“Se la cultura non è libera, non esiste” al via la nuova campagna di Wikimedia Italia - MEDIAKEY
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“Se la cultura non è libera, non esiste” al via la nuova campagna di Wikimedia Italia

La campagna sottolinea il rischio derivante della mancata digitalizzazione e condivisione in open access del patrimonio culturale italiano scegliendo quattro soggetti che rappresentano altrettante opere d’arte iconiche private dei propri protagonisti.

Wikimedia Italia, l’associazione che in Italia sostiene Wikipedia, i progetti Wikimedia, OpenStreetMap e la conoscenza libera, lancia la nuova campagna dal claim Se la cultura non è libera, non esiste. La condivisone è alla base della memoria collettiva e dell’accessibilità al patrimonio artistico e culturale italiano: da questa idea nasce la nuova campagna, in partenza il  14 giugno, che si concentrerà sui canali digitali con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui temi della conoscenza libera ponendo l’accento sull’importanza sociale dei progetti legati al mondo Wikimedia.

“Il patrimonio italiano in pubblico dominio deve essere a disposizione di tutti”, commenta Iolanda Pensa, Presidente di Wikimedia Italia. “Su Wikipedia e i progetti Wikimedia le immagini sono accessibili gratuitamente e a disposizione di tutti per creare nuovi servizi e prodotti a vantaggio di cultura, società ed economia. Attraverso questa campagna vogliamo porre l’accento sulla forza della condivisione e dell’accesso libero al patrimonio culturale, affinché chiunque possa godere e beneficiare appieno della sua bellezza”.

La campagna, realizzata in collaborazione con Latte Creative, sottolinea il rischio derivante della mancata digitalizzazione e condivisione in open access del patrimonio culturale italiano scegliendo quattro soggetti che rappresentano altrettante opere d’arte iconiche private dei propri protagonisti. Ecco, dunque, Piazza San Marco senza la Basilica, Il Bacio di Hayez senza i due innamorati, Il David di Michelangelo con il piedistallo vuoto e La Divina Commedia di Dante senza testo.

Una provocazione che vuole far riflettere lo spettatore sull’importanza del sapere condiviso e sul ruolo delle piattaforme gratuite come Wikipedia nel preservare il patrimonio culturale che appartiene a tutti, documentarne l’esistenza e sostenere l’accessibilità.