonathan Zimmermann è convinto che presto morirà di leucemia. Lo viene a sapere l’americano senza scrupoli Tom Ripley che sfrutta la malattia di Zimmermann per i propri scopi. Presenta Jonathan al malavitoso Minot che si offre di reclutare il malato terminale come sicario professionista. Deve essere pagato adeguatamente per il suo lavoro e quindi essere messo in grado di lasciare qualcosa per sua moglie e il loro bambino. Del resto, cosa avrà mai da perdere visto che morirà comunque?
Tra i due uomini molto diversi nasce un’amicizia che alla fine porta Ripley a intervenire quando Zimmermann si rivela incapace di commettere un altro omicidio.
Il cast del film comprende non solo i registi Dennis Hopper e Gérard Blain: molti dei ruoli secondari dei gangster sono interpretati anche da altri registi, come le leggende di Hollywood Sam Fuller e Nicholas Ray, così come Peter Lilienthal, Daniel Schmid e Jean Eustache.

Falso movimento / Falsche Bewegung
(Germania Ovest 1975 – 103’)
Wilhelm Meister è un giovane aspirante scrittore, in viaggio dalla città natale Glückstadt. In fuga da una madre oppressiva e dal suo passato, Meister intraprende un viaggio attraverso la Germania raccogliendo intorno a sé un insolito gruppo di amici, per poi giungere, da solo, sullo Zugspitze.
Mentre nella letteratura del XIX secolo, in particolare nel Bildungsroman tedesco, il topos del viaggio è sempre legato a cambiamenti ed esperienze significative e durature. Il viaggio è sinonimo di ricerca riuscita della propria identità. Ma il Wilhelm di Falso movimento deve arrivare alla dolorosa scoperta che il viaggio non è sufficiente a condurre alla meta desiderata.
«All’origine di Falso movimento» – scrive Wenders – «c’è la voglia di scoprire la Germania, di fare un viaggio attraverso il mio paese, dal punto più a nord a quello più a sud, dalla riva del mare alla cima più alta».

Tokyo-Ga
(Germania Ovest, Stati Uniti 1985 – 92’)
Confessa la voce narrante di Wenders: «Se nel nostro secolo ci fossero ancora cose sacre… Se esistesse qualcosa come il sacro tesoro del cinema, per me questa sarebbe l’opera di Yasujirō Ozu. Ha realizzato 54 film. Muti negli anni ’20. In bianco e nero negli anni ’30 e ’40. A colori fino alla sua morte avvenuta il 12 dicembre 1963, giorno del suo sessantesimo compleanno. Sebbene questi film siano distintamente giapponesi, sono anche universali. In essi ho riconosciuto tutte le famiglie, di tutti i paesi del mondo, così come i miei stessi genitori, mio fratello e me stesso. Mai prima d’ora e mai più il cinema è stato così vicino alla sua essenza e al suo scopo. Mostrare un’immagine dell’essere umano nel nostro secolo. Un’immagine utile, vera e valida, in cui egli non può solo vedersi, ma piuttosto imparare qualcosa su sé stesso. L’opera di Ozu non ha bisogno del mio apprezzamento. E questo “sacro tesoro del cinema” è solo immaginario. Quindi il mio viaggio a Tokyo non è stato un pellegrinaggio. Ero curioso di vedere se riuscivo a scoprire qualcosa di questo periodo, se fosse rimasto qualcosa del suo lavoro, forse delle immagini o persino delle persone… Oppure se in questi vent’anni dalla morte di Ozu Tokyo fosse cambiata così tanto che non ci sarebbe stato più nulla da trovare».

Perfect Days
(Giappone 2023 – 123’)
Hirayama sembra assolutamente soddisfatto della sua vita tranquilla come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. Dedica tutto il suo tempo libero alla sua passione per la musica e per i libri. Ama gli alberi e li fotografa. Una serie di incontri inaspettati rivela gradualmente qualcosa in più del suo passato. Una riflessione profondamente commovente e poetica sulla ricerca della bellezza nel mondo quotidiano che ci circonda.
Come scrive David Rooney: «Quasi quattro decenni dopo aver ripercorso le orme di Ozu nel documentario Tokyo-Ga, Wenders torna nella capitale giapponese per realizzare il suo miglior lungometraggio narrativo degli ultimi anni. Arricchito da un vivido senso del luogo, il film prende spunto dalla parola giapponese komorebi, che descrive lo scintillante gioco di luci e ombre tra le foglie di un albero, l’unicità di ogni movimento baluginante».
Presentato in anteprima al festival di Cannes 2023, Perfect Days si è aggiudicato il Premio per la migliore interpretazione maschile (Kōji Yakusho) e il Premio della giuria ecumenica.

Viaggio a Tokyo / Tōkyō monogatari
di Yasujirō Ozu (Giappone 1953 – 136’)
In occasione dell’eccezionale presenza del regista Wim Wenders (Premio alla Carriera – Banca Popolare Sant’Angelo), sarà proiettato uno dei capolavori della storia del cinema che più hanno influenzato la sua poetica e il suo cinema, Viaggio a Tokyo (1953) di Yasujirō Ozu. Come ha dichiarato Wenders nel suo Tokyo-Ga, dedicato proprio al grande regista giapponese: «Se nel nostro secolo ci fossero ancora cose sacre… Se esistesse qualcosa come il sacro tesoro del cinema, per me questa sarebbe l’opera di Yasujirō Ozu. Ha realizzato 54 film. Muti negli anni ’20. In bianco e nero negli anni ’30 e ’40. A colori fino alla sua morte avvenuta il 12 dicembre 1963, giorno del suo sessantesimo compleanno. Sebbene questi film siano distintamente giapponesi, sono anche universali. […] Mai prima d’ora e mai più il cinema è stato così vicino alla sua essenza e al suo scopo». Inoltre, la proiezione del film – che oggi festeggia i settant’anni dalla sua uscita – cade nell’anniversario dei centoventi anni dalla nascita e dei sessant’anni dalla morte di Ozu.

SYLVAIN GEORGE
Premio “Efebo d’Oro Nuovi Linguaggi – Città di Palermo”
Cineasta raffinato e molto impegnato nel sociale, capace di coniugare una peculiare originalità stilistica con una eccezionale intensità espressiva, senza mai cedere al registro linguistico del reportage. Dopo gli studi in filosofia ha realizzato alcuni film-saggio poetici, politici e sperimentali, principalmente sull’immigrazione. La sua opera, influenzata dal pensiero del filosofo Walter Benjamin, unisce una esigente ricerca formale all’impegno militante nel sociale.

L’Efebo d’Oro Film Festival presenta in anteprima nazionale (in contemporanea con il FilmMakerFest, Milano) l’ultimo straordinario film di Sylvain George, Nuit Obscure Obscure (parte seconda) – Au revoir ici, n’importe où, reduce dalla prima mondiale al Locarno Film Festival.

Mercoledì 15 novembre alle ore 15 presso la sede dell’Accademia di Belle Arti di Palazzo Fernandez (Via Papireto, 20) Sylvain George terrà una masterclass aperta al pubblico dove sarà in dialogo con il regista Stefano Savona e con Éric Biagi, direttore dell’Institut Français di Palermo, partner prezioso di questa edizione del Festival.

Qu’ils reposent en révolte (Des figures de guerres)
di Sylvain George (Francia 2010 – 153’)
Calais è terra di frontiera, spazio aperto che guarda al mare; per i migranti che aspettano di raggiungere le coste inglesi, la cittadina diventa un limbo in cui l’attesa può essere infinita. Alla ricerca di gesti di normalità che rendano più accettabile questa permanenza forzata, gli uomini si lavano sulla spiaggia, si conoscono, mentre aleggia minacciosa la possibilità di ritrovarsi vittime di retate e arresti condotti da una polizia sempre presente. Intanto il mare continua a lambire la terra con imperturbabile ripetitività. «Questo film mostra, nell’arco dei tre anni di riprese iniziate nel luglio 2007, le condizioni di vita dei migranti in attesa a Calais. In questo modo svela come gli agenti dei moderni stati di polizia si spingano ben oltre i confini della legge, dando vita a zone grigie, crepe, territori al confine tra regola ed eccezione. Gli individui si vedono così trattati come criminali; sono spogliati, privati di quei diritti fondamentali che li rendono soggetti di fronte alla legge e ridotti così allo stato di “puro corpo” o “nuda vita”».

Les éclats (Ma gueule, ma révolte, mon nom)
Sylvain George (Francia 2011 –  84’)
I migranti di Calais in attesa di saltare su una nave con il sogno di raggiungere l’Inghilterra.
“Les éclats” ovvero i frammenti di voci, risate e rabbia; stralci di vocaboli, immagini e memoria. Parole che sembrano contemporaneamente vicine e lontane, quelle di ieri troppo simili a quelle che verranno domani; parole dall’Africa, dal Medio Oriente e dall’Europa. E poi le incursioni della polizia, i cortei bellicosi e i tribunali in cui si consumano le ingiustizie… Calais: linea del fronte, uno “spazio d’eccezione”. Vincitore del premio Miglior Documentario Internazionale della 29° edizione del Torino Film Festival.

Paris est une fête – Un film en 18 vagues
Sylvain George (Francia 2017 –  95’)
Parigi come una gigantesca camera di risonanza della paura e del disgusto sociale, una metropoli immersa in un clima di paura e di migrazione globale, in cui gli immigrati che sfuggono agli orrori della guerra sono visti come batteri indesiderati nell’apparato circolatorio mondiale già collassato. Voci disperate rivendicano la fraternità, la libertà e l’uguaglianza, manifesto politico della Francia fin dai tempi della rivoluzione. George utilizza con precisione la macchina da presa come un’arma di manifestazione del dissenso sociale, uno strumento di protesta grezzo ma necessario, le cui immagini in bianco e nero contrastato trasudano un’urgenza non mediata.
Girato quasi esclusivamente di notte, a Parigi e nella vicina banlieue (con una parentesi a New York), tra il 2015 e il 2016, Paris est une fête richiama il titolo del testo omonimo di Ernest Hemingway. Un film in “diciotto onde”, quelle che si frangono, impetuose, contro il paesaggio urbano della capitale francese.

Nuit obscure (prima parte) – Feuillets sauvages / Les brûlantes, les obstinés
Sylvain George (Francia, Svizzera 2022 – 265’)
L’enclave di Melilla costituisce in un certo senso un’anomalia: una città autonoma spagnola che sorge su quello che in realtà è territorio marocchino. Come nel caso della vicina Ceuta, molti migranti provenienti dall’Africa settentrionale o sub-sahariana si riuniscono a Melilla che sperano in un avvenire migliore. Da lì il profilo dell’Europa si staglia loro dinnanzi, visibilissimo, tanto da sembrare a portata di mano, o perlomeno lo è il gigantesco traghetto Trasmediterranea. A Melilla sognano di attraversare il confine e raggiungere finalmente l’Europa. Nel suo documentario, Sylvain George segue le sorti di molti giovani provenienti dal Maghreb, chiamati Harragas, ossia “coloro che bruciano” (i loro documenti, per evitare il rimpatrio) e racconta una storia fatta di attese infinite e di abbandono in un non-luogo liminale dal quale sembra impossibile sfuggire.

Nuit obscure (seconda parte) – Au revoir ici, n’importe où / Obscure Night – Goodbye Here, Anywhere
Sylvain George (Francia, Svizzera 2023 – 183’)
Melilla, enclave spagnola in Marocco e confine terrestre tra il continente africano e l’Europa, rappresenta per molti migranti africani in fuga da una vita difficile il luogo ideale dove sognare un futuro migliore. In transito, con impetuosa ostinazione, Malik e i suoi amici, come lui minorenni provenienti dal Marocco, cercano di raggiungere l’Europa con ogni mezzo necessario. Con altrettanta ostinazione e dedizione Sylvain George li osserva nei loro costanti tentativi di raggiungere l’Europa, senza mai perdere la sua pudica discrezione. Confinati in un presente sospeso e imprigionati fra sbarre reali e invisibili, i ragazzi provano ad abitare una dimensione quotidiana che possa garantirgli almeno una parvenza di normalità, tra gli inebrianti momenti in cui un futuro più sereno sembra quasi a portata di mano e i picchi di disperazione più nera, tra il desiderio di diventare grandi e il bisogno profondo di rimanere bambini. Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où è la seconda parte di un discorso iniziato nel 2022 con Nuit obscure – Feuillets sauvages (Les brûlants, les obstinés).

Festival e dintorni
MASTERCLASS
mercoledì 15 novembre, ore 15 / Palazzo Fernandez – Accademia di Belle Arti (Via Papireto, 20)
Sylvain George sarà in dialogo con Éric Biagi e Stefano Savona
In collaborazione con Institut Français Palermo

domenica 19 novembre, ore 10 / Cinema Rouge et Noir
Emma Dante e Giorgio Vasta
Entrambe le masterclass sono aperte al pubblico

INCONTRI
Giovedì 16 novembre, ore 20 / Cinema Rouge et Noir
Consegna del Premio “Efebo d’Oro alla Carriera – Banca S. Angelo” a Wim Wenders
Incontro con il pubblico e, a seguire, proiezione di Perfect Days (Giappone, Germania 2023 –  123’)

PRESENTAZIONI LIBRI + PROIEZIONI SPECIALI
domenica 12 novembre, ore 17 / Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa)
Incontro con Laura Delli Colli, in dialogo con Laura Busetta e Alessandro Rais
Presentazione del volume Monica: Vita di una donna irripetibile (ed. Rai Libri, Roma 2022)

a seguire

Teresa la ladra di Carlo Di Palma, con Monica Vitti (Italia, Francia 1973 – 123’)

 –  versione restaurata in 4K dalla Cineteca Nazionale –

Teresa Numa, nata ad Anzio in una famiglia numerosa, si trova costretta ad abbandonare la casa paterna e a cercare lavoro. Dopo aver cambiato dieci posti in sette anni, finisce per fare la sguattera a casa del capostazione, il cavalier Nardecchia, a Campo di Carne. Qui dà alla luce un figlio, ma riesce a sposare Sisto, padre del pargolo, solo diversi anni dopo. Poiché il marito, convinto fascista, muore nel corso dello sbarco degli Alleati in Sicilia, Teresa si trasferisce momentaneamente a Roma, dove incomincia a vivere di espedienti ed entra in un giro di ladruncoli. Finita in prigione nell’imminenza della Liberazione, quando ne esce tenta inutilmente la fortuna a Livorno, a Genova e a Milano. Tornata di nuovo a Roma, finisce prima in carcere e poi addirittura in manicomio e si lega prima a Tonino Santità, autista di un ministro, e poi al ladruncolo Ercoletto. Dimessa dal manicomio criminale, torna ad Anzio per riassaporare un po’ di illusoria felicità nei campi fioriti che la videro bambina.

sabato 18 novembre, ore 18 / Institut Français (Cantieri Culturali alla Zisa)
Incontro con Emiliano Morreale per la consegna del Premio Nicolò Lombardo – Miglior libro sul cinema assegnato al suo libro: L’ultima innocenza (ed. Sellerio, 2023), da una giuria composta da: Egle Palazzolo (presidente), Laura Busetta e Paolo Speranza.
Un romanzo di attrici e attori, star e comparse, registi e produttori. Realmente esistiti, ma più incredibili di qualunque fantasia.

domenica 19 novembre, ore 12 / Cinema Rouge et Noir
Omaggio a Jean-Marie Straub, a un anno dalla morte (20 novembre 2022)
Sicilia! di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub (Italia, Francia, Germania 1999 –  66’)
Il film è ispirato al romanzo “Conversazione in Sicilia” (1941) di Elio Vittorini
Dopo molti anni trascorsi lontano da casa, Silvestro torna nella campagna siciliana della sua infanzia per far visita alla madre. Durante il suo viaggio, conversa con degli sconosciuti al porto, con dei compagni di viaggio su un treno, con sua madre e con un arrotino.
Osserva Paolo Spaziani: «Scrivere di Sicilia! significa esplorare un’immobilità minerale, una compostezza di modi, un’esplosione fissa di sole, insomma una pura immanenza vitale che, in sé, è rivoluzionaria. […] Questo lusso solare sarà magnificato dal b/n di Straub-Huillet: volti ad incidenza o in controluce che mostrano che vi è una nobiltà implicita nel solo fatto di vivere. Estrema bellezza di questi volti siciliani. Tutto è immediatamente davanti agli occhi. Si eliminerà la profondità addossando gli interpreti a pareti a calce, in vagoni ferroviari, alle casamatte del molo di Messina. Oppure ci penserà il sole […]».

domenica 19 novembre, ore 21.30 / Cinema De Seta ( Cantieri Culturali alla Zisa)
Una sterminata domenica / An Endless Sunday
di Alain Parroni (Italia, Germania, Irlanda 2023 – 110’)
Brenda è incinta. Alex ha appena compiuto diciannove anni e sta per diventare padre. Kevin riempie la città con il suo nome. Ognuno tenta di lasciare il proprio segno nel mondo. Una catena ininterrotta di situazioni, paradossi e caratteri si alternano fra loro in una costruzione narrativa vicina a un anticonvenzionale romanzo di formazione. Sempre connessi tra loro, ronzano tra la campagna del litorale e la città eterna, tentando di resistere a proprio modo all’inesorabile avanzare del tempo e del caldo. Le singole esperienze che Alex, Brenda e Kevin vivono non sono una sequenza casuale di avventure, bensì gradini sulla scala del processo di orientamento, di crescita e maturazione. Le avventure sentimentali e la conquista dell’autonomia fanno da perno alle situazioni in cui Kevin e Brenda si invischiano, agendo d’istinto ma catalizzando passo dopo passo la corsa al grido “IO ESISTO” di Alex.
«La mia generazione è una questione di linguaggio», dichiara Parroni, «raccontare la propria realtà nel 2023 è un atto tenero e prepotente che implica affrontare le profonde ambiguità, gli stereotipi e le contraddizioni della società mediatica in cui si è cresciuti».

PREMIO “MICHELE MANCINI”
In occasione della quarantacinquesima edizione dell’Efebo d’Oro Film Festival viene istituito un nuovo premio, che verrà assegnato da giovani studentesse e studenti di cinema, intitolato a Michele Mancini (1947 – 2005), il mai dimenticato critico cinematografico e saggista, che fu direttore del Laboratorio Cinematografico dell’Università degli Studi di Palermo dal 1979 al 1989, e docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Palermo negli anni Ottanta. Mancini ha fatto parte, tra l’altro, della redazione e del direttivo della rivista «Filmcritica». Il premio sarà dunque assegnato alla migliore opera prima o seconda (fra quelle della sezione “Efebo Prospettive”) dagli  studenti dei corsi di cinema dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia.

EFEBO KIDS
domenica 12 novembre,  ore 11 – 12.30 / Cinema Rouge et Noir
sabato 18 novembre, ore 17 – 18.30 / Spazio Marceau (Cantieri Culturali alla Zisa)
Letture ad alta voce con proiezione e messa in scena finale attraverso la teatralizzazione della storia letta. A cura di Dudi Libreria per bambini e ragazzi, con Gisella Vitrano e Marcella Vaccarino.
Dai 5 anni in su; attività gratuita su prenotazione: [email protected] –  091 332494

ALBI ILLUSTRATI
Giulietta e Federico di Federica Iacobelli (Camelozampa, 2020)
camelozampa.com/shop/giulietta-e-federico/

Truffaut il bambino che amava il cinema di Luca Tortolini (Kite edizioni, 2020)
kiteedizioni.it/store/libri/illustrati/francois-truffaut-il-bambino-che-amava-il-cinema/

Efebo d’Oro Film Festival Palermo è prodotto da
Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema

Main sponsor
Banca Popolare Sant’Angelo, Fondazione Curella

Con il sostegno di
Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura

Con il patrocinio di
ERSU di Palermo

Organizzato da
SudTitles

In collaborazione con
Abapa – Accademia di Belle Arti di Palermo, Cineteca Nazionale, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia; Institut Français di Palermo, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, Goethe-Institut Palermo, Instituto Cervantes Palermo, Cinema Rouge et Noir, Libreria Dudi, Kalòs – Parentesi Letteraria

Con il supporto di
ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici) Palermo, Rotary Club Palermo Sud, I viaggi di Tels – The Original History Walks, Ordine Consulenti del Lavoro – Consiglio provinciale di Palermo

Media Partner
Film Freeway, Sentieri Selvaggi, Balarm, IoStudio

Festival Partner
AFIC – Associazione Festival Italiani di Cinema, FCS – Coordinamento dei Festival del Cinema in Sicilia

Hospitality Partner
Hotelsphere, Hotel Garibaldi

Sponsor tecnici
Palermo Citysightseeing, Automania, Tasca d’Almerita, Bisso Bistrot, Edizioni Bisso, Cre.Zi. Plus, Cantiere Cucina, Jun, Il Mirto e la Rosa, Sticker Mule, Vivai Dante

Efebo d’Oro Film Festival Palermo
direzione artistica Alessandro Rais
direzione organizzativa Tatiana Lo Iacono – SudTitles
programmazione e assistenza selezione filmPietro Renda
coordinamento generale Silvia De Luca
comunicazione – grafica e web Studio Forward
ufficio stampa Ada Tullo
fundraising e partenariati Paola Catania, Simonetta Di Marzo
sottotitoli  SudTitles
movimentazione copie Vittoria De Stefani – SudTitles
gestione ospitalità Simonetta Di Marzo
fotografie Simona Mazzara, Luca Vitello
video Mario Estrada, Laura Ciprì
accoglienza Eleonora Giammanco
coordinamento giurie Etrio Fidora
traduzioni Maria Concetta Spinosa, Joe Caliò
interpretariato Maria Concetta Spinosa
proiezioni CTD di Danilo Flachi
proiezioni Massimo Sciortino
bookshop Antonio Aserio, Kalós
biglietteria Chiara Vizzini
coordinamento volontari  Silvia De Luca
volontari Alessio Leo, Alice Cascio, Chiara Bucolo, Laura Ciprì, Luciana Palma, Mariarita Greco, Martina Anzelmo, Marzia La Barbera, Noemi Alcaro, Noemi Malviva, Roberta Gurgone, Salvatore Amico, Salvatore Arena, Sarah Nicosia, Silvio Di Trapani
catalogo a cura di Alessandro Rais, Pietro Renda
Centro di Ricerca e Narrativa per il Cinema
Consiglio Direttivo
presidente e tesoriera Paola Catania
past president Egle Palazzolo
vice presidente Laura Busetta
segretaria Maria Di Francesco
consiglieri Gaetano De Bernardis, Giuseppe Leo, Roberto Tedesco
soci Beatrice Agnello, Rosalba Bonomo, Vittoria Bottone, Laura Busetta, Vincenzo Castronovo, Paola Catania, Carmen Cera, Rosa Corrado, Gian Mauro Costa, Carmen Cutrera, Gaetano De Bernardis, Maria Di Francesco, Antonio Gerbino, Giuseppe Leo, Eliana Lo Castro, Maria Lombardo, Gabriella Maggio, Egle Palazzolo, Agostino Porretto, Pietro Renda, Caterina Saiu, Giuseppe Taibi, Roberto Tedesco, Ignazio Vasta
soci onorari Beatrice Agnello, Gian Mauro Costa
ufficio stampa Antonio Gerbino