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Cubo, la terza sede del museo d’impresa di Unipol, ha aperto i battenti a Milano

Consapevole – come recita la sua mission – che la cultura rappresenti il principale strumento di sviluppo, inclusione e dialogo sociale, Unipol, fin dalla fondazione di Cubo nel 2013, ha scelto il linguaggio dell’arte per comunicare il ruolo sociale dell’assicurazione. Dopo le due sedi di Bologna, lo scorso 16 aprile è stata la volta di Milano, dove al piano terra della nuova Unipol Tower di Piazza Gae Aulenti, progettata da Mario Cucinella Architects, è stata inaugurata la terza sede del museo d’impresa del Gruppo. 

Cubo è un progetto multidisciplinare attraverso cui Unipol raccoglie, conserva e valorizza il patrimonio artistico e storico dell’azienda: una collezione d’arte che deriva da diverse vicende collezionistiche e fusioni con altre compagnie assicurative e che comprende circa un centinaio di opere di artisti, prevalentemente italiani, che partono dal Novecento e arrivano fino ai nostri giorni con acquisizioni di opere di artisti appartenenti alle generazioni più giovani. L’intento di Unipol, infatti, è quello di promuovere una conoscenza del passato per favorire una maggiore consapevolezza del presente e infondere fiducia nel futuro, mettendo al centro le persone e il miglioramento della loro qualità della vita.

In quest’ottica gli spazi di Cubo rappresentano non solo un punto d’incontro, un luogo aperto alle contaminazioni di esperienze e alla valorizzazione delle differenze ma anche la cornice di iniziative educative e moduli didattici dedicati a specifiche tematiche, come la sicurezza e la percezione del rischio, rivolte alle scuole. “È il proseguimento di quanto fatto a Bologna e si inserisce nelle attività che noi promuoviamo a livello sociale”, ha commentato il Presidente di Unipol, Carlo Cimbri al Sole24Ore. “Si parla tanto di innovazione in diversi campi e noi lo facciamo nella nostra attività di impresa come dimostrato dal nostro piano industriale; e lo facciamo, quindi, anche nelle attività di impatto sociale come Cubo. È anche un modo per condividere storia, arte e cultura”.

Dallo scorso 17 aprile 2025, nella nuova sede è possibile visitare la mostra inaugurale ‘Sliding’, un percorso artistico multimediale che si snoda tra le sculture monumentali di Beverly Pepper, le sperimentazioni algoritmiche di Quayola, le composizioni dissacranti di Larry Rivers, le installazioni di Stefano Ronci e il mondo virtuale del collettivo fuse*. Cinque approcci, diversi per tecnica e poetica, ma accomunati dalla volontà di esplorare i legami tra arte, tecnologia e percezione del reale e di raccontare l’identità fluida della contemporaneità. Lo stesso titolo della rassegna, infatti, richiama il concetto di ‘scorrimento’ e ‘slittamento’: tra linguaggi e forme espressive, tra passato e presente, ma soprattutto tra fisico e digitale. Un dialogo continuo tra la materia e l’idea che rimanda anche alla natura dinamica e in costante evoluzione di quella che sarà la proposta espositiva e culturale di Cubo.